martedì 21 gennaio 2014

Canova

(la serata era off-records, quindi opportunamente degiornalistizzata - e anche queste so' ssoddisfazzioni: brutti cojoni, quando me servivate nun c'eravate, e mmo che vve servo io ve cacciano... Quindi non posso dirvi cosa hanno detto gli altri, anche perché è inutile: lo sapete già - il sogno, la politica che vola alto, non sarebbe una passeggiata, è colpa nostra, ecc... Posso però dirvi cosa ho detto io nei 20 minuti che mi son stati accordati per rispondere a circa un'ora di osservazioni, molte delle quali non scontate, e molto stimolanti, come la qualità degli intervenuti lasciava supporre...)



Questo libro, e in generale la mia attività divulgativa, nasce per lasciare una testimonianza. Ora, una testimonianza non deve essere difesa dal suo autore: una testimonianza deve essere difesa dal tempo.

Se il tempo deciderà di difendere il mio libro, non ci sarà bisogno che lo difenda io, e qualora il tempo decida di farlo sarò abbastanza cavalleresco da dimenticarmi le critiche che son state mosse al libro stasera.

Se invece il tempo deciderà di non difendere il libro, e quindi questo sistema si perpetuerà, cosa che necessariamente avverrà al costo delle tensioni sociali che ha evocato il professor Savona, be', allora una mia difesa sarebbe comunque inutile, ma sono sicuro che, prima di morire, sarò abbastanza sportivo da riconoscere di essermi sbagliato, e sulla mia lapide vorrò le parole con le quali mi ha definito il prof. Manasse dell'Università di Bologna, che ricordo con stima e affetto: "Tanto efficace come blogger, quanto irrilevante come economista".



(...risate in sala...)

(...ribadisco: è stata una bellissima serata, e il 67% della platea era con il libro, se non con i suoi argomenti, visto che l'aveva votato. Rigore e stile l'hanno riconosciuto tutti, forse perché c'è, o perché sono gentili. Il discorso della politica che vola alto me l'ha un po' fatto l'amico Giuseppe, che mi ha anche fatto il discorso del "ma allora facciamo due lire". Eppure io pensavo di aver risposto, sia ai novelli Icari, che vogliono volare alto, sia a quelli della reductio ad condominium... Che dite, faccio er post dedicato, così perdo un altro amico?)




Addendum del 23 gennaio, dal Messaggero del 22 gennaio:



(solo perché so che a voi fa piacere. E ora lo porto alla mi' mamma, sperando che non mi scambi per il prof. Grilli! Ma lo sapete che ha avuto - mia madre, non il prof. Grilli - la faccia di dirmi che Boeri è più bello di me!? A me, a suo figlio! Ora, io il dato non lo contesto, Boeri è veramente un bell'uomo. Ma devi proprio essere piddina dentro per dire una cosa simile a tuo figlio. Ah, e infatti, siccome natura non facit saltus, per lei Napolitano è tanto una brava persona. Anche qui non contesto il dato, ma lo inserisco, come sapete, in una valutazione critica un po' più ampia, che cerchi di spiegare il perché di alcune inversioni di rotta tanto recise quanto, apparentemente, impercettibili ai più, del nostro Presidente della Repubblica. Materia per gli storici, certo, se non fosse che incide nella carne viva di molti di noi.

Comunque, ora e sempre daje a ride e mastica...)

57 commenti:

  1. Complimenti prof è una grande soddIsfazione anche per noi,
    per festeggiare stassera ho litigato con un piddino.

    E mentre lo salutavo definitivamente e lo bloccavo su Facebook, gli ho consigliato di sciacquarsi la coscienza leggendo:

    IL TRAMONTO DELL'EURO di Alberto Bagnai
    Il best seller dell'anno

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    1. E' il best seller "degli anni".
      Un po' perchè (almeno per la mia risibile persona dotata di intelligenza nella media (o qualcosa sotto se non ci fossero i piddini ad abbassare il denominatore)) è stato di difficile assorbimento e ha richiesto tempo, un po' perchè fino a che non usciremo dalla follia bisogna tenerselo accanto al comodino. Come un santino che ci ricordi che non siamo soli, altri hanno capito, altri sanno.
      E quando tutto questo sarà finito, lo terrò vicino come monito di quanto duramente abbia colpito l'avidità e la stupidità umana, di quanto la solerzia e l'ignavia abbiano avuto un ruolo significativo e lo userò come favola della buona notte per la mia nipotina; perchè le generazioni future imparino.

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  2. Ci sono dei libri che cambiano la storia ...
    Anche "Il tramonto dell'euro" la cambierà.

    Vinceremo noi e vendicheremo tutte le morti dei nostri fratelli europei !!

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  3. Caro Bagnai, penso che le sue analisi siano troppo realistiche per essere sbagliate. Certo, è possibile che la capacità di infliggersi masochistiche punizioni da parte dei popoli dei paesi periferici d'Europa sia maggiore di quella che Lei ed io possiamo auspicare ma non penso che sia infinita. Speriamo che ci sia presto un sussulto di orgoglio e di razionalità per superare questa fase storica e ricominciare. All the best!

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  4. Prof, indipendentemente dal come andrà a finire, io quella scritta sulla lapide, al posto suo, ce la metterei lo stesso. In fondo ha una valenza bivalente....anzi se l'euro salta suona pure meglio...come presa per il culo, a perpetua memoria, di quei soloni che hanno provato a difendere l'indifendibile

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  5. Un ottimo prologo... non ci faccia attendere (troppo) il resto!

    P.s.: anche oggi ho catechizzato una cliente convinta che "se usciamo dall'euro staremo peggio" dopo mi aveva chiesto "ma quando finirà?" (riferito alla crisi e al diluvio di tasse che si trova a pagare ogni mese)... la risposta è stata - e non poteva essere altrimenti - "finirà quando finirà l'euro"

    P.p.s.: ancora complimenti per il premio, con la speranza che le faccia venire la voglia di scrivere un altro libro.

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    1. un libro che scriverà con altrettanta passione sarà quello relativo a tutti i retroscena che hanno portato alla pubblicazione del primo, nel quale rivelerà, urbi et orbi, anche l'interprete del personaggio Aristide, incastonando inoltre tutte le perle raccolte dal mare magnun twitter

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  6. Complimenti e grazie davvero. A leggerla e seguirla, qualche volta
    è 'na faticaccia...altre volte uno spettacolo

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  7. Complimenti professore,
    Noi sappiamo da piu' di un anno quanto il libro e ' buono, non solo per i contenuti che sono uno schiaffo in faccia all'ipocrisia di media e partiti complici. Ma anche per uno stile leggero e piacevolissimo, che senza rinunciare ad analisi tecniche di base lo rende leggibile a chiunque.
    Nunc est bibendum, giusto?

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  8. Se devo essere sincero prof. io nelle parole di Manasse leggo un pochettino di invidia... e comunque visto che a Bologna mi laureai e dottorai (non in economia), qualche aneddoto cattivello nei riguardi dell'università lo potrei avere anche io.
    Ce n'è uno in particolare... ogni volta che ci penso scuoto la testa, e ci ridiamo ancora con mio cuggggino. Mio cuggggino, anche lui laureato a Bologna, lui si' in economia e commercio... nel 2002 se non vado errato.
    Ebbene andai alla discussione della tesi e fui anche cameraman, quindi tutto quello che segue e' stato immortalato (vede a voler essere str.zi poi...).
    Allora dicevamo, mio cugggino porta una tesi compilativa sul commercio elettronico, che nel 2002 stava nascendo e non era cosi' affermato come oggi; certo Amazon c'era già ma non in Italia e le catene italiane erano ancora un po' indietro. A me sembrava un ottimo argomento, molto promettente, del resto io sono informatico cosa dovrei pensare?
    Non mi sarei aspettato che uno dei prof. della commissione (di cui non ricordo assolutamente il nome) la pensasse molto diversamente. Lui comincia a dire (in tono spregiativo) "questo commercio elettronico... ma a me piace sentire l'odore della carta, toccarli i libri", e mio cugggino "guardi io ci credo cosi' tanto che ho persino comperato le azioni di Amazon", quindi di nuovo il prof. con la delicatezza degna di un rinoceronte "non vorrei essere nei panni suoi e della sua fidanzata", (la fidanzata dell'epoca) poverina era presente in prima fila e si e' dovuta sentire anche questo e cosi' tutti noi presenti.
    Vabbe'... pero' non solo Amazon non ha chiuso, non solo vende tantissimo e tantissimi libri ma addirittura anche in Italia Amazon vende più libri in formato digitale che in formato cartaceo... per la gioia dell'olfatto e del tatto della carta.
    Non era facile prendere due cantonate in una sola sessione di laurea, ma alla facoltà di economia e commercio di Bologna ci riuscirono... per dire il "forward thinking", l'innovazione (quella di cui lamentano la mancanza) di certi personaggi.
    Con ciò non voglio dire di essere contrario alla carta, e andare alla Feltrinelli sotto le due torri mi piaceva anche, ma parcheggiare nei dintorni e' pressoché impossibile e magari uno ci va anche solo per scoprire che devi far ordinare il libro che vuoi perché non ce l'hanno.... insomma uno può nutrire anche un feticismo o una nostalgia per la carta, ma quando c'è un trend chiaro all'orizzonte, mettere la classica testa sotto la sabbia e' il modo migliore per esporre un'altra parte del corpo...

    ... e complimenti! (un po' di meritocrazia e' rimasta in Italia!)


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    1. "forward thinking"....
      beh, tra thinking e sinking il passo è breve e spesso è più breve di una consonante.

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  9. Complimenti anche per la "finisse" di tutta la risposta, compresa la valenza bivalente...

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  10. "Sono vane e piene di errori quelle scienze che non nascono dall'esperienza, madre di ogni certezza". Questa citazione calza a pennello con il suo libro. La storia ne terra' conto...

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  11. Si può essere irrilevanti nel modificare il corso disastroso del destino senza avere torto. Nel qual caso, Professore, sarebbe irrilevante come salvatore, ma non come economista.
    Avrebbe torto solo se l'euro resistesse insieme a un ritrovato benessere dell'Europa, cosa che non avverrà comunque.
    Piuttosto, speriamo di incidere la lapide dell'euro: "Tanto inefficace come sogno, quanto rilevante come tragedia, giace incompianto dai popoli d'Europa."

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  12. la storia.. dopo la battuta del "blogger" le riscriverebbero la lapide (speriamo che sia del 2060!).
    per fortuna che un po' di ricostruzione storica si possa fare per questo periodo

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  13. sinceramente complimenti!
    il post? vista la soddisfazione, per oggi se lo risparmi.
    e se sente che sta per scapparle, ripeta con Totò: "Sono magnanimo e longobardo Sono magnanimo e longobardo Sono magnanimo e longobardo Sono magnanimo e longobardo Sono magnanimo e longobardo Sono magnanimo e longobardo Sono magnanimo e longobardo..."

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  14. Era inevitabile. C'è troppa roba dentro per poterlo ignorare: è come un fungo che cresce inarrestabilmente e solleva e scanza quanto lo ricopre. Tu continuamente ripeti la tua riconoscenza nei nostri confronti, per cosa? perché apprezziamo onestà e logica? perché ci meravigliamo ad ogni post, sia tecnico, personale o bituminoso? Oggi in questo paese di nani (alla De André), irresistibilmente continuiamo a viaggiare in direzione ostinata e contraria, e non col naso ficcato fra le natiche del mondo, anche grazie al Tramonto. Ci hai mostrato la differenza fra sogno e ideale, il che da scandalo. Il premio è una misura estranea del valore del libro. Il vero premio è la nostra riconoscenza.

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  15. Definirei il "Tramonto dell'euro" il libro della presa di coscienza dell'imbroglio dell'Europa unita, un libro srorico, assimilabile al Manifesto di Marx. Per questo cambierà la storia! O almeno, io ci credo! Complimenti prof!

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  16. Sono felicissimo per questo premio che è una soddisfazione personale per l'Autore del Libro, parimenti per noi Italiani amanti del buonsenso e della razionalità.
    Siamo un popolo che lavora, che non delinque abitualmente e che ha fatto enormi sacrifici per raggiungere il benessere attuale, messo in discussione dall'allineamento rigido forzoso al conio teutonico.
    L'attività scientifica e divulgativa di Alberto Bagnai inizia a renderci una parte importante della nostra sacrosanta dignità, oltre a diffondere una necessaria coscienza critica la quale è indispensabile per compiere le scelte giuste che ci attendono in un futuro ormai non remoto, per evitare che i nostri figli cadano vittime di una qualche nuova forma di fascismo.
    Grazie Alberto.

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  17. Stamattina, in macchina con la mia compagna. Lei alla prese con l'I-Phone e a me cade l'occhio su un post di Facebook che stava leggendo...

    Io - Quello è un grafico di Bagnai, visto che memoria?
    Lei - Ma di quello che ti ho detto ieri sera non ricordi nulla, però

    (prendere qualcuno in aereoporto o metropolitana, o stazione centrale.....boh, effetivamente non ricordo)

    Ha rovinando intere famiglie, coppie, figli abbandonati al loro destino, mariti strappati alla play station e persino il mondo del calcio è in crisi per colpa sua!
    Siamo sicuri che sta facendo del bene?
    Complimenti Prof!

    p.s. Manasse è un jazzista, e i jazzisti, si sa,
    devono sempre complicare tutto. Hai una melodia facile facile e loro giù di rivolti, diminuite, eccedenti. Sono fatti così, è la loro natura.

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    1. Confermo tutto riguardo alle famiglie trascurate e aggiungo che si producono nei lettori del blog strane paranoie. Ieri su Rai 2 dopo il calcio, in seconda serata è passato Il falsario - Operazione Bernhard un film di Stefan Ruzowitzki del 2007. E io subito a pensare: ma guarda che fanno vedere poprio adesso per sottolineare che stampare moneta (falsa) per finanziarsi sui mercati esteri è una cosa che fanno i Nazisti e per collegamento logico comunque passa il messaggio che stampare moneta è comunque brutto e crea inflazione in Inghilterra e Stati Uniti (i buoni) e guadagni facili degli sporchi Nazisti. Devo dire che avevo la febbre, eppure lo penso anche oggi, sotto antibiotico e sfebbrata! Cosa ci ha fatto Prof!?
      Comunque ancora e sempre grazie! E complimenti per il premio Canova!

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  18. Manasse bisogna capirlo, dato il trauma infantile:

    Genesi, 48

    "Allora Giuseppe li ritirò dalle sue ginocchia e si prostrò con la faccia a terra. Poi li prese tutti e due, Efraim con la sua destra, alla sinistra di Israele, e Manasse con la sua sinistra, alla destra di Israele, e li avvicinò a lui. Ma Israele stese la mano destra e la pose sul capo di Efraim, che pure era il più giovane, e la sua sinistra sul capo di Manasse, incrociando le braccia, benché Manasse fosse il primogenito.

    Giuseppe notò che il padre aveva posato la destra sul capo di Efraim e ciò gli spiacque. Prese dunque la mano del padre per toglierla dal capo di Efraim e porla sul capo di Manasse. Disse al padre: "Non così, padre mio: è questo il primogenito, posa la destra sul suo capo!". Ma il padre ricusò e disse: "Lo so, figlio mio, lo so: anch'egli diventerà un popolo, anch'egli sarà grande, ma il suo fratello minore sarà più grande di lui e la sua discendenza diventerà una moltitudine di nazioni"

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  19. A proposito di libri, non so se avete mai letto questo libro di Venier

    http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=1604

    Il disastro di una nazione.

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  20. Una delle obiezioni più imbecilli del piddino medio, quando lo si invita a leggersi il libro, è:"Sì va bè ok...ma tu ti fidi tanto di sto Bagnai? Io degli economisti non mi fido più".
    Inutile spiegargli che io NON ho il benchè minimo bisogno di fidarmi di Bagnai, cioè che non mi serve proprio la fiducia, così come non serve avere fiducia che, osservando il cielo, il sole compirà una traiettoria da est a ovest. Al più mi serve capire, ma avere fiducia proprio no.
    E' incredibile quanto il metodo Goebbels abbia attecchito nelle menti di stì disgraziati

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  21. "Una testimonianza non deve essere difesa dal suo autore: una testimonianza deve essere difesa dal tempo".
    Da incorniciare!
    E i suoi post del passato sono come il buon vino: a rileggerli si assaporano con sempre maggior gusto.
    Il suo libro, oltre che un modello di scienza, testimonia un modello di vita dell'autore, da prendere come esempio.

    Stia sicuro che questa cosa la gente comune la capisce molto, molto profondamente, e l'intellighenzia "sofista" odia che ciò avvenga, come sappiamo.

    Ma non parli di lapidi, pe' ccarità!

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  22. Ma lasciamoli volare alto o firesaleggiando... lasciamoli pure parlare... ed immagino che a Manasse (ma pure ai VERI economisti) non dispiaccia affatto questo piccolo "effetto collaterale", dovuto al fatto che nel più Europa c'è sempre chi se ne frega delle regole utilizzando il "più Francia (o più Germania)". E' davvero strano vedere come per certi economisti il welfare bancario o aziendale non sia affatto visto come fumo negli occhi rispetto al welfare "popolare". Davvero strano. Ma non sono loro quelli che "se uno sbaglia deve fallire"? Ohibò, allora la coerenza dov'è? Volando troppo alto, s'è bruciata con le ultime tempeste solari?

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  23. Se si riferisce a "quel" Giuseppe non faccia il post, lo risparmi! è stato ed è tuttora il mio professore preferito. Non so perchè abbia tirato fuori la storia delle due lire tuttavia è l'unico fin ora dal quale ho sentito tanti discorsi intelligenti in mezzo a una platea, nonostante il luogo, infarcita di luoghi comuni degni del più terrorizzato dei piddini (che amarezza..).
    Un saluto prof. e ancora complimenti..
    Fabrizio Marinoni

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  24. Le piu' sentite congratulazioni per il meritatissimo riconoscimento. Il post sarebbe certamente molto interessante, io pero' sono rimasto agganciato all'amo dell'incontro
    UDV - Rehn - Bagnai... "Il giorno prima avevo incontrato Olli Rehn alla sede dell'IDV, ma di questo parliamo un'altra volta, se vi va." A me andrebbe assai, compatibilmente coi suoi impegni e le sue forze :)
    sempre grazie

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  25. «Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant'è profonda la tana del bianconiglio. Ti sto offrendo solo la verità, ricordalo. Niente di più».

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  26. Sempre meglio che perdere una buona risposta...

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  27. Complimenti professore per la serata piacevole e ricca di spunti di riflessione che ha regalato a tutti noi, anche non economisti.
    MDS

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  28. ah, era Manasse? Mamma quanto rosica...
    comunque, last but not least :-) C-O-N-G-R-A-T-U-L-È-S-C-I-O-N

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  29. Beh, Manasse non ha torto, almeno per la prima parte.

    Complimenti.

    (L'euro è stato solo il casus belli: questa capacità di analizzare, scrivere, comunicare ed agire uno sfogo doveva pur trovarlo.)

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  30. Congratulazioni professore. Sapevo già da tempo di aver fatto cosa buona e giusta, nel novembre 2012, a correre (letteralmente) per cercare il libro. Immagino sia una soddisfazione grande per Lei partire da poche (quasi introvabili) copie ed arrivare a tutto questo. Grazie al Suo libro ho avuto la conferma che “Una cosa sola so io: so di non sapere” (un cazzo). Per questa conferma/insegnamento non le sarò mai abbastanza grato.

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  31. Caro Alberto,

    per la questione del Marxismo non preoccuparti, non ero
    Marxista neppure io. Mando a te e a tutti un mio sincero
    augurio di prosperità. Il comunismo è stata una bella
    avventura, e come tale ci riempiva di fervore che traspariva
    anche dai nostri scritti, nonché atti.
    Ci sembrava davvero di aver scoperchiato la volta celeste,
    scorgendo un pezzo nuovo del funzionamento delle cose.
    Mi dispiace sentirvi afflitti e oppressi, ma avere a che fare
    col capitale non è mai facile! Io ho cercato di fare il
    meglio che potevo con le risorse a mia disposizione, troppa
    gente ancora guarda il dito invece della luna.
    Per andare un bel pezzo in culo al capitale tutti assieme,
    invece, temo che dovrete evolvere anche voi i vostri
    strumenti fisici e mentali, come spetta ad ogni generazione.

    Coraggio! Coi ma(ld)estri vinceremo.

    - Karl Marx

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  32. Parola di Luigi Zingales, il Chicago boy della Brianza

    Che cosa sarebbe successo se noi non fossimo entrati nell’euro? Probabilmente l’Italia sarebbe fallita prima: ricordatevi – e qui torno ai grafici precedenti – che prima dell’introduzione dell’euro noi pagavamo un tasso di interesse reale molto elevato; quel tasso di interesse reale, con quel debito, non era nel lungo termine sostenibile.

    Noi abbiamo fatto degli errori su come entrare nell’euro, non a entrare nell’euro. Il mio collega Merton Miller, premio Nobel purtroppo defunto, all’epoca disse che il problema dell’Italia è il seguente: è entrata nell’euro, aveva fatto delle promesse in lire e le ha tramutate in promesse in Deutsche Mark, senza fare alcun taglio a queste promesse. Questo è il vero problema. Cioè noi avevamo un debito, delle pensioni, tutto pensato per una moneta che in prospettiva valeva sempre meno perché costantemente svalutata. L’abbiamo trasformata in una valuta fissa, pesante, quella generazione si è presa un vantaggio enorme a scapito delle generazioni future. Perché le nuove generazioni se ne vanno? Perché la generazione precedente si è presa tutti i vantaggi, dopo aver lasciato i costi a quelle esistenti.

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    1. E' colpa di mamma e papà! E come fingono di volermi bene. Bastardi.

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    2. Certo, ci mancava anche una battaglia tra generazioni tanto rientra sempre nella guerra tra poveri, e con sti soloni sempre ben disposti a prestarsi a portar bandiera ed a cambiar direzione al prossimo cambiar di vento. Son ridicoli ma non ne capiscono la gravità.

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    3. Fantastico!
      Si razionalizza, a posteriori, la disintegrazione del rapporto familiare, consumata perché "Noi abbiamo fatto degli errori su come entrare nell’euro, non a entrare nell’euro."

      Prova a spiegare la differenza ai padri e madri pensionati con figli, generi, nuore e nipoti a carico perché disoccupati...

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    4. Va bene così, Zingales ha dichiarato che l'euro è stata un'operazione criminale, cosa volete di più da un economista mainstream? del resto le affermazioni deliranti secondo le quali una generazione ha avuto "i vantaggi dell'euro" e a noi ha lasciato gli svantaggi si commenta benissimo da sola, perlomeno per chi ha gli strumenti che qui ci sono stati dati.
      Utlizzando questi, appare ovvio che il dividendo dell'euro non è mai esistito in quanto tenere il cambio fisso facendo credere agli operatori economici che fosse annullato il rischio di cambio è stato un drammatico errore, che ha permesso il formarsi della bolla del credito facile dal nord al sud europa, alla fonte degli squilibri del debito privato che hanno amplificato le divergenze tra paesi e portato all'attuale "crisi", che ormai più non è in quanto trattasi di effetti voluti di politiche economiche e monetarie restrittive procicliche volte a drenare liquidità dall'economia reale per impedire al sistema bancario nord europeo di saltare.
      L'esperienza dello SME, il sistema precursore dell'euro, fu fallimentare e gli inglesi impararono la lezione a differenza di altri, per non parlare del "divorzio" che fece impennare la spesa per interessi dello stato.
      Senza utilizzare nessun tipo di argomentazione economica razionale, cosa che rende ridicole ipso facto le dichiarazioni di Zingales, chiunque abbia più di trent'anni e un poco di memoria sa benissimo che il benessere le generazioni precedenti l'hanno costruito con la lira, con interventi di democrazia politica volti a costruire la spina dorsale industriale e infrastrutturale di un paese che passò grazie alla LIRA ad essere da landa di agricoltori e pastori a una delle prime potenze economiche mondiali.
      Per ridurre tutto a slogan come di solito piace ai giornalisti, con la LIRA leoni, con l'euro... Barisoni.

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    5. e poco prima scrive...

      Se l’Inghilterra non avesse potuto svalutare il 30-40 per cento rispetto all’euro, oggi sarebbe in una situazione molto peggiore di quella in cui è. Il vantaggio dell’Inghilterra è però che si è permessa, ha svalutato solo quando ne aveva bisogno, e non come politica strutturale continua, come ha fatto l’Italia negli anni 70 e 80

      ma perché non ci siamo tenuti la nostra Lira?

      Avere la flessibilità di usare il cambio solo in alcuni momenti, è un grande vantaggio; è un grande vantaggio che noi abbiamo dato via, ma abbiamo dato via a ragione perché l’abbiamo usato male, e non avevamo la credibilità di usarlo solo bene

      capito?

      Ecco perché abbiamo l'euro, siamo un popolo di pasticcioni e pigroni che non ci meritavamo una valuta, la Lira, da svalutare quando c!#* ci pareva.

      P.S. per dodicivolte 12 usa l'espressione "secondo me".
      Mi sarei aspettato che un economista usasse dati e numeri per argomentare delle scelte economiche non uno slogan....

      Secondo me!

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    6. Fantastico!
      Si razionalizza, a posteriori, la disintegrazione del rapporto familiare, consumata perché "Noi abbiamo fatto degli errori su come entrare nell’euro, non a entrare nell’euro."

      Prova a spiegare la differenza ai padri e madri pensionati con figli, generi, nuore e nipoti a carico perché disoccupati...

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  33. Pil pro capite in termini relativi indietro di 25 anni

    In termini relativi l'Italia è sprofondata in 25 anni ai livelli di Pil pro-capite registrati alla fine degli anni 60, attestandosi al 66,5% del Pil pro-capite degli Stati Uniti. Un rallentamento drammatico della crescita, imbarazzante nella sua linearità, nel quale l'ultima recessione sembra essere un un mero proseguimento di un declino che trova le sue cause altrove.

    La Francia e la Germania sembrano seguire un trend simile per tutti gli anni 90, sebbene nella decade successiva la caduta relativa si è arrestata per il primo paese, mentre la Germania da metà anni 2000 è cresciuta più degli Stati Uniti portandosi a un livello superiore all'81% del reddito pro-capite degli States. Interessante il caso UK, che dopo il rally iniziato con le riforme della Thatcher, sembra avere perso spinta propulsiva nel corso dell'ultima recessione.

    (Ma che strano, come mai? Forse sarebbe meglio conattare una sensitiva, oppure organizzare una seduta spiritica, oppure accendere un cero a San Gennaro, recitare una novena, cercare una coccinella con tanti puntini, mettersi una manciata di cornetti rossi in tasca, comprarsi un ferro di cavallo tascabile, procurarsi una zampetta di coniglio …)

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    1. La situazione è pure peggiore se anzichè il reddito medio consideriamo quello mediano.
      Purtroppo il valore medio è influenzato anche da quei pochi che con l'euro hanno guadagnato tantissimo.

      Non conosco i numeri degli USA ma essendoci stato ho la sensazione che comunque i valori mediani siano bassini anche lì.

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  34. Comunque. E' curioso che un partito che non riesce ad unire politicamente se stesso:

    http://www.polisblog.it/post/197657/gianni-cuperlo-si-e-dimesso-da-presidente-pd

    sogni un'Europa politicamente unita.......... (in nome dell'€uro, ossia di ciò che divide!)

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  35. zingales è un genio.. peccato non faccia un mestiere nobile come l'ingegnere (mi perdoni prof..): avrebbe scoperto l'acqua calda per tre volte consecutive.
    Ma per fortuna noi grazie al prof, a 48 e a Sapir sappiamo che ogni PAESE ha la sua inflazione strutturale.. ed è questa che determina nel lungo periodo (grosso modo, suvvia) quanto si svaluta oppure no.

    questi sono commedianti del ridicolo.
    oh, a proposito del fatto che la produttività cala dal 1996 in modo drastico e ciò rappresenterebbe solo correlazione ma non causazione.. ma può essere che anche per la Korea del Sud (che le molla a tutti da più di un decennio) era colpa del fatto che non si era agganciato al treno dell'ICT?
    e poi si sono svegliati e si sono riagganciati?

    io purtroppo rimango dell'idea che è meglio credere al prof (e ai numeri che produce) perché ci ha mostrato che funziona sempre così.


    PS: sempre perché Zingales mi sta sui c. (da quando lessi quell'articolo in cui parlava di AVO senza scrivere chi ne aveva ben parlato prima in Italia e poi aggiungendo che l'Italia era un paese turistico e non industriale.. primo numero dell'espresso o del 2011 o del 2012).. ma è per lui che dobbiamo usare i f.di europei per i sussidi di disoccupazione?
    Per fortuna sappiamo che aiuterebbero la Germania e non questo paese.. poveri falliti del pensiero

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  36. @Maurizio Merlini: ma sempre Zingales ha scritto queste pacchianate?

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  37. Risposte
    1. purtroppo il link e' sbagliato e quello giusto non ce l'ho sottomano. Mi riferivo alla notizia apparsa oggi dell'offerta d'acquisto di Bosch elettrodomestici per l'italiana Indesit

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  38. Anche il collettivo spagnolo ha capito che nell'€zona e' in atto una gara al ribasso. che abbiano copiato qui?

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  39. Ci tenevo veramente tanto a congratularmi con lei per il premio, e in generale per gli straordinari risultati che sta ottenendo, risultati straordinariamente meritati e duramente guadagnati, mai visto nessuno guadagnarsi i propri risultati più duramente. Visto che qui a Piddiville ci sono solo notizie tragiche lei è proprio la mia consolazione.
    Detto questo dovrebbe ringraziare Manasse per aver risolto il problema della lapide. Anche io ho trovato la mia grazie al dottore che l'ultima volta che mi ha visitato ha detto che la mia salute è perfetta, quindi ovviamente l'incisione sarà:

    "Qui giace blablabla
    La cui salute non era poi così perfetta, dopotutto"

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  40. Meritatissimo.
    Letti divrsi di libri di divulgazione economica. Mai nessun testo meglio costruito, comprensibile, chiaro. Ironico, passionale e di stile ma lucido e ptecisissimo nei riferimenti. NNulla di piu meritato. Prof ne scriva altri. Possono dirle di avere un carattere pessimo ( ah ah ah ) ma per lei la scrittura è un dono.
    " venite pure avanti voi con il naso corto, signori imbellettati io più non vi sopporto, infilerò la penna ben dentro il vostro orgoglio perché con questa spada vi uccido quando voglio..."

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  41. Io ce l'ho, e nel mio piccolo (anzi, minuscolo) ho ispirato un'ulteriore acquirente. E ne vado fiero. Di bello c'é, poi, che le persone razionali vengono colpite immancabilmente dai paradossi evidenziati dai Prof.i Bagnai e Borghi Aquilini, comunque la pensino, e la discussione cambia - anzi, nasce.
    Ha ragione, prof. Bagnai, non possiamo diventare tutti economisti (o "musicisti") ma degli strumenti validi per unire i puntini ci sono, e ne ho avuto dimostrazione.

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  42. Salutiamo con gioia l'ingresso di una nuova parola nella lingua italiana: "dinner" per dire "cena di gala". Infatti, "cena di gala" in italiano non si può dire. E se lo dici c'è il pericolo che ti comprendano. I giornalisti oggi vogliono far capire ai lettori che essi, i lettori, appartengono a una razza inferiore: la vita e la cultura sono altrove, e la nostra lingua, figuriamoci, certe cose nemmeno riesce a dirle.

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