mercoledì 22 gennaio 2014

450 grammi di sangue...

...sperando che non servano, ma purtroppo, è matematico, serviranno. E quando sarà, io non avrei nulla in contrario, sia chiaro, a che se ne giovasse un tedesco. 450 grammi di sangue, augurandogli di non averne bisogno, glieli darei comunque volentieri. Ma i soldi dell'IMU no, cazzo!







(l'infermiera vede che il sangue scorre copioso - ah, a proposito: pressione 110/70, quindi, cari euristi, non sperate nell'ictus - e mi dice: "Ha una bella vena!" E io placido: "Me lo dicono tutte: ho una vena poetica"... Che cce posso fa', a me mme le donne in divisa m'ispirano...)

42 commenti:

  1. Vorrei rispolverare un vecchio slogan anni '70: Pagherete caro, pagherete tutto! Ecco da qualche anno capiamo meglio quel lontano e inconsapevole slogan: pagheremo l'IMU e doneremo anche i 450 grammi di sangue (sempre a un tedesco of course)

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  2. Perché lei non è animato da un profondo spirito Europeo

    Sono sicuro che se chiedessimo agli italiani, risponderebbero con una sola voce:"ma va in mona, va, baucco""

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  3. Grazie per la segnalazione. Non che non conoscessi la "questione" (altrimenti rischierei a vita l'espulsione dal blog da parte der cavajiere nero), ma ho messo in memoria "vincitori e vinti", mi pare utile ripetere, come a scuola.
    Ps.: Questi sono peggio di Shylock: se stesse a loro, dai 450 grammi di sangue si passerebbe alla libbra di carne. Profe, sia il nostro dottor Bellario!

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  4. Dedicato ai collaborazionisti de noantri (piddins, pudins, montins)

    "Per tutto il processo Eichmann cercò di spiegare, quasi sempre senza successo, quest'altro punto grazie al quale non si sentiva «colpevole nel senso dell'atto d'accusa.» Secondo l'atto d'accusa egli aveva agito non solo di proposito, ma anche per bassi motivi e ben sapendo che le sue azioni erano criminose. Ma quanto ai bassi motivi, Eichmann era convintissimo di non essere un "innerer Schweinchund", cioè di non essere nel fondo dell'anima un individuo sordido e indegno; e quanto alla consapevolezza, disse che sicuramente non si sarebbe sentito la coscienza a posto
    se non avesse fatto ciò che gli veniva ordinato - trasportare milioni di uomini, donne e bambini verso la morte - con grande zelo e cronometrica precisione."
    Hannah Arendt, La banalità del male

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  5. Ma scherziamo? la priorità per l'italia è la legge elettorale! questi argomenti sono capziosi, le banche tedesche non sbagliano mai a prestare, sono virtuose a prescindere e se gli spagnolicattivi inondati di liquidità oltre le loro esigenze non riescono a restituirla dobbiamo pagare tutti noi.
    Ce lo chiede l'europa e poi lo ha detto anche Renzi affacciato a Piazza Venezia con la folla in estasi.

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  6. Ho messo la figura del rapporto di Bankitalia in un articoletto che mi hanno chiesto di scrivere per un giornalino locale di area piddina. Spero di non aver scritto troppe castronerie ma ho dato tutti i riferimenti che ho potuto.

    Questo dei trasferimenti e' un fatto indecente e clamoroso: in un mondo normale dovrebbe stare in prima pagina, non dico di tutti i giornali, ma almeno di qualcuno.

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    1. Grazie Michele ,stiamo preparando un piccolo spettacolo sull'euro e la tua sintesi ci sarà utile.

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    2. E' un onore essere d'aiuto :)

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  7. Prof, grazie per averci ricordato - con lo stile che la contraddistingue - che il 24 gennaio p.v. scade il termine per pagare la MINI IMU 2013 sulla prima casa.
    :-)

    P.s.: ha sbagliato a dire che darebbe il sangue, se Befera legge il blog (o lo legge qualcuno dei suoi scagnozzi) so' cazzi sua !!

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  8. E comunque complimenti al prof. e UN INVITO A TUTTI A DONARE IL SANGUE!

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  9. La "bufera" delle banche fa tremare anche la Germania

    Il redde rationem di cui vi parlo da qualche settimana, è arrivato. Lo so che non sembra, perché la Borsa continua a salire e lo spread resta lì bello placido a quota 200. Ma sta arrivando la bufera. Ieri, come dimostra il grafico a fondo pagina, la Bce ha fallito la quarta asta di sterilizzazione su sei e stavolta si è davvero passato il segno. Non tanto per l’ammontare di bond rimasti nel bilancio della Bce, ma per il disperante dato offerto dalla partecipazione all’asta. Lo scorso 30 dicembre, infatti, furono solo 89 le banche che parteciparono, lasciando un buco da 39 miliardi e segnando il terzo fallimento di fila. Ieri, gli istituti partecipanti sono stati ben 126 e non sono riusciti a sterilizzare acquisti di bond per 177,5 miliardi di euro ma solo per 152,1, lasciando quindi un buco da 25 miliardi di euro nel bilancio della Banca centrale europea.

    Reazione del mercato? Zero. Cosa significa questo? Semplice, che le banche europee sono alla canna del gas, ma anche che il mercato non fa una piega perché sta già scontando - e i rally in corso lo confermano - il fatto che la Bce darà vita a un quantitative easing in stile Fed, o comprando direttamente o non sterilizzando come accade ormai da due mesi. Ecco la meravigliosa ripresa che ci spacciano i soloni di Bruxelles, plasticamente rappresentata. Lo dice Mauro Bottarelli? No, lo dice il managing director e capo economista di Deutsche Bank, Peter Hooper, il quale ieri ha chiaramente dichiarato che «la Bce potrebbe muoversi verso il quantitative easing».

    Vi rendete conto? Deutsche Bank, la principessa dei senza peccato, che dichiara una cosa del genere? D’altronde, un perdita netta pre-tasse nel quarto trimestre di 1,2 miliardi di euro è cosa poco piacevole, soprattutto se a motivarla ci sono le enormi spese legali per le continue violazione compiute, dal fixing del Libor a quello dell’oro e a quant’altro. Eh già, i maestrini hanno poco da insegnare. E, stante le parole di Hooper, stanno per saltare come tappi di champagne a Capodanno sul loro enorme portafoglio di derivati, roba che un hedge fund è un simposio di educande. …

    Negli ultimi mesi a sostenere l’economia tedesca è stata soprattutto la domanda interna e in particolare i consumi, mentre si è indebolito l’export nei confronti dei partner dell’Eurozona, molti dei quali alle prese con elevati tassi di disoccupazione e piani di contenimento o drastica riduzione della spesa pubblica. La stessa Germania sta affrontando un inizio d’anno pieno di incertezze politiche. Dopo il faticoso accordo di Governo tra Spd e Cdu/Csu siglato alla fine del 2013, la Grande coalizione deve ancora dare il via alle riforme promesse, a cominciare dalle revisione del piano energetico nazionale. Una proposta in tal senso, con l’obiettivo di ridurre i costi di finanziamento della transizione verso le energie rinnovabili, dovrebbe essere formalizzata entro la settimana dal ministro dell’Economia e dell’Energia Sigmar Gabriel. È un provvedimento di vitale importanza per l’economia tedesca, poiché il demenziale finanziamento delle rinnovabili attraverso i sussidi pubblici ha reso la bolletta energetica tedesca la più cara o tra le più care d’Europa. …

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    1. ma pure che ci fosse, come è probabile, il QE, che cosa cambierebbe? nulla. Il professore è stato chiaro al riguardo.

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    2. Più che il Q.E. servirebbe un po' di Q.I.!

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  10. Si può sempre vendere un rene...

    "Proposta choc da Nobel Economia, mettere in vendita reni
    Soluzione contro lunghe liste attesa, esplode la polemica"

    http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2014/01/20/Proposta-choc-Nobel-Economia-mettere-vendita-reni_9933420.html

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  11. L’inevitabile caduta della Francia di Hollande

    FLOP Il socialista che doveva piegare la Merkel ha usato il fisco per ridurre i consumi e quindi la dipendenza dai capitali esteri. È il destino dei Paesi prigionieri dell’euro

    di Alberto Bagnai

    Ricordate Jurassic Park? Quando i T-Rex sfondano le barriere, il dottor Malcolm commenta sconsolato: “Detesto aver sempre ragione”. Ma lui era un matematico. Per un economista, viceversa, aver ragione è una sensazione tanto rara quanto confortante.
    Quando nel maggio 2012 François Hollande vinse le elezioni, in Italia fu un tripudio! Finalmente il compagno Hollande, esponente di spicco della socialdemocrazia europea, sarebbe andato a “battere i pugni sul tavolo” da Angela Merkel, riequilibrando l’asse franco-tedesco e con esso le sorti dell’Europa. Questo pensavano gli ingenui fautori del “sogno europeo”. Il 6 maggio 2012 mi permisi di sottolineare nel mio blog, goofynomics.blogspot.it  , che questa idea era infondata, per due motivi che emergevano dai fondamentali macroeconomici. Il primo era che l’indebitamento estero della Francia stava aumentando, lentamente ma inesorabilmente, in modo molto simile a quello dell’Italia. La Francia, oltre ad avere una situazione fiscale più deteriorata della nostra (nel corso della crisi il suo deficit pubblico aveva costantemente superato il nostro di due punti di Pil, raggiungendo il 7,5 per cento del Pil nel 2009), aveva anche un colossale problema di competitività, che la costringeva a ricorrere ai creditori esteri per finanziare l’eccesso di importazioni. Il secondo motivo era che il principale creditore della Francia era, guarda un po’, la Germania. Debitori e creditori hanno interessi divergenti (e non devo spiegarvi il perché): quindi a chi continuava a parlare di “asse franco-tedesco” si sarebbe dovuto rispondere con una bella risata. L’ovvia conseguenza di questi due fatti era che Hollande sarebbe stato un agnellino all’estero, per non indisporre i creditori, e un lupo all’interno, perché in assenza del meccanismo di aggiustamento dato dal cambio, i conti esteri si possono riequilibrare solo con l’austerità: tagliando i redditi, in modo da contenere i consumi e quindi le importazioni. Insomma, Hollande si sarebbe aggiunto alla lunga lista dei macellai col grembiulino rosso (dopo Prodi, Schröder, ecc.), cioè dei politici di “sinistra” chiamati a far macelleria sociale.
    Entrambe queste facilissime previsioni si sono avverate. Non so se Hollande abbia battuto i pugni da qualche parte: certo non a casa della Merkel. Del resto è poi emerso che lui per il gentil sesso ha un debole, e comunque il tavolo di una donna non si picchia nemmeno con un fiore: di queste eventuali percussioni infatti nessuno si è accorto, e soprattutto non la Merkel, la cui intransigenza in Europa è anzi aumentata dopo le elezioni, nonostante le concessioni che ha dovuto fare ai socialdemocratici tedeschi per riuscire a formare un governo. Ovvia riprova di un altro principio che gli ingenui dimenticano: un socialdemocratico tedesco è in realtà un tedesco socialdemocratico. Prima viene il Paese, poi il partito. Per questo proposte razionali, come quella di armonizzare i mercati del lavoro europei adottando uno standard retributivo comune, in sede europea urtano sistematicamente contro l’opposizione dei sindacati tedeschi. L’euro non affratella i proletari.

    continua....

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  12. ... continua

    Debole con i forti, Hollande è stato forte coi deboli, come da copione, facendo proprio ciò che in campagna elettorale aveva rimproverato a Sarkozy: aumentare l’Iva per finanziare, col ricavato, politiche di offerta (riduzione del cuneo fiscale, ecc.). L’Iva è un’imposta fortemente regressiva: colpisce i poveri più dei ricchi, il che rende un suo aumento non esattamente “di sinistra”, soprattutto poi se convogliato verso politiche di offerta, in un momento di crisi di domanda. Ma lo scopo di questi aumenti, in Italia come in Francia, non era quello di ottenere risorse da destinare a politiche espansive, a fantomatici recuperi di competitività. Era invece quello di comprimere i consumi per riequilibrare i conti esteri, a costo di ridurre il gettito (come è successo da noi). Piano piano ci sono arrivati tutti: a novembre del 2012 l’Economist si accorse (con grande stupore) che la Francia era il nuovo grande malato dell’Eurozona, e ora, a gennaio 2014, tutti si accorgono che Hollande è costretto a fare politiche non proprio favorevoli agli interessi dei suoi elettori. Questi ultimi, veramente, se ne sono accorti da un pezzo, e il gradimento di Hollande è in caduta libera ormai da un anno, raggiungendo nel novembre scorso il 15 per cento. Cosa possiamo imparare da questa storia? Intanto che, come spesso accade, le dinamiche del dibattito francese hanno anticipato quelle di casa nostra. Lo psicodramma sulla Tva sociale (l’Iva portata ad abbattimento del cuneo) ha preceduto il dibattito nostrano su Iva e cuneo fiscale. La parabola della popolarità di Hollande ci illustra quale sarà la fine del governo Monti bis (quello guidato da Enrico Letta). C’è anche un insegnamento più generale: per capire se un paese si può permettere l’euro, basta osservare la dinamica del suo indebitamento estero. Caso mai vi interessi, dall’entrata nell’Eurozona sono in caduta libera anche i saldi esteri dei virtuosi Belgio, Finlandia e Lussemburgo, ridottisi rispettivamente di 9, 7 e 5 punti di Pil dal 1999 al 2013 (e solo quello del Lussemburgo, che era al 10 per cento nel 1999, è rimasto in territorio positivo). Così ora sapete anche di cosa parleranno i giornali nei prossimi mesi.

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  13. Dare a Cesare quello che è di Cesare, dare al Nutella quello che è del Nutella. Riconosciamo allora la straordinaria vittoria dei proletari degli Stati Uniti d'Europa nei confronti dell'odioso
    imperialismo americano
    Consiglio di festeggiare con una visita sul sito di J. Sapir

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    1. Ma in un paese dove il lavoratore è retribuito così tanto, dove la disoccupazione non esiste, dove ci sono tutti i servizi perfettamente funzionanti e a buon mercato - se non addirittura gratis, perchè le catene di discount alimentari hanno bisogno di fare la guerra dei prezzi al ribasso?

      Se non c'è modo di chiederlo a Piller&Gumpel, mi accontento anche di una risposta (sensata, ma qui pretendo l'impossibile) di Yanez...

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  14. A proposito di grammi di sangue.... Proprio oggi ho accettato di lavorare con un contratto a prestazione occasionale, mi pagheranno 5 euro l'ora, ma nel frattempo dovrò raggiungere prima la sede della cooperativa per cui ho firmato e poi quella dell'utente, forse non ci coprirò neanche le spese. Verrò chiamato solo quando servo entro due ore dallo svolgimento del servizio... Mentre firmavo per la disponibilità mi ripetevo tutto il tempo, ma che sto firmando? Dimenticavo di dire che ho due lauree, una in filosofia (quella brutta per cui se non trovi lavoro è colpa tua che te la sei scelta) e l'altra in infermieristica (quella che appena ti laurei subito vai a lavorare) e un dottorato di ricerca in filosofia, che ai tempi mi fece scartare il corso di abilitazione per l'insegnamento che pure avevo vinto e che chiusero per 4 anni interminabili.
    I più anziani mi raccontano di un passato leggendario in cui uscivi dall'università e subito ti prendevano per insegnare. Io sono arrivato tardi, mi ricordo la storia da Berlinguer in poi (quello della pubblica istruzione non quello che ci ha venduto agli americani). Ora approdo alla sanità e sto assistendo in diretta allo smantellamento del sistema... La solita storia di sempre, tagli di posti a monte e aumenti di ingressi a valle del sistema e tutto s'intasa in un baleno. La situazione è disperata, i miei colleghi migrano tutti per l'Inghilterra e per la Germania e probabilmente lo farò anche io... Penso e ripenso alle mie due lauree e ai 5 euro l'ora e mi sento male. Non so davvero se abbiamo delle speranze come Paese, se ce la possiamo fare o se ci siamo arresi, chissà quanti anni fa... Presto continuando così andrò anch'io all'estero, sperando di fare in tempo. Anche questo è debito estero, perché spendi per formare delle persone, ma i profitti del loro lavoro li incassa il paese ospitante, sopratutto se si tratta di personale qualificato e non di manodopera semplice. Sento Renzi, osannato da tanti miei amici e idolatrato dai media, il suo job act con il quale intende massacrare il lavoro per "attrarre capitali dall'estero", dentro me penso... cazzo te lo sta dicendo pure che vuole fare. Questi signori non ti mentono neanche più, tanto la gente non capisce niente e se è disposta a credere che un tizio morto possa risorgere tre giorni dopo, può credere in qualsiasi cosa. A volte preferirei non sapere, illudermi pure io che c'è la ripresa, che ce lo chiede l'Europa e che attrarremo investimenti dall'estero e invece mi rendo conto di essere stato preso per il sedere... Scusate lo sfogo....

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    1. Vai all'estero sei puoi, meglio farlo da giovane che a 56 anni come me. Sarà sempre una buona esperienza di vita e di lavoro. Nel frattempo non disperare, gli italiani non sono tutti delinquenti, ignoranti o fessi. C'è tanta gente in gamba e per bene attorno a noi, solo che non si nota.

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    2. Mi scusi, ma non ha trovato nessun altro modo per guadagnare 20 euro al giorno? E poi a cosa le servono 20 euro al giorno? Ossia l' equivalente di 10 kg di frutta fresca, o se preferisce 1kg di carne? In un anno sono circa 15q di frutta e 150 kg di carne. Io non ho fatto l'agricoltore o l' allevatore, ma credo che non sia difficile, almeno lo spero perche' e' la soluzione che ho pensato per me se mi trovassi nella sua situazione.

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  15. Prof,
    dopo il "Tramonto" secondo me Lei è già pronto per un nuovo libro. Parafrasando Keynes, lo potrebbe intitolare "Teoria generale della moneta e della svalutazione dal punto di vista della vittima"

    Naturalmente una parte consistente del volume andrebbe riservata ad un excursus storico sulla tirannide germanica in economia, il titolo per questa sezione potrebbe essere "Dal Piano Funk all'Anschluss"

    Non farei mancare un capitolo dedicato all'analisi del typus germanico sotto il profilo psicologico ed antropologico, il titolo giusto potrebbe essere questo : "Del vampirismo in economia : perché la Germania vuole dominare ad ogni costo l'economia europea"

    E poi una sezione del libro andrebbe dedicata al typus del piddino medio cioè il soggetto che da vittima s'innamora del proprio carnefice (la Germania). Un titolo suggestivo per inquadrare fin da subito l'argomento in questione potrebbe essere questo : "La vittima inconsapevole : semeiotica ed eziologia della Sindrome di Stoccolma nei soggetti piddinizzati"

    E' inutile dire che tutto il volume dovrà reggersi sulla capacità dell'autore di impersonificare la "vittima consapevole" e di esporre lucidamente la trama di questa nuova "Fenomenologia dello Spirito economico" dal punto di vista della vittima.

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    1. Sono sempre stupito di come il diaframma della vostra proverbiale ottusità separi voi ex-comunisti dalle più elementari logiche di mercato. Quanta nostalgia dei piani quinquennali c'è in questa pertinace volontà di pianificare il prezzo della valuta! Non avete capito che non funziona? Non vi basta l'esempio dell'URSS, quello della Cina? Di quanti morti avete bisogno, voi tetri apparatchik di Bruxelles?

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    2. Prof,
      sarò sincero : se "le più elementari logiche di mercato" devono essere gestite, per quanto riguarda l'Italia, da gente del livello di Salvini, Magdi Allam, Alemanno, Pasquinelli, Rizzo et similia (per non parlare di Berlusconi e di Beppe Grillo), allora, secondo me, è meglio tenersi l'€

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    3. Accipicchia, che argomentone! Fa rima con te... Dimmi, e se invece le gestisse Renzi? Perché tanto gli tocca, lo sai, no?

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    4. No Prof, nemmeno Renzi sarebbe in grado di maneggiare la patata bollente ... il punto è proprio questo : non abbiamo una classe politica/dirigente in grado di gestire una fuoriuscita dall'€ ( questo punto Le sfugge completamente )

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    5. Non essere così negativo. Ma chi sei, Grilli? Che senza nemmeno rendersene conto insultava mezzo direttorio della Banca d'Italia, seduto di fronte a lui in prima fila! (spettacolo) Guarda, ti spiego: i politici, quando gli parlo, a differenza di te fanno almeno finta di capire, con molta dignità. Se poi non capiranno, ne faremo a meno, come stasera faremo a meno di te. Ma, vedi, su una cosa siamo d'accordo: anche Renzi è un vertice che non è una cima.

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    6. Non avremo una classe dirigente capace di gestire l'uscita dall'euro dell'Italia, ma in compenso, pare che abbiamo una classe dirigente in grado di gestire al meglio l'euro e la UE: i mai abbastanza lodati Commissari del Popolo Che Non C'è.

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  16. O.T. ma non troppo a proposito di sangue.
    link: http://www.corriere.it/salute/14_gennaio_22/80percento-italiani-dona-sangue-costanza-e24d8bf8-8374-11e3-9ab1-851e2181383b.shtml

    Titolo del corrierone: «L’80% degli italiani dona sangue con costanza»

    Bellissimo lapsus freudiano.

    Bello anche il sottotitolo: «Basilicata con la più alta percentuale di donatori. Campania e Lazio indietro rispetto agli standard richiesti dalla Ue»

    Ci sono standard anche per le donazioni? Ma dai ?

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    1. Ora che so che me lo chiedeva l'Europa, quasi mi dispiace di averlo fatto...

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  17. Forse sarò eccessivamente allarmista (lo spero), ma questo ritorno in auge di Riina non mi convince affatto. Voi direte: "ma che c'entra l'euro con Riina?" Io vi rispondo che: falliti i tentativi che giustificavano il nostro permanere nell'euro con la storiella del Fogno, non è affatto escluso che i piddini, maestri di strumentalizzazione del consenso, potrebbero nelle prossime settimane arrivare persino a sostenere che l'euro è un argine economico all'illegalità delle mafie. Una "reductio ad mafiam" in definitiva. Stiamo Attenti.

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  18. Io a questo dato ci aggiungerei anche un altro piccolo dettaglio: "[...] Eurostat sottolinea che il peso sul debito del contributo fornito dall'Italia per le operazioni di salvataggio dei paesi dell'Eurozona ha pesato per il 2,4% del Pil, contro lo 0,8% del 2011 e lo 0,3% del 2010." http://www.grr.rai.it/dl/grr/notizie/ContentItem-b96b939d-c0de-46b5-ab8b-466e8b3585ca.html?refresh_ce

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  19. O.T. Ma volevo informarla. Anch'io nel mio piccolo cerco di fare opera di divulgazione, con un maestro come lei è diventato facile.
    Premessa: la crisi si fa sentire ed esco da un periodo di cassa integrazione
    che ci ha costretto a seguire dei corsi di formazione per darci maggiori possibilità di trovare lavoro:
    sostanzialmente si da lavoro ai formatori, ma lasciamo stare.
    Ieri l'argomento era l'europa e la moneta unica.
    Ho preso la palla al balzo è ho proposto di vedere un video su youtube,
    la scelta è caduta sul suo intervento prezzo laboratorio zeta di Palermo (la mia attuale città di residenza, è dura!)
    a cui dovevo partecipare per conoscerla personalmente ma non ci sono riuscito.
    I miei colleghi e il formatore, che millantava conoscenze di finanza(fa trading on-line), sono rimasti stupiti dalla chiarezza e logica della sua esposizione e
    solo in quel momento si sono resi conto di cos'è l'europa e l'euro.
    Grazie ancora.

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    1. ..correggo il refuso: "suo intervento prezzo laboratorio zeta di Palermo" con "suo intervento presso laboratorio zeta di Palermo"

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