lunedì 13 gennaio 2014

Moneta unica e corruzione

Partiamo da un dato. Il grafico sottostante riporta i paesi dell'Africa subsahariana, con un unico intruso (per memoria), in ordine di successo crescente nella lotta alla corruzione (cioè partendo dal meno efficace e scendendo fino al più efficace nel contrasto di questo odioso fenomeno):


L'indicatore preso è il Control of Corruption dall'edizione 2012 degli indici Governance matters  elaborati dalla Banca Mondiale, e il valore rappresentato è la media su tutti gli anni disponibili (dal 1996 al 2011). È probabile che alla pagina indicata troviate indicatori lievemente diversi, perché il progetto è sempre in corso di aggiornamento. Ho fatto il grafico con gli ultimi dati scaricati che avevo (quelli usati ad esempio nel Tramonto dell'euro), ma se qualcuno vuole invece farlo con gli ultimi disponibili mi fa un piacere. La Somalia è il paese più corrotto, il Botswana il meno corrotto (meno di noi).

In rosso sono evidenziati i paesi dell'Africa subsahariana dotati di moneta unica, una moneta unica che in pratica coincide con la nostra, come vi avevo spiegato qui.

Che ne dite? Occhiometricamente la moneta unica moralizza o no?

Ora vado a verbalizzare, poi parliamo di modelli, statistiche, del per come e del perché. Nulla di troppo difficile. Vi dico solo una cosa: come si fa a pensare che l'integrazione finanziaria, rendendo più facile indebitarsi, possa rendere i debitori più coscienziosi? Bisogna essere laureati alla stessa università di Giannino, vi assicuro, perché su qualsiasi rivista scientifica troverete valutazioni fortemente dubitative circa questa azzardata ipotesi.

A dopo...

Seconda puntata: un aneddoto

Una volta dovetti tenere un ciclo di seminari sulla convergenza macroeconomica nel meno corrotto dei paesi di cui sopra. Un giorno, come vi ho ricordato in altre occasioni, mi intrattenevo con una funzionaria delle Nazioni Unite, originaria niente meno che dello Zimbabwe (clic), e le chiedevo: "Ma cara, tu che sei esperta di questi paesi, mi spieghi come mai paesi tanto diversi hanno scelto di dotarsi di una moneta unica? Cosa può tenerli insieme, date le loro differenze strutturali e lo stress che la rigidità del cambio necessariamente procura, amplificandole?".

La risposta fu lapidaria: "Corruption".

In effetti, se ci fate caso, il paese meno corrotto è anche uno dei pochi che non ha petrolio da esportare (però esporta fagiolini), e quindi, come dire, il meno esposto a un certo tipo di comportamento predatorio da parte di lobby estere.

Scusate, qui le cose da fare sono tante, intento godetevi l'aneddoto, poi passiamo a parlare di economia...


101 commenti:

  1. "valutazioni fortemente dubitative circa questa azzardata ipotesi" ... per tradurre questa frase bisogna usare il goofydizionario presente su questo blog ...

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  2. Certo che lei è proprio un dipendentepubblicoimproduttivo. Perde tempo con queste quisquilie e blatera contro l'euro quando il mondo va avanti.

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  3. La moneta unica non moralizza certamente, cosi come la corruzione è una piaga endemica e strutturale di qualsiasi sistema. Resta il fatto che il dare la colpa all' Euro della nostra situazione economica e sociale è fin troppo comodo, per una classe politica che cerca di sfangarla ancora una volta a prezzo di saldo. Quello che ci ha ridotto in questo stato pietoso è la mancanza totale di pianificazione, assenza di strategie industriali ed economiche. Salvaguardia del nostro made in Italy, una politica energetica decente, una fiscalità ed una regolamentazione del mondo del lavoro che avesse senso. Troppo facile dare la colpa agli altri, che pur furbi a tirare l' acqua al loro mulino, hanno trovato nel nostro mondo politico ed imprenditoriale dei complici fenomenali. Se avessimo mandato a Bruxelles della gente decente, forse certe trappole avremmo potuto evitarle o limitarne il danno...invece abbiamo mandato la Zanicchi a fare una cantata.

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    1. Mi perdoni, lei mi sta mettendo in bocca parole non mie, forse perché quelli che ripete a pappardella sono luoghi comuni populisti non suoi. L'euro è un fattore di gravissimo stress per l'economia e la democrazia in Europa, e questo ormai è riconosciuto da tutti ovunque. Nessuno dice che rimuoverlo (cosa che necessariamente avverrà) risolverà tutti i nostri mali, ma al contempo nessuno (tranne me) spiega perché la nostra produttività è crollata da quando ci siamo agganciati ad esso de facto. Non è vero che non è stata fatta politica industriale: è stata fatta con lo strumento sbagliato, con la leva del cambio che doveva costringere le imprese a "efficientarsi". Da più di due secoli, quando i governi fanno così, alla fine c'è una rivoluzione violenta.

      La corruzione e l'assenza di visione politica non sono iniziate nel 1997. Nessuno dà la colpa "agli altri". Qualcuno (in Italia solo io) attira l'attenzione sulla letteratura scientifica internazionale che dimostra come il cambio fisso dia una serie di incentivi perversi ai paesi del Nord e del Sud. Rimuovere questi incentivi peggiorerebbe la situazione? Non credo. Risolverebbe tutti i problemi? Certo che no.

      Ma il "benaltrismo metodologico" denota una scarsa consuetudine con questo blog e con la letteratura economica, quindi io cercherei prima di dare un'occhiata in giro...

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    2. Credo sia un ortottero di mia conoscenza.
      Da quelle parti la fa da padrone (praticamente il coordinatore dei buttafuori del "locale"). Si ispira a Max Stirner e così si denomina là.
      Credo sia lui.
      Abbiamo avuti alcuni scambi di opinione "cordiali".
      Mi bloccavano le mail perché continuavo a chiedergli come mai proprio coloro che gestiscono e organizzano la nazione, dando così l'opportunità a qualcuno di arricchirsi e di molto, avrebbero dovuto fare vita da asceti.
      Mai ricevuto risposta.
      Ultimamente gli dicevo che venendo a conoscenza del problema maggiore, avrebbe dovuto ascoltare il richiamo della coscienza e ammettere di aver combattuto da utile idiota.
      Magari non ha coscienza....:-)
      E' il rischio che si corre cercando di informare i più.

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  4. Non capiso una cosa Prof Bagnai.
    nel suo libro è spesso intercorsa la parola "svalutazione", non sarebbe più giusto chiamarla "deprezzamento" dato che si passerà a un regime di cambi variabili usciti dall'euro?

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    1. Ho già chiarito perché questa distinzione non mi appassiona. Così come NON esiste una svalutazione unicamente gestita dalle autorità di politica monetaria, NON esiste un deprezzamento unicamente gestito dal mercato. NON esiste e NON è mai esistito. Ergo, questo tipo di distinzioni per me appartiene al variopinto mondo dell'espertonismo... Se semo capiti!

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  5. Mi sembra che oggi sul corriere della sera vi è un articolo che sembra "ripreso" dai post di Bagnai...

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    1. Ho provato a linkarlo attivamente nel precedente commento senza riuscirvi.
      Certo che leggere oggi sul corriere quello che noi, grazie al prof., sappiamo già da due anni, non ha prezzo...
      Nello specifico non mi trovo d'accordo con la chiosa finale: bisogna sbattere i pugni sul tavolo nel nostro semestre europeo.
      Bisogna ricordarsi che in Germania usano preparare i tavoli con i legni differenti dai nostri, rischiamo di farci ancora piu' male...

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    2. @occhiodifalco
      Non ti preoccupare per le mani del bello di zio o quelle di matteuccio il rottamatore, non corrono alcun pericolo, possono sbattere forte quanto vogliono perché, come più volte sottolineato: NON C'E' TAVOLO!!!

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  6. La moneta unica non moralizza, le norme di controllo ex post delle amministrazioni locali e degli enti di gestione misti sono corruziogene ed il pericolo di perdita del tenore precedente di vita del funzionario pubblico, dato dalla crisi, agevola a farsi corrompere o spinge alla concussione.
    Abbiamo fatto un affarone con la UEM!

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    1. Sì, il buon Barisoni si è congratulato a modo suo...

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    2. L'ho sentito, ma non so se il riso o la pietà ha prevalso. Come disse quello: "Siamo alle comiche finali". Omnis stultitia laborat fastidio sui

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  8. Altra domanda, lei e molti altri euroscettici(nel senso non dispregiativo del termine), posso definirmi anche io un euroscettico, dite che il settore manifatturiero italiano sarà distrutto dall'euro a causa della politica egemone tedesca(krugman).

    come mai mi chiedo allora questi grafici dell'ISTAT?

    https://scontent-a-ams.xx.fbcdn.net/hphotos-ash3/t1/1544518_10203027894719025_2101259617_n.jpg

    http://www.linkerblog.biz/wp-content/uploads/2013/12/ISTAT-Fatturato-interno-esterno.jpg

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    1. Ah, be', allora stiamo messi bene! Questi grafici dimostrano solo che il mercato interno è crollato. Lei ha un'idea della dinamica delle esportazioni prima che entrassimo in questa merda? Così, per sapere...

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    2. No assolutamente ho 20 anni, se mi può illuminare...

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    3. Caro, i dati sono on line e le fonti sono citate nelle istruzioni per l'uso. Tu hai tutta la vita davanti.

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  9. Miii sempre a dubitare siete! L'aveva detto Prodi: "Con l' EURO lavoreremo un giorno in meno, guadagnando come se lavorassimo un giorno in più ", il piccolissimo trascurabile dettaglio e' che I soldi per quei 2 giorni in piu' vengono dale mazzette... ecchecivuoifare?!

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  10. Stasera Barisoni a Radio24 c'è le ha cantate a noi creduloni e anche a quei geni del Bagnai, del Barnard (questa la prima offesa) che si riempiono la bocca di soluzioni farlocche....

    Prendiamo l'ANI, ops, l'ENI, che ha contratti in euro sotto giurisdizione straniera, che si troverebbe a pagare debiti in euro e avere utili in lire!!!
    Ma ci rendiamo conto di cosa stiamo dicendoooooo???? (Testuale...)


    Provo a rispondere io:
    1-intanto ė una questione di libertà, democrazia e quindi non ha prezzo
    2-come fa a sapere quanti e quali contratti ha l'ENI?
    3-non credo che venda e faccia dunque utili solo in Italia
    4-se i debiti aumentassero del 25%, avrebbe cmq un mercato in crescita
    5-non ė che per salvare l'ENI massacro tutti gli altri!!!

    Ma ci rendiamo conto di cosa stiamo dicendoooooo????( questa ė mia)

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    1. Se il dr Barisoni mi ha nominato, gradirei avere il podcast.

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    2. @Bortoletto, concordo che l'associazione Bagnai-Barnad risulti disturbante, ma ti posso assicurare che di fronte non all'eurista convinto (lì, spesso, l'importante resta desistere sopra tutto se Piddino, aspettando pazientemente che sbatta la testa al muro da solo), ma al cittadino ignaro e sfiduciato, quella conferenza su YT, "il più grande crimine", ha un suo effetto di cazzotto nello stomaco, o per dirla come "loro" di shock.
      Un volta visualizzata la faccia stravolta, li riporti su liti più razionali, ad esempio questo, e gli si apre davvero un mondo, non solo economico. una amica mi sta ancora ringraziando per la lettura del Tramonto (prof, un giorno vorremo la percentuale, ma in concerti, sia chiaro).
      Aho, e che, solo "loro" devono usare gli shock per pilotarci? e 'gni tanto usiamo anche noi le stesse tecniche! che fanno giocano sulla paura? e mo ti terrorizzo ancora di più. uscendo ti impoverisci? restando sarai disoccupato!
      'tacci... (scusate la delicatezza)

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    3. Barisoni su Radio24 oggi... "...teorici dell'uscita","....atto criminale", "... inflazione altissima", "...coscienza per farlo"... et.al

      dal min 9.40 > 12.30

      http://audio.radio24.ilsole24ore.com/radio24_audio/2014/140113-focus-economia.mp3

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    4. Ar cvajere nero nun je devi ca...... er .....

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    5. poi mi taccio, ma non mi meraviglio.
      c'è una serie di persone che sono organiche al sistema, se volete facciamo l'elenco.
      questi, una volta messo il culo al caldo (scusate, ma uso un linguaggio simile a quello che conduttore in questione), se ne fregano di tutti gli altri, e tendono a difendere strenuamente quel sistema di cui sono entrati a far parte perché hanno la chiara consapevolezza che, se quel sistema crollo, loro non sapranno dove andare. non ha importanza per costoro se gli altri soccombono.
      pare che ci siamo applicati, come umanità dico, a costruire un mondo di m... e ci siamo riusciti perfettamente, roba da Nobel, o da Oscar se preferite. tutto è legato solo al dio denaro, e chi aggancia il giusto treno, non può più mollare il posto. è una sorta di lotta per la sopravvivenza.
      chi ha danaro avrò le cure migliori, le scuole migliori per i figli, ecc. risolverà, grazie al soldo, sempre tutti i suoi problemi.
      il denaro è lo scettro, il simbolo fallico della nostra epoca.
      ecco perché, vista nel complesso non c'è da meravigliarsi e un conduttore sputa fango su seri professionisti, o se una madre manda la propria figlia a prostituirsi... non c'è molta differenza.

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    6. L'ho sentito anch'io, purtroppo... ancora con le fregnacce dei mutui in euro (e sappiamo bene che NON E' VERO)e gli utili di ENI in lire e i debiti in euro... se veramente i ricavi dell'ENI fossero tutti in lire e le relative tasse pagate in Italia sai che pacchia per il Tesoro.. ma "Horror Vacui" l'ha mai visto il bilancio?
      Puro stile Reichs-Rundfunk-Gesellschaft.

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    7. eh già notoriamente i futures sul petrolio sono in euro anzi tutte le multinazionali del petrolio come l'ENI ormai trattano solo in nuovelire e stanno pensando di passare ai bitcoins...

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    8. Si prepara una grande opera... su Barisoni?
      almeno non si paghi il pedaggio!

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  11. In effetti uno degli argomenti principali che il piddino riporta alla tesi dell'importanza per l'Italia del vincolo esterno europeo è proprio il presunto superamento dei "vizi nazionali" come la corruzione. Come se l'aggancio del nostro paese all'eurozona costituisse una sorta di membrana semipermeabile attraverso cui filtrerebbero per osmosi le "virtù nordiche".
    Un nuovo documento per smentire anche questo luogocomune !

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  12. O magari con qualche master alla bocconi.

    Se ci fosse ancora il vecchio Sigmund una seduta psicoanalitica sarebbe utile al piddino per superare il masochismo che lo consuma. Egli orfano di un ideale si annichilisce al verbo del vincolo esterno, cerca un padrone sadico che lo "educhi" e solo così trova intima soddisfazione. E la Germania ben si presta a esercitare tale ruolo dominante. Il masochismo morale origina sostanzialmente dal prevalere dell'istinto distruttivo (Tanatos) per questo il piddino è per sua natura portato a seguire scelte autolesioniste e fallimentari che però prova a celare ostentando comportamenti compulsivi di segno opposto: ottimismo ("la luce in fondo al tunnel", "ci vuole più europa") ed esuberanza (mediatica, vedi i renziboys).

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  13. Non ci posso credere! Siamo avanti al Lesotho...!
    WOW!!!
    Vado a dirlo agli amici...

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  14. Io rimango dell' idea che la misurazione della corruzione rimanga una misura un tantinello aleatoria (velatamente e intrinsecamente cialtronesca) se non proprio di puro uso propagandistico (vedi "indice di percezione della corruzione" di Trasparency international: chi è l' AD o Presidente di Trasparency international? Chi finanzia trasparency international -in chiaro ei "nero"? Quali indicatori VALORIALI, giuridici e morali utilizza? Di quale paese, di quale cultura sono rappresentazione?)


    Per quanto l' uso di codeste statistiche , come in questo caso, sono utilizabili in funzione di "piddino che di coruzzzzzione ferisce, di coruzzzzzzzzzione perisce"















    (Il grande Quarantotto, poi, ci ha spiegato in un suo post storico, che, basandosi più sulla LOGICA più che su perlomeno discutibili classifiche, la coruzzzzione ha giuoco facile in un sistema che punta PROGRAMMATICAMENTE alla deresponasabilizazzione [effetto collaterale: delegittimazione] della classe politica. Se vuole lo chiami , prof. "effetto collaterale -PROGRAMMEATICAMENTE OCCULTATO DAI MEDIA- del vincolismo". Denunciarlo comporterebbe la delegittimazione di tanti padri [ig]nobili della patria.........)



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    1. Dunque. Mi dispiace molto per i giuristi ma siamo in una crisi economica e non giuridica. Verrà il loro momento. La forza dell'analisi di Quarantotto è proprio quella di essere un ottimo macroeconomista. La filosofia politica del vincolismo (termine da me coniato, come saprai) mi è assolutamente chiara, e ti assicuro, però, che è riflessa in decine di studi sulla political economy del cambio fisso, come vedrai leggendo il seguito del post.

      Quanto ai dati, avrai notato che ho usato quelli della Banca Mondiale, che si basano su una riflessione metodologica piuttosto articolata, consapevole di alcuni limiti che esponi, e della quale potrai pascerti seguendo il link alla fonte dei dati stessi.

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    2. Per quanto riguarda la "percezione" della corruzione fornita Transparency, ritengo, personalmente, si tratti di un aspetto utilizzato in maniera strumentale dai media mainstream, che lo presentano come un dato assoluto quando esso, per sua natura intrinseca, semplicemente non è tale. Sul sito stesso dell'associazione, infatti, si legge che "Il CPI classifica 180 nazioni in base ai loro livelli percepiti di corruzione, determinati attraverso valutazioni di esperti e sondaggi d’opinione". Si tratta, allora, di una semplice "percezione" dell'opinione pubblica riguardo la trasparenza ed alla corruzione della Pubblica amministrazione nei vari paesi.....
      Presentare questa "corruzione percepita" quale indicatore necessario e sufficiente per spiegare il fenomeno appare però decisamente scorretto: a voler accettare questo criterio di indagine, infatti, dovremmo -paradossalmente- dire che Copernico aveva torto perché la "realtà percepita" dalla gente del tempo suggeriva che era il sole a girare intorno alla terra!

      Per quanto riguarda gli aspetti economici e giuridici della crisi, nel premettere che non ho una formazione economica e che la mia è opinione personalissima, mi sembra di vederli collegati da un rapporto di causa-effetto.
      La crisi economica e le politiche "vincoliste" che la eleggono a metodo di governo, sono sicuramente la causa. Quella giuridico-istituzionale è l'automatica (e quasi istantanea) conseguenza che si concreta nei fenomeni di involuzione anti-democratica riscontrabili nei Paesi interessati. In Italia, in particolare, lo stridere tra i principi politico economici che si vogliono affermare e quelli veicolati dalla costituzione del 1948, ha fatto sì che l'ultima patisca una progressiva disattivazione e mortificazione. Così come la formazione di maggioranze bulgare sostenute "via spread", l'abuso dello strumento della decretazione d'urgenza ed altri fenomeni paralleli mirano a svilire il ruolo e la funzione legislativa del Parlamento (ad oggi l'unico organo a legittimazione popolare), a fronte dell'esaltazione del ruolo dell'esecutivo.

      La "ratio" alla base del vincolismo, a mio avviso, è "a priori" incompatibile con il metodo democratico. La realizzazione pratica del primo, non può prescindere dalla negazione del secondo (che si fonda, per l'appunto, sulla sovranità -largamente intesa- e sull'automatica delegittimazione di qualsiasi politica "paternalistica" imposta dall'altro), e vice versa.
      Chi sceglie il vincolismo, semplicemente non sceglie la democrazia.

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    3. in quale post Quarantotto ha affrontato il tema? ho proposto il grafico qua' sopra ad un piddino, ma figurati se si fa' convincere cosi' facilmente ... almeno c'avesse un po' d'effetto placebo l'eurone!

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    4. Dovrebbe essere questo:

      http://orizzonte48.blogspot.it/2013/11/teoria-generale-della-corruzione-guida.html

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  15. Nel frattempo, su Piazza Pulita, l'elogio della Spagna che grazie agli investimenti esteri, dopo le famose riforme strutturali, realizza un + 0,1 % del Pil....evviva il nuovo colonialismo! Purtroppo in Italia ancora non siamo riusciti a farci convenientemente colonizzare, cioè non basta quello che è già accaduto, ma ci stiamo lavorando.

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    1. Donna...
      Ricordi la prima figura [link] del post QED n. 25: la Finlandia e l'acqua calda?
      Ok, su questo [link] trovi i numeri a confronto di Spagna e Italia...

      Chi stà meglio tra i due?

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  16. Dati
    Control of Corruption 1996 - 2012
    . I grafici su google doc non sono il massimo comunque uno si fà.... er download e...

    Per tornare a Barisoni on Radio24 tutta la puntata è stata pro euro min (circa) 20.43 - 27 - 31 - 34 - 42 - 46.40....

    Ha capito caro Bagnai... voi sareste dei «... geni nati imparati...» Barisoni Ipse dixit.

    Se cominciano certi isterismi significa che scenarieconomici.it sull'euro... Ovviamenti i piddini sono ancora nella fase 1. La
    "negazione"

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    1. temo che i piddini siano monofase

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    2. Sicuramente ricorderete l'aforisma di Gandhi sulle battaglie nonviolente:
      "Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci."

      Ora io vedo abbastanza bene che non siamo alla "negazione" (nemmeno dal punto di vista psicologico), ma molto più avanti....(questi si stanno letteralmente arrampicando sugli specchi sapendo quel che fanno).
      Il prof. Bagnai è stato prima ignorato (e certi silenzi urlavano), poi è stato deriso ("uno che insegna in una università di provincia...", ecc.), e ultimamente è direttamente attaccato, da destra e da sinistra, da sopra e da sotto....

      Lungo il fiume, come Confucio, aspettiamo..... il cadavere dell'Euro.

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  17. Alfa Romeo - Homo Oeconomicus 1 - 0

    Il bello è che, mentre nel marketing insegnano a sfornare un messaggio capace di stimolare la sfera emotiva del soggetto per portarlo a scelte irrazionali e riconoscono a tale irrazionalistà la capacità di influenzare rapidamente tali decisioni, gli stessi accettano, in piena contraddizione, che l'essere umano scelga in base ad un'analisi comparata tra costi e benefici. Mi pare che la storia sia piena di gabbie in cui l'uomo si sia imprigionato, poi distrutte da pulsioni totalmente irrazionali: se così non fosse, la libertà avrebbe dovuto avere un prezzo in monete e non in vite.

    Venditori di "fumo", che assumono regolarmente prima di sparar certe baggianate!

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  18. io quando però sento che la lira servirebbe (solo) per svalutare ed esportare, mi cascano le braccia nemmeno fossi mister potato di toy story..
    questi qua non hanno ancora capito che il problema principale è difendere il mercato interno dai tedeschi, mercato che ci è stato stuprato a causa dell'euro.
    ma questi qui hanno visto un grafico di produzione italia vs germania dagli anni 60 a oggi, e in caso affermativo si sono chiesti il perchè di come il grafico cambia in prossimità di date ben precise?

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  19. Il benaltrismo di Berlusconi ha distolto l' attenzione dal peso di fattori che hanno consistenza macro: evasione fiscale - corruzione - controllo inefficiente della spesa pubblica.Si stanno gingillando con il costo del lavoro per perdere tempo.
    E i burocrati euro sono troppo pragmatici per farci mettere in costituzione il livello massimo di corruzione o di evasione fiscale !

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  20. Il conio maledetto continua a mietere vittime.
    http://www.ilgiornale.it/news/interni/resa-venditore-che-non-aveva-pi-soldi-pagare-i-fornitori-982366.html

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    1. Grazie per aver riportato questa notizia.
      Perchè io (sarò il solo) non ne ero a conoscenza.
      Mentre ero a conoscenza di Hollande, dell'aria fritta della politica italiana e di altre e più importanti notizie.
      Ma si sà, quando una notizia si ripete non e più una notizia, che vuoi che sia un suicida per disperazione in più o in meno.
      E proprio vero che la vera informazione NON E' ne sui giornali nè in tv,
      ma è in luoghi come questo.

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  21. http://www.corriere.it/scuola/14_gennaio_14/i-giovani-italiani-che-ignorano-quello-che-serve-lavorare-f9e5ca0c-7cec-11e3-851f-140d47c8eb74.shtml

    Naturalmente provenienza Bruxelles.

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  22. Mentre l'italia e la maggior parte dell'europa sono strangolate da un sistema economico senza vie d'uscita, a che cosa apre sinistra ecologia e libertà? Alla liberalizzazione della cannabis. Sarebbe da ridere, se non fosse tragico. Vale la pena di leggere queste considerazioni di Diego Fusaro


    http://www.lospiffero.com/cronache-marxiane/legalizzazione-un-dibattito-drogato-14436.html

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    1. I soldi non sono tutto, prima c'è la salute, è noto.

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  23. OT:

    e poi dicono che uno non deve diventare violento e volgare:

    http://it.finance.yahoo.com/notizie/europa-barroso-recessione-alle-spalle-104400625.html

    Ma questo ....dove sono andati a trovarlo? E' peggio di Diesel Bum Bum!

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    1. E' tutto un dire che c'e' l'inversione di tendenza, che il 2014 e' l'anno della ripresa (lo scetticismo di Squinzi e Draghi passa in secondo piano, nei grandi media). Poche crepe, tipo quella che Massimo Rocca ha fatto notare su twitter... insomma la parola d'ordine in prima serata è "il peggio e' alle spalle". Peccato che oggi su quotidiani locali ci fosse il consutivo del 2013 in zona (300 fallimenti, piu' di un'attività commerciale chiusa al giorno), peccato che lo sbandierato +1.6 di produzione industriale a novembre sia un dato fuorviante (è stato citato il dato positivo del chimico farmaceutico sull'export, rimbalzo del gatto morto di un settore con perdita occupazionale annua a due cifre da ormai tre anni o giu' di li'). Il bello e' che su Repubblica si parla di tassi cambio sopportabili senza fare due piu' due, della serie la valuta unitaria che maschera tassi di cambio squilibrati non la vogliono vedere neanche se e' la banca teutonica per eccellenza a certificare il fatto. E in giro c'e' sempre troppa gente che credendo di saperla lunga dice "La mia banca centrale e' differente" (cioe' non puo' occuparsi di tasso di disoccupazione, non puo' fare allentamento monetario, non ha potere sul corso della moneta che emette e perfortunasennofaremmocomeusaegiapponesifomentandoguerrevalutarie, etc etc etc)

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  24. Oltre agli odierni fagiolini, il Burkina ha avuto questo signore qui
    https://www.youtube.com/watch?v=ZDyOCw4suXk
    che poi gli esportatori di democrazia hanno pensato bene di mettere a tacere

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  25. Professore
    Lei spiega le cose come vuole lei e piega i fatti alle sue folli teorie.
    Io invece mi informo solo da persone competenti.
    Questa sera per esempio l'esimio professor Giusti della rinomata università Bocconi, quindi non uno miserrimo della sperduta Pescara, ospite del sempre sia lodato Barisoni, ha lodato la benvenuta deflazione, perché:
    1 - abbiamo avuto un'inflazione superiore alla media europea negli ultimi anni, quindi adesso recuperiamo
    2 - così aumenta il potere di acquisto degli italiani

    Non pago, ha detto che dall'anno prossimo la Germania spenderà il macroscopico surplus accumulato aiutando così gli altri paesi.
    Ovviamente ha concluso auspicando che questo aiuto esterno non rallenti le beneamate riforme.

    Questa ė informazione, questa ė cultura, questa ė l'Europa che vogliamo!
    Più europa più europa più europa!!!

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    1. Davide,
      se la qualità del prodotto - Il Sole24ore - (e dei giornalisti che lo fanno) è riflessa dalle quotazioni [chart] del titolo alla Borsa di Milano (...)
      Per carità umana non metto il grafico di settore (benchmark) che da inizio 2013 ad oggi ha sovraperformato del +60% contro uno straordinario -10% (menodiecipercento) del mitico giornale rosapallido (pallido in tutti sensi).
      Comunque in alto i cuori, a forza di scuotere l'albero stanno cadendo le prime pere (marce) ed era evidente che ad un certo punto sarebbe iniziato il cannoneggiamento.
      Il fatto è che questi giornalisti stanno facendo il percorso dei "lepidotteri" cioè da farfalloni si trasformano in vermi.
      In pratica come sostiene "qualcuno" da servi stanno diventando schiavi.
      Credo che un giornalista economico sappia benissimo come stanno le cose... ma anche lui "tiene famiglia" e quando il padrone ordina lo schiavo (se vuol magnà) esegue.

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    2. però... però... però... scusate, scusa Bortoletto (che sei decisamente simpatico)... siete un pochino masochisti.
      ora, finchè sono in rai, costoro sono protetti dal nostro carissimo canone (in senso affettivo, è con noi da tanti anni...), ma nella emittenza privata, non ascoltare, magari contribuire a far crollare la fatidica audience, può servire a qualcosina. forse non a farli sbattere fuori dal padrone, ma almeno a fargli grattare la capoccetta in cerca di qualche nuova idea o linea editoriale.
      e se provassimo a non seguire? :-)

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    3. Ha detto anche che ė un peccato perchė non possiamo 'truccare' il rapporto deficit/pil con l'inflazione

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    4. Si trattava di Franco Bruni, alla fine ci ha anche rassicurato sulla base del programma di governo tedesco: "la Germania l'anno venturo aumenterà le spese interne". 2014 o 2015 ?

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    5. Davide, Europa quale? La fanciulla indifesa rapita e stuprata, tra riottosità e consenso, dal Toro divino (i mercati?)? E 'sto fatto di farsi stuprare dai tori, nella discendenza di Europa, si è ripetuto, mietendo tributi di sangue... greco. Se la sentivano sul groppone già da allora ;-)? Curiose preveggenze dei miti?

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    6. @alflig

      Bravo! Forse non è chiaro che chi ci salverà non sono quattro cialtroni pseudorivoluzionari che sgomitano per una poltrona, ma più semplicemente noi, cioè il mercato. Se però lo facciamo funzionare.

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    7. Peccato che il mercato in questo caso sia "leggermente" distorto: se sei fuori dalle rilevazioni Auditel non esisti. Unica leva non comprare i giornali.

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    8. @alflig
      se l'ing. Bortoletto non avesse posto l'orecchio su quel (omissis) radiofonico, non avremmo saputo dei mefitici vaneggiamenti.

      Personalmente non ascolto più quella radio da tempo.

      Ah, ho saputo che hanno ri-assunto il dr(?) Gianni-noooooo uno dei "fermatori"! Auguri! [LOL]

      Comunque, giacché si trovano on line, sono andato a vedere i bilanci del fogliorosapallido. Ora, da quei dati, è chiaro perché nessuno ovvero il "mercato" vuole quella... roba li...

      Se questa... "roba quì" nel giro di cinque anni ha perso il 90% del valore iniziale un motivo ci sarà ed il motivo come talvolta usa dire "l' Oracolo of Omaha" , sta sempre nei bilanci che riflettono la qualità dell'azienda e dei prodotti che fà.

      ...e se i prodotti fanno schifo nessuno li vuole!

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  26. Professore,

    sebbene mi sia ben chiaro che lei non ha certo bisogno di alcun suggerimento, men che meno dei miei, provo comunque a buttarla li'. Perche' non chiede a Santoro di invitare Pasquale Natuzzi in trasmissione la prossima volta che invita un imprenditore? Sembra che abbia idee molto diverse da Don Diego.

    ----

    Che cosa non ha funzionato?

    «Non potevamo prevedere l'euro, sopravvalutato rispetto al valore della nostra lira. E visto che esportiamo il 90% della produzione, siamo stati fortemente impattati da una moneta forte.»

    http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_traduci_notizia.php?IDNotizia=633181&IDCategotia=1

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  27. Gentile professore, mi scusi l'OT e cestini pure in caso non ritenga di interesse le domande. Mi chiedevo, in che misura l'introduzione della minimum wage di 8.5 euro in Germania, dall'anno prossimo, potrá aiutare un riequilibrio della bilancia commerciale ed eventualmente portare un pó di inflazione (in Germania)? Dato che all'orizzonte non si vede altro, Lei ritiene che possa avere un minimo di effetto, o é solo una manovra di facciata?
    Lei ritiene che i negoziati sul TIPP possano influenzare la posizione americana relativamente all' Euro, e i problemi da esso derivanti, in particolare portandola a favorire o ad ostacolare la dissoluzione?

    La ringrazio sinceramente per il Suo lavoro.

    Marco

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  28. Salve Prof. Bagnai, sono un semplice piastrellista con la terza media,quindi con nessuna esperienza di natura economica. Io la seguo ormai da 2 anni,se va in qualche trasmissione tipo la gabbia resto in casa per vederla,la stimo profondente per la sua lucidità e conoscenza. Pertanto vorrei farle una domanda : perché non va in qualche trasmissione a distruggere( in termini di conoscenza economica) quell'esaltato di Boldrin ? Che per dirgliela tutta mi sta anche un po' sui maroni. Grazie Prof.

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    1. Caro Dome82, il tuo lavoro è più utile e più difficile del mio. Nel mio le piastrelle si attaccano da sole: cosa potrei fare per distruggere Boldrin più di quello che sta facendo lui stesso!?

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  29. Grazie Davide per aver pubblicato questa chicca bocconiana, la giro a qualche amico "de coccio"; a Roma "boccone" significa qualche altra cosa. Lo metto nel mio folder "chicche".

    So di essere forse OT sulla corruzione mondiale (di cui forse a nessuno frega niente tutto sommato; e poi mi rode un pochino che il Botswana stia in pole position, ma come si permettono), ma forse puo' essere interessante per tutti noi (scoperta dell'acqua calda, lo so) capire chi comanda in Italia:

    http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=1826589&codiciTestate=1


    Povero Renzie! Chi sa come si rode dentro; lui pensa di poter decidere delle sorti Italiche, come il povero Silvio.

    Oh Mario, o Mariooooooooo o che tu fai?

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  30. E spero che il Prof. mi consenta di pubblicare un altro OT, sulla "ampia crescita" tedesca nel 2013, che giustifica ampiamente questo "massacro sociale":

    Poco sotto le attese il Prodotto interno lordo (Pil) tedesco nel 2013. Il dato destagionalizzato relativo allo scorso anno ha mostrato una crescita pari allo 0,4% contro il precedente +0,7%. Il mercato indicava un +0,5%.

    E questi sono gli ubermenschen; figurarsi gli unter! Ma sono sicuro che nel 2014, grazie ai "bocconi", pardon, "bocconiani", A LORO LE COSE ANDRANNO MEGLIO.

    Vielen Dank

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  31. Sentivo stamane in radio di una certa intervista a Hollande in cui si scagliava contro queste politiche procicliche, contro il rigore e l'austerità dell'Europa e prometteva nuovi investimenti pubblici atti a rilanciare economia e occupazione. Il tutto mentre in Italia si segnala un nuovo record del debitopubblicobrutto! Ma come, vuole aumentare il deficit? vuole disubbidire agli ordini impartiti dal regime Eurista? e di fatti manco a farlo apposta non sono riuscito a trovare nulla riguardo questa famigerata intervista ma solo una marea di pettegolezzi e insinuazioni su questa presunta love story. Sarà un caso che in tutto venga fuori adesso che si è espresso in questi termini? mi sembra una strana casualità, la Storia si ripete.... (Berlusconi, Strauss Khan....)

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  32. Scusi professore, ma il rimando dei fagiolini non si riferisce al Botswana ma al Burkina Faso. Che io sappia il Botswana può contare sull'esportazione dei diamanti, ma non so quanto questa voce incida sulla sua economia.

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    1. Infatti mi riferivo al paese meno corrotto del gruppo del franco CFA.

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  33. Risposte
    1. Correa è rispettabile per quello che ha fatto, ma quest'idea che siano "errori" ha veramente rotto il cazzo. Ovvio, Correa è diplomatico e non poteva dire altrimenti, ma è una cosa generalizzata tra i commentatori, sta cosa di ritenersi più furbo e intelligente di Mario Draghi, per dirne uno.

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  34. Chissa' se i cantori delle virtu' del neuro, tutti presi a lodare le loro folli ricette economiche, hanno dato una occhiata in questi giorni al blog di P. Krugman.
    P. Krugman avra' pure fatto in passato qualche errore di valutazione su Hollande (come recentemente puntualizzato dal Prof.), ma mi pare che anche lui sia in piena fase 'fuori i sassolini dalle scarpe'.

    http://krugman.blogs.nytimes.com/2014/01/12/the-anti-scientific-revolution-in-macroeconomics/

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  35. Grafico del Giorno: andamento dei Debiti Privati in Europa

    Presentiamo l’andamento dei debiti privati (imprese e famiglie) in Europa negli ulti 2 decenni.

    Si nota che:
    - L’andamento dei debiti privati per tutti i paesi senza eccezione, a parte la Germania dopo il 2004 (che caso….)
    - L’Italia aveva l’ammontare di debiti privati inferiore d’Europa (a parte i paesi dell’est), salvo la Germania negli ultimi anni

    […]

    Che dite, la cosa e’ casuale?

    RispondiElimina
  36. Le crisi 2008-13 sono costate all’Italia 320 miliardi di mancato PIL

    Abbiamo simulato l’andamento del PIL in assenza della crisi dei Subprimes del 2008-09 e della crisi dell’euro del 2011-13.

    L’Italia ha perso circa 320 miliardi l’anno di mancato PIL a causa delle due crisi, pari al 20% del PIL, di cui 180 miliardi miliardi l’anno di mancato PIL legati alla crisi dei subprimes, e 140 miliardi l’anno per la crisi dell’Euro.

    Da notare che negli ultimi 6 anni il PIL nominale e’ sostanzialmente piatto e non accenna più alcuna crescita: ciò significa che il PIL reale, depurato dall’inflazione, ha perso quasi il 10% dal picco del 2008.

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  37. Banche e speculazione, nell'Ue "vincono" le lobby

    A quanto pare, anche l’Unione europea avrà la sua “Volcker rule”, come viene chiamata la legge recentemente approvata dal Congresso americano per limitare le operazioni finanziarie per conto proprio da parte delle banche. A quanto pare, perché della proposta del commissario al Mercato interno, Michel Barnier, che sarà quanto prima sottoposta al Parlamento europeo, si hanno solo anticipazioni dal Financial Times.

    Secondo il quotidiano inglese, la “Barnier rule” si presenta come una soluzione di compromesso, vicina alla legge americana, che è però più restrittiva, e alla proposta della commissione nominata due anni fa dalla stessa Ue e presieduta dal governatore della banca centrale finlandese, Erkki Liikanen. Questa proposta prevedeva una rigida separazione tra banche retail, cioè di deposito e prestiti, e le banche finanziarie, analogamente a quanto previsto dalla Glass-Steagal, la legge americana del 1933 abolita da Bill Clinton alla fine degli anni ’90.

    Sulla base di queste anticipazioni, Barnier è già stato accusato di aver ceduto alle lobby bancarie, tanto più che viene dato in corsa per la presidenza della prossima Commissione europea. È fuori di dubbio la forza di “convinzione” delle lobby bancarie, non solo negli Stati Uniti dove insieme a Wall Street condizionano pesantemente i meccanismi elettivi, ma anche in Europa, dove sarebbe interessante approfondire le caratteristiche di questi condizionamenti nei diversi paesi. Tuttavia, vi sono altri fattori che possono avere portato a un compromesso.

    A livello generale, vi è un sostanziale accordo nell’identificare nell’inadeguato controllo delle attività finanziarie l’origine dell’attuale crisi, con la conseguente crescente richiesta di una loro maggiore regolamentazione, a partire dalle banche. Accanto a Usa e Ue, si sono mossi in questa direzione singoli paesi con proprie regole, come la Francia e la Germania, mentre sta per essere discussa dal Parlamento inglese una proposta di legge subito battezzata “Vickers rule”, dal presidente della commissione che l’ha elaborata.

    Il sovrapporsi di queste regolamentazioni pone oggettivamente dei pericoli, da cui la necessità di un compromesso che permetta alle banche di adattarsi a regolamentazioni diverse, in attesa di una legislazione unica, ammesso che ciò possa mai avvenire. Infatti, le situazioni e le esigenze delle banche sono diverse nei vari paesi e tali sono anche gli orientamenti dei governi. (continua)

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  38. OT, ma d'attualità.

    Mentre il piddì ha scoperto i fumetti Disney, sta effettuando il casting di Paperopoli e si attende il primo "Pico de' Paperis chi?" da Topolinia, c'è purtroppo chi non ha più la possibilità di sognare come la Sirenetta.
    Una testimonianza terrificante di "infanzia violata" nel Piazza Pulita di Formigli del 13 gennaio scorso, da vedere e ascoltare da 00:9:00 a 00:10:49.

    Unisco a tratteggio, con mano tremante, due puntini:

    "Quando gli adulti s'identificano con i cartoni animati, vuol dire che i bambini sono ormai morti."

    Spero solo di essere io il problema, col mio tratteggio "sbagliato"...

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  39. Un grafico da stampare e del quale rendere obbligatoria per legge la visione prima di ogni programma di "approfondimento" politico televisivo.
    Immagine che se pubblicata sul sito dei "castacriccacoruzzione" per eccellenza, il movimento con le stelle che quando si parla di euro se la fa sotto, farebbe più danni di un leone in una gabbia di gattini.

    Piccola chicca: oggi Gentiloni, pdkollaborateur della prima ora, se ne esce: ci vuole un governo forte per un'europa forte.
    Insomma, la teoria del grande pennello per la parete grande.
    E poi aggiunge, sotto lo sguardo terrorizzato della teleconduttrice, che "ormai il limite deficit pil e quello debito pil, così come il fiscal compact, sono obsoleti e vanno rinegoziati".
    La quale teleneuroconduttrice, madida di sudore, riesce poi a sviare il programma sul nuovo film italiano che vince nel mondo, tirando un sospiro di sollievo.
    Ormai le crepe dell'eurodiga sono più che visibili.

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  40. La "sorpresa dei salari" che arriva dal Giappone

    Il primo ministro giapponese Abe (con un intervento personale su Project Syndicate) propone quello che nell’eurozona è un tabù: sostenere la ripresa attraverso l’aumento del reddito dei salariati. Se in Italia l’impossibilità di svalutare le moneta costringe alla svalutazione dei salari per riguadagnare competitività, in Giappone si svaluta la moneta e si aumentano i salari. Ecco come intendono le "riforme strutturali" in Giappone ...

    di Shinzo Abe - Primo Ministro del Giappone

    L'anno 2013 ha visto l'economia giapponese voltare pagina dopo due decenni di stagnazione. E il futuro diventerà ancora più luminoso con l’arrivo di quella che abbiamo chiamato la "sorpresa dei salari".

    Dallo scorso settembre c'è stato un intenso dibattito tra il governo giapponese, le imprese e i leader sindacali, volto a rimettere in moto un circolo virtuoso nel quale salari più alti potessero portare ad una crescita più robusta. Ho preso parte a due dei quattro incontri tenuti finora, unendomi al nostro ministro delle finanze, al ministro dell'economia e al ministro del lavoro, così come ai leader dell'industria e dei sindacati come Akio Toyoda, il capo di Toyota Motors, e Nobuaki Koga, che dirige la confederazione dei sindacati giapponesi. Ogni volta, sono uscito dagli incontri con un senso di fiducia e di nuovo vigore.

    Ammettiamolo. La pressione deflazionistica in Giappone – e solo in Giappone – si è protratta per ben oltre un decennio. All'inizio del mio mandato, ho lanciato quella che gli osservatori hanno chiamato "Abenomics", perché solo nel mio paese il livello dei salari nominali era rimasto in territorio negativo per un periodo di tempo incredibilmente lungo. …

    Nel frattempo, le aziende del Giappone non sono più sottocapitalizzate. Io stesso ricordo quanto fosse basso il rapporto di capitale proprio per le società giapponesi 15 anni fa – al di sotto del 20%, rispetto ad oltre il 30% in Europa e negli Stati Uniti. Di conseguenza, dicevano gli economisti, il comportamento delle aziende giapponese veniva caratterizzato da un sovra-indebitamento.

    Oggi non è più così. Grazie alla costante impennata della redditività aziendale e il forte processo di riduzione dell'indebitamento delle società durante l'ultimo decennio e mezzo, l’indebitamento è sceso sensibilmente. In termini di rapporto di capitale proprio, le aziende giapponesi sono ora alla pari di quelle europee e statunitensi. (continua)







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  41. Saccomanni: la crisi sarebbe stata ben peggiore senza euro e Europa

    Milano, 14 gen. La crisi economica "sarebbe stata di gran lunga peggiore se non ci fosse stato l'euro, l'Europa e la Bce". È quanto ha affermato il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, nel corso del suo intervento all'Ispi. "Al contempo l'opinione pubblica si è resa conto che l'approccio intrapreso era per salvare la situazione ma ora questo grado eccessivo di austerity deve essere corretto, andando a lottare per la promozione della ripresa e a lottare contro la disoccupazione", ha aggiunto.

    "E' importante comunque capire che non è che l'euro abbia un difetto originario. Non ha un difetto di fabbrica, di costruzione
    - ha proseguito Saccomanni - ma ci sono altri pezzi della costruzione europea in gioco e sembra che ci siamo voluti fermare
    al primo piano di un edificio molto più alto". Dopo la costruzione dell'unione bancaria, ha spiegato, "abbiamo il capitolo aggiuntivo delle politiche fiscali e finanziarie e il capitolo finale dell'unione politica".

    (Che Saccomanni fosse un uomo di Supermario, ce n'eravamo già accorti ...)

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  42. “La nuova ragione del mondo. Critica della razionalità neoliberista”

    Che il capitalismo non sia affatto onnisciente e in grado di autoregolarsi è, almeno dalla crisi iniziata nel 2007, sotto gli occhi di tutti. Questo libro dimostra, però, che il caos economico, finanziario e politico di cui siamo testimoni nell’ultimo decennio deriva da una precisa razionalità, sotterranea, diffusa e globale. Si tratta della razionalità del neoliberismo, che oggi arriva a coincidere con quella del capitalismo stesso.

    Il libro di Pierre Dardot e Christian Laval – ormai opera di riferimento nel dibattito internazionale – è la prima esaustiva analisi del neoliberismo inteso come razionalità economica, politica e di governo.

    Con un approccio a cavallo tra diverse discipline (economia politica, filosofia, sociologia del lavoro) i due autori ricostruiscono le premesse teoriche delle dottrine economiche e politiche liberali ripercorrendo le molteplici strade intraprese dal liberalismo per imporsi come vera e propria «ragione del mondo».

    Nell’erigere la concorrenza a norma universale dei comportamenti, nel fagocitare ogni ambito dell’esistenza umana, del produrre nuove dinamiche di assoggettamento, la razionalità neoliberista finisce con l’erodere le premesse della stessa democrazia.

    Per questo, solo la comprensione e l’attenta analisi di questa specifica razionalità – dai suoi discorsi sulla libertà individuale alle sue teorie sull’autonomia dei mercati, dalle sue pratiche di controllo a suoi dispositivi di governo dell’individuo attraverso il debito – può consentire di aprire una strada per un altro avvenire.

    «Di grandissima erudizione, questo libro è un invito urgente a spingere la critica teorica e sociale dell’ordine esistente ben al di là delle analisi correnti» Le monde diplomatique.

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  43. “La nuova ragione del mondo”

    LA NUOVA RAGIONE DEL MONDO
    (dalla prefazione) Com’è possibile che nonostante le ripercussioni catastrofiche cui hanno portato le politiche neoliberiste, queste ultime siano sempre più attive, al punto da precipitare interi Stati e società in crisi politiche e regressioni sociali sempre peggiori? Com’è possibile che, negli ultimi trent’anni, queste stesse politiche si siano sviluppate e approfondite senza aver incontrato resistenze sufficienti a metterle in crisi?

    La risposta non può ridursi ai semplici aspetti «negativi» delle politiche neoliberiste, ovvero alla distruzione programmata delle regolamentazioni e delle istituzioni. Il neoliberismo non è semplice distruzione regolativa, istituzionale, giuridica, è almeno altrettanto produzione di un certo tipo di relazioni sociali, di forme di vita, di soggettività. Detto altrimenti, con il neoliberismo ciò che è in gioco è né più né meno la forma della nostra esistenza, cioè il modo in cui siamo portati a comportarci, a relazionarci agli altri e a noi stessi.

    Il neoliberismo definisce una precisa forma di vita nelle società occidentali e in quelle società che hanno scelto di seguire le prime sul cammino della cosiddetta “modernità”. Questa norma impone a ognuno di vivere in un universo di competizione generalizzata, prescrive alle popolazioni di scatenare le une contro le altre una guerra economica, organizza i rapporti sociali secondo un modello di mercato, arriva a trasformare perfino l’individuo, ormai esortato a concepire se stesso come un’impresa.

    Da pressoché un terzo di secolo, questa norma esistenziale presiede alle politiche pubbliche, governa le relazioni economiche mondiali, trasforma la società e rimodella la soggettività. Le circostanze di un simile successo normativo sono state descritte di frequente. A volte privilegiando l’aspetto politico (la conquista del potere da parte delle forze neoliberiste), a volte quello economico (l’ascesa del capitalismo finanziario globalizzato), altre l’aspetto sociale (l’individualizzazione dei rapporti sociali a scapito delle forme di solidarietà collettiva, l’estrema polarizzazione tra ricchi e poveri), altre ancora quello soggettivo (la comparsa di una nuova tipologia di soggetto, lo sviluppo di nuove patologie psichiche).

    Si tratta di dimensioni complementari alla nuova ragione del mondo. Con questo dobbiamo intendere che siamo di fronte a una ragione globale nel duplice senso del termine: una ragione che di colpo diventa valida su scala mondiale e una ragione che, lungi dal limitarsi alla sfera economica, tende a totalizzare, cioè a “fare mondo”, con un proprio specifico potere di integrazione di tutte le dimensioni dell’esistenza umana. La ragione del mondo è anche, contemporaneamente, una «ragione-mondo».

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  44. Nella direttiva sulla cosiddetta unione bancaria europea si fa passare il principio di non utilizzare soldi pubblici per operazioni di salvataggio per evitare effetti destabilizzanti per il sistema e si introduce il bail in. "Cioè saranno per primi gli azionisti e i creditori della banca a rischio di fallimento a dover contribuire al salvataggio. Indubbiamente è più corretto. Ma si ricordi che i cosiddetti anonimi “creditori” altro non sono che i risparmiatori titolari di conti correnti presso la banca in crisi. La legge, come noto, prevede che potranno essere aggrediti i depositi che non godono delle garanzie previste, cioè quelle fino a 100.000 euro".
    In questo modo hanno bellamente fatto passare il prelievo forzoso sui conti correnti.

    http://italian.ruvr.ru/2014_01_15/Nasce-un-unione-bancaria-europea-gia-vecchia-e-impotente/

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  45. I DO NOT UNDERSTAND....

    Guardando le attuali previsioni dell FMI fino al 2018 sembra che l'inflazione in europa si stia assestando e che la situazione si sia quasi invertita. i paesi periferici a causa di politiche procicliche e quindi recessione hanno tutti inflazione minore dei paesi core. Non sarà mai che stiamo riguadagnando terreno sulla germania? E' per caso la conferma che la svalutazione dei salari è già stata messa in atto? Mi chiedo come... dato che in Italia non sono state fatte riforme strutturali come le riforme Harts in Germania... Solo causa dell'aumento della disoccupazione questa ridotta inflazione dei paesi periferici? Torneremo quindi competitivi fra un po' di anni?

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    Risposte
    1. L'inflazione ė legata all'occupazione: si riduce la domanda di lavoro, quindi minori stipendi, minori redditi, minore domanda aggregata, minori consumi interni, prezzi crescono piano

      Ma nel frattempo ci siamo indebitati con la Germania che non vuole indietro moneta svalutata (l'inflazione svaluta la moneta) e quindi la deflazione gli permette di avere indietro moneta BUONA

      RISPOSTE
      no, ė la deflazione. Sarebbe necessario che l'inflazione crescesse in Germania

      Già svalutati i salari, anche perché non crescono

      Basta un po' di disoccupazione....

      Elimina
    2. Appunti se vai a vedere i dati dell'FMI l'inflazione in italia sarà minore che in Germania fino al 2018.

      Elimina
  46. Inflazione Italia 2013 1,2% Germania 1,3% di questo passo quanti secoli ci vogliono per tornare al 96?
    Già, adesso faranno le riforme....

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    Risposte
    1. considerato che dal 97 al 2013 siamo a circa +10%, direi che la risposta giusta dovrebbe essere:

      UNO

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  47. Interessante articolo in cui il fu governatore di Bankitalia Guido Carli (cui è intitolata l'Università Luiss di Confindustria… diciamo vicina al gruppo editoriale il Sole24 Ore) dà la "sua" versione di Tangentopoli e delle privatizzazioni degli anni '90
    http://archiviostorico.corriere.it/1994/febbraio/19/tangentopoli_grimaldello_delle_privatizzazioni_co_0_94021911459.shtml

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  48. Alessandro, con il tempo potremmo anche tornare competitivi, ma a che prezzo?
    I sistemi economici che facevano uso della schiavitù erano infatti piuttosto competitivi (e avevano adottato ingegnosi metodi precursori della delocalizzazione):
    "Nel 1517 padre Bartolomé de Las Casas provò grande compassione per gli indiani che si sfinivano nei laboriosi inferni delle miniere d'oro delle Antille, e propose all'imperatore Carlo V l'importazione di negri che si sfinissero nei laboriosi inferni delle miniere d'oro delle Antille."
    Come vedi, però, la storia insegna che, se il recupero di competitività deve passare per l'accettazione di condizioni lavorative sempre peggiori, per quanto si arrivi in basso si trova sempre qualcuno ancora meno degno di tutele. Brutta strada, no? Per buona parte degli europei, intendo. La moneta non ci unisce, ma la disoccupazione crescente e la stagnazione dei salari sì.

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  49. mi correggo
    dal sito IMF, dati del World Economic Outlook Database, October 2013
    fatto 100 il 1996

    anno - Germany - Italy - Germany - Italy
    1997 - 1,533 - 1,895 - 101,53 - 101,9
    1998 - 0,602 - 1,98 - 102,14 - 103,91
    1999 - 0,635 - 1,657 - 102,79 - 105,63
    2000 - 1,4 - 2,575 - 104,23 - 108,35
    2001 - 1,904 - 2,323 - 106,22 - 110,87
    2002 - 1,355 - 2,61 - 107,66 - 113,77
    2003 - 1,031 - 2,812 - 108,77 - 116,96
    2004 - 1,79 - 2,274 - 110,71 - 119,62
    2005 - 1,92 - 2,206 - 112,84 - 122,26
    2006 - 1,784 - 2,217 - 114,85 - 124,97
    2007 - 2,276 - 2,038 - 117,47 - 127,52
    2008 - 2,754 - 3,5 - 120,7 - 131,98
    2009 - 0,234 - 0,764 - 120,98 - 132,99
    2010 - 1,15 - 1,639 - 122,37 - 135,17
    2011 - 2,482 - 2,902 - 125,41 - 139,09
    2012 - 2,137 - 3,304 - 128,09 - 143,69
    2013 - 1,606 - 1,616 - 130,15 - 146,01

    la differenza cumulata è quindi pari a (146,01-130,15)=15,86%

    pensavo fosse maggiore

    sarebbe dunque di questo ordine la svalutazione attesa in caso di euroexit?

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  50. Anche i cugini francesi, dopo le corna al vertice si concentrano su un altro annoso problema a noi ben noto...

    http://www.lemonde.fr/economie/article/2014/01/15/fraude-fiscale-la-france-espere-recuperer-plus-d-un-milliard-d-euros_4348553_3234.html

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  51. Se c'è una categoria di persone che mi fa ridere sono quelli che dicono che siamo in crisi per via della corruzione: tralasciando per un momento i grafici, che pure sono fondamentali, basta leggere le cronache o vedere qualche film degli anni '60 - '70, quando l'Italia cresceva. Ebbene, il ritratto è quello di un'immoralità diffusa e di una burocrazia elefantiaca, che però non impedivano all'economia delle performance che oggi ci possiamo solo sognare. Agli ortotteri vari con cui discuto consiglio sempre di vedere film come "Nel nome del popolo italiano", ad esempio, per far capire loro che la correlazione crisi-corruzione è assurda. Poi è ovvio che la corruzione sia una cosa esecrabile, ma chi pensava che legandoci a Paesi più virtuosi (e anche qua, basta leggere "Anschluss" per capire bene che il giardino del vicino non è sempre più verde) saremmo diventati virtuosi anche noi, credo che ormai possa tranquillamente fare ammenda e ammettere l'errore.

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  52. Certo, il tema sulla moneta è molto più importante e serio ma anche la corruzione ha una sua importanza, altrimenti non si spiega quando ancora non eravamo in crisi i servizi pubblici erano comunque scarsi o poco efficenti, le strade piene di buche, città sporche, scarsa efficenza sulllo smantellamento dei rifiuti ecc, evidentemente i nostri soldi vanno altrove invece che utilizzati per mantenere al massimo della salute ogni servizio pubblico. La corruzione poi porta a fare più i propri interessi che quelli di altri, e più aumentano i corrotti più va a sfavore del popolo onesto che vuole legalità e ordine nel proprio paese. Dopotutto l'impero romano è crollato per tanti motivi tra cui la corruzione. Se i corrotti rubano sempre di più di certo il paese non può stare bene. L'entrata nell'euro ha peggiorato le cose.

    Il M5S tende a parlare più di corruzione perchè fa maggiore presa all'elettorato, se si parla più di no euro arriva il terrorismo mediatico per cui uscire ci porterebbe gravi conseguenze e benchè si faccia ragionare il popolo ha sempre delle perplessità preferendo rimanerci in quanto non afferrato sull'argomento, ecco per cui il m5s parla sempre di corruzione piuttosto che sul tema della moneta euro. Si chiamano strategie comunicative.

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