domenica 7 febbraio 2016

L'asse tedesco-tedesco

(...da Londra...)


Luigi (nome di fantasia) è un'affabile e intelligente persona. Ci sentiamo ogni tanto al telefono, più raramente mi invita nel suo lussuoso appartamento a discutere, en petit comité, gli sviluppi della situazione. Sono i momenti nei quali intuisco che in effetti essere un miliardario avrebbe un certo fascino, soprattutto in un paese nel quale ancora puoi permetterti di non girare per strada sotto scorta (salvo casi eclatanti). La vita di tutti i giorni ne risulta considerevolmente semplificata, il che, inutile negarlo, libera tempo da dedicare all'otium. Va anche detto che la maggior parte dei miliardari che conosco è la dimostrazione vivente del fatto che le materie prime non sono un problema: di tempo libero ne hanno tanto, ma lo buttano al cesso. Luigi è un po' diverso. A lui, che non è un economista ma i soldi li ha fatti (a differenza dei tanti cialtroni accademicamente titolati cui non affiderei dieci euro per andare a comprarmi il pane e il latte, perché non saprebbero controllare il resto), a lui, che quindi ha girato il mondo non per dimenticare l'Italia, ma per valorizzarla (il marchio che ha creato è parte integrante del nostro prestigio), a lui, dicevo, dell'integrazione europea colpisce la distonia culturale, l'aver voluto superare il nazionalismo degli Stati creando un mostro statalista che avrebbe senso solo se sostenuto da una cosa che non c'è perché non ci può essere: una nazione europea. Luigi insomma è la prima persona cui ho sentito articolare (anche nel dibattito) la riflessione che Giandomenico Majone stava sviluppando nel dibattito scientifico, e che anch'io avevo confusamente anticipato nei miei libri che non sono solo divulgativi: combattere il nazionalismo con una supernazione non è cosa molto coerente logicamente, e in fondo nemmeno operativamente. La creazione dei due stati nazionali più recenti (Germania e Italia) non credo possa essere considerata esattamente una best practice, eppure è avvenuta proprio nel modo in cui ci si dice che dobbiamo operare, perché, ci si dice, è l'unica via di salvezza: cedendo sovranità. Ora, ai tempi, questa cessione, che ha funzionato poco (vedi il persistere dei noti divari fra Nord e Sud o fra Ovest e Est), era almeno in parte motivata da uno stimolo positivo: l'esistenza di un dato culturale, l'identità linguistica, che giustificava l'ambizione a gestire insieme uno spazio comune, anche a costo di qualche sacrificio.

Oggi, se ci fate caso, questa cessione è motivata principalmente da uno stimolo negativo: la paura. Paura della Cina, paura dei migranti. Il terrorismo psicologico è stato apertamente teorizzato da Mario Monti come elemento portante della creazione di una nuova identità, come qui sappiamo bene. Che non sia solo teoria ma anche prassi lo abbiamo visto in occasione dei fatti di terrorismo che ci hanno sconvolto lo scorso anno, e che sono subito stati sfruttati dai media di regime per invocare, con un salto logico rivelatore di una vera e propria psicosi (e di un livello patologico di poraccesimo), gli Stati Uniti d'Europa.

Quindi, cosa vogliamo aspettarci da un sistema che non solo ricalca un modello di integrazione fallimentare (e in quanto tale disapplicato nel resto del mondo, dove non esistono esperimenti di integrazione economica che ambiscano a darsi statura politica), ma in più lo persegue sulla base di motivazioni negative e intrinsecamente distoniche? Se per costringere qualcuno a fare qualcosa devi terrorizzarlo, intanto c'è qualcosa che non va, e poi non è detto che la cosa finisca bene.

E infatti...

Nel corso delle nostre amabili conversazioni, Luigi, che è meno giovane di me, ricorda spesso una frase, credo di De Gaulle: quella secondo cui l'Europa sarebbe stata un carro tirato da un cavallo tedesco e condotto da un nocchiere francese (non so se la frase sia esattamente così, non so se sia di De Gaulle, ma sicuramente qualcuno di voi lo sa). Frase che ricorre ogni volta che Luigi mi riespone quella che secondo lui è la motivazione profonda dell'euro: il desiderio francese di supremazia, presentato, per indorare la pillola, come asse franco-tedesco.

Una cosa della quale mi è stato chiesto di parlare qui:


Ora, come sapete, io a questa versione dei fatti credo poco. Certo, Mitterrand era un tronfio imbecille puttaniere (definizione un po' riduttiva, ma tutto sommato comprovata dall'evidenza), però in questa concettualizzazione molte cose non mi convincono. Sì, chiaro, esisteva all'epoca l'idea, impersonata qui da noi da quell'altro fulmine di guerra di Modigliani, che la moneta unica avrebbe avuto una gestione comune, e che quindi "più Europa" avrebbe significato meno Germania. Come sia finito lo abbiamo potuto vedere: male. La Bce è una grande Bundesbank, e la stessa cosa accadrebbe a livello di politica fiscale, se si procedesse verso un bilancio federale europeo. Del resto, sta già accadendo, non vedete? Smigol vuole imporre un'accisa a casa nostra per risolvere un problema che il suo paese ha creato, e che però ora si manifesta anche da loro (finché si manifestava solo da noi, non c'era bisogno di condividere i costi). Non si capisce come andrebbe a finire? E poi, quale asse vuoi che esista fra un paese che una valuta debole (per lui) rende strutturalmente creditore, e un paese che una valuta forte (per lui) rende strutturalmente debitore? Cioè, rispettivamente, fra Germania e Francia?

E infatti l'asse non c'è. L'asse franco-tedesco è morto, e lo si vede bene se si conoscono le dinamiche in atto a Bruxelles. Dinamiche che, come sempre, non hanno nulla di occulto: tutte le informazioni disponibili a ricostruirle sono pubbliche, ma se non sei del mestiere necessariamente ti sfuggono. Il punto qui è molto evidente: mentre portava avanti l'Anschluss dei suoi fratelli dell'Est, la leadership tedesca (un gruppo, come vedremo, piuttosto ristretto di persone unite da legami partitici e personali) pianificava l'Anschluss di tutto il resto, infiltrando con abilità e senza alcuna particolare azione di contrasto dei suoi elementi in ogni posto chiave delle istituzioni europee. Posti, notate bene, che sono appena sotto il pelo dell'acqua (o del fluido al quale volete paragonare le istituzioni europee), e dei quali quindi il grande pubblico (europarlamentari e governanti periferici compresi) non intuisce la rilevanza strategica. Motivo per cui questa occupazione ha potuto procedere indisturbata, superando il punto di non ritorno.

Pensate che esageri?

Non lo penserete più dopo che vi avrò fatto pochi esempi, fra alcune decine che potrei produrvi.

Iniziamo dal Parlamento europeo, il cui membro più longevo, che vi siede ininterrottamente fin dalla prima elezione nel 1979, è Hans-Gert Pöttering. Pöttering (classe 1945) è membro della CDU- CSU, il partito di Angela Merkel. È anche stato Presidente del Parlamento, fra il 2007 e il 2009, ed è presidente della Fondazione Adenauer, ma ciò che lo rende uno degli uomini più influenti a Bruxelles è il fatto di essere l'uomo di fiducia di Angela Merkel per tutte le questioni europee. Durante la sua presidenza, il suo capo di gabinetto era Klaus Welle, che poi è diventato non a caso il Segretario Generale del Parlamento, cioè il funzionario più alto in grado di tutta l'amministrazione. Classe 1964, Welle era responsabile per le politiche europee dello stesso partito di Pöttering e Merkel negli anni '90, poi passato nella delegazione del Parlamento europeo del PPE, per poi lavorare con Pöttering e finalmente insediarsi al vertice dell'amministrazione parlamentare.

Se ci spostiamo in Commissione, è noto persino ai giornali italiani (di solito non molto informati sulle vicende comunitarie) che il nuovo capo di gabinetto del Presidente Juncker sia il vero fac-totum della Commissione 2014-2019, colui il quale con una gestione inusualmente autoritaria sta imponendo una sua precisa linea politica, a volte anche scavalcando il Presidente. Martin Selmayr, classe 1970, è un giurista che ha studiato gli aspetti legali dell’unione monetaria, lavorando prima presso la BCE e poi negli uffici di Bruxelles della fondazione tedesca Bertelsmann. È stato lui e non Juncker a definire i limiti entro cui tutti i membri dell’esecutivo comunitario, i Commissari ed i Vice-Presidenti, possono muoversi, arrivando addirittura a modificarne liberamente i discorsi. Un’altra manovra piuttosto spregiudicata e significativa è stata la rotazione dei direttori generali fortemente voluta e completata da Selmayr qualche mese dopo il suo insediamento.

In quell’occasione ha abilmente piazzato il suo predecessore e connazionale Johannes Laitenberger, ex-capo di gabinetto di Barroso, a capo della Concorrenza, uno dei portafogli più importanti.
Johannes Laitenberger ha molte cose in comune con Selmayr. Entrambi sono giuristi, molto vicini al partito di Angela Merkel, la CDU-CSU. Laitenberger è stato il vero e proprio cane da guardia imposto dalla cancelliera a Barroso nel suo secondo mandato (2010-2014), in cambio della rielezione come Presidente della Commissione. Anche lui ha molto influenzato il lavoro della Commissione in perfetta sintonia con Berlino. Adesso è stato spostato a capo della direzione generale della concorrenza da Selmayr, senza che la Commissaria responsabile fosse proprio entusiasta. Per intenderci, è da lui che passeranno tutte le decisioni sugli aiuti di stato, come quelle per il settore bancario che l’Italia sta disperatamente cercando di ottenere, senza molto successo.

Chissà perché? Forse perché, come ci siamo detti, qualcuno ha deciso che invece di salvare le nostra banche con le nostre risorse, come fece la Germania, noi dovremo rivolgerci al MES, cioè alla troika. E chi comanda, al MES? Bè, ormai, dovreste averlo capito: un tedesco, Klaus Regling!

Regling è il direttore esecutivo del Fondo europeo di stabilità finanziaria (FESF) diventato poi il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES), cioè il fondo che con assoluta discrezionalità e senza alcun controllo democratico decide le condizioni da imporre agli stati membri che chiedono aiuti finanziari a Bruxelles. Regling, classe 1950, è un altro economista tedesco la cui carriera si è sviluppata per oltre vent’anni fra il Fondo Monetario Internazionale e il Ministero delle Finanze tedesco, con una parentesi presso l’associazione delle banche tedesche e una banca d’affari londinese. Nel 2001, anche lui come esterno “prestato” all’amministrazione comunitaria, viene nominato direttore generale per gli affari economici e finanziari della Commissione europea, posto che ricopre fino al 2008. Dal 2008 al 2010 ritorna a Berlino come consigliere della Merkel, e poi dal 2010 diventa il capo dei vari meccanismi finanziari attraverso i quali l’Eurozona eroga i prestiti agli stati in difficoltà. E’ lui l’architetto dei vari “salvataggi” della Grecia, dell’Irlanda, del Portogallo, della Spagna, e degli altri che verranno. Significativa fu una sua intervista del 2010 in cui criticava duramente la Commissione per non aver adeguatamente vigilato sulle finanze pubbliche in Grecia, dimenticando di dire che il direttore generale responsabile dal 2001 al 2008 era stato lui stesso. Nel 2011 il suo nome circolò anche come candidato alla presidenza della BCE.

Notate che questo gruppo di persone è fortemente coeso: sono tutti a un grado di separazione da Frau Merkel, e pronti a esprimere il prossimo personaggio da collocare al posto suo o loro, che quindi sarà, anche lui, a un grado di separazione da tutti gli altri. Funziona così.

Potrei andare avanti per altre due pagine (sapete che non vi mento, e comunque gli organigrammi delle istituzioni europee sono consultabili sui relativi siti: andate a vedere, ad esempio, chi comanda il meccanismo di risoluzione bancaria...).

A questo punto la domanda diventa: e la Francia? Come ha potuto lasciar fare? Ricordo che quando incontrai a Rouen Jean-Paul Gozès lui espresse (in pubblico) la percezione netta che l'ingresso nell'euro, che lui difendeva come scelta di progresso ecc., aveva rappresentato un punto di svolta impostante: era stato l'euro a far dimenticare Auschwitz ai tedeschi. L'alterigia che avevano deposto quando, esponenti di una Germania sostanzialmente non denazificata, si affacciavano alle prime esperienze comunitarie schiacciati dal peso degli orrori compiuti poc'anzi, l'avevano ripresa una volta acquisita la certezza di averci incaprettato.

Ma allora la Francia perché non ha reagito, non reagisce?

Il fenomeno comincia a interessare e preoccupare i commentatori esteri, i quali, se danno per scontato che governanti fanfaroni, ignoranti e maggiordomi come i nostri non capiscano e non se ne curino, trovano viceversa molto meno normale che il "nocchiere" francese del carro europeo abbia deciso di suicidarsi. I motivi sono complessi. Politico.eu li analizza in un interessante articolo che propongo alla vostra riflessione. La prima riflessione da fare, però, è che in Francia si è costituito un gruppo di studio parlamentare per investigare le cause del problema. Vi immaginate una cosa simile da noi?

Le cause sono tante, e vanno da quelle evidenti (è chiaro che l'allargamento a Est dell'Unione è stato voluto dalla Germania nel suo interesse, che non era solo economico - manodopera qualificata da far entrare facilmente nelle sue fabbriche via Schengen - ma anche politico - creazione di una rete di vassalli da usare per mettere in minoranza i partner storici), a quelle meno evidenti, fra cui una questione generazionale: i rappresentanti francesi nelle istituzioni europee stanno andando in pensione, e i giovani enarchi sono molto meno attratti di un tempo da Bruxelles. Naturalmente, è un cane che si morde la coda: più la Francia passa in minoranza, meno prestigio offrono le cariche europee, e quindi minori incentivi hanno i giovini ram-polli dell'alta borghesia francese a recarsi nelle sedi dove i tedeschi li umiliano. Meglio restarsene a casa propria, o andare all'IMF, o in qualche multinazionale. Ma così la situazione si è degradata e si degraderà ulteriormente, e alla fine, del famoso asse franco-tedesco rimarrà solo un asse tedesco-tedesco, che la Francia non vedrà nemmeno più, perché lo avrà fuori dal campo visuale.


Questo lo dico a beneficio dei buontemponi che dicono "bè, però Renzi ha sbagliato, dovrebbe creare prima una rete di alleanze, e poi fare la voce grossa!". Forse non è chiaro come stanno le cose a Bruxelles e in Europa. I governi dei paesi in crisi sono tutti sostanzialmente ininfluenti, anche quando non sono direttamente commissariati dalla Bce (come quello greco, con la marionetta Tsipras), e l'unico paese di un certo peso politico che potrebbe schierarsi con noi, cioè la Francia, non lo fa perché pensa di essere migliore di noi (e vi ho mostrato più volte per tabulas che questa è presunzione), ma anche se lo facesse non ci potrebbe ormai aiutare più di tanto a cambiare i reali rapporti di forza a Bruxelles, le cui istituzioni sono marce di metastasi tedesche.

Chiaro il concetto? Abbiamo di fronte a noi un'alternativa non semplice: o un gesto disperato ma risolutivo, o alcuni decenni di disperazione.

Chi ci comanda non ha chiari i termini del problema, ve lo garantisco (e del resto lo vedete da voi), e quindi quale sarà l'esito ve lo lascio immaginare.

Ah, a proposito: buona domenica!

162 commenti:

  1. questo link...

    Cioè, rispettivamente, fra Germania e Francia?

    rimanda ancora all'enarca, è un errore

    RispondiElimina
  2. Nell'Europa che progettava de Gaulle, "La France est le jockey, l'Allemagne le cheval". Naturalmente quell'Europa non c'entra niente con il presente Coso UE.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E, infatti, fino agli anni '80 era così (vedi bilancio comunitario, PAC, ecc.). Poi è arrivato quel genio di Mitterrand, che volle ingabbiare i tedeschi con la moneta unica...

      Elimina
  3. Premetto che personalmente se si riesce a distinguere il concetto di baffetti a spazzolino da quello di nazionalismo,quest'ultimo non è poi necessariamente una brutta faccenda.Quello della grande nazione è un comma 22 tanto quanto l'Euro che serve solo quando non serve,pretendere che qualcuno si leghi ad un'altra nazione in virtù del fatto che non sia capace di legarsi alla propria mi pare quantomeno bizzarro.Riguardo la Francia la mi pare si tratti di una banale ripetizione del sociopatico giusto al posto giusto,prendi un tizio,preferibilmente dedito al vizio,gli dai soldi,sollazzi,e una apparente aura di potere e via andare.Siamo circondati da piccoli e grandi Hartz.

    RispondiElimina
  4. Ho una sensazione orrenda che mi pervade l'anima, più si va in profondità e più si capisce quant'è buio e profondo l'abisso in cui ci siamo cacciati.
    Da questo post e da tante altre cose si capisce quanto Bagnai sia preoccupato, tanto basta per farmi atterrire.

    Non è una esagerazione, mo so cazzi amari per tutti, nessuno escluso.

    RispondiElimina
  5. Ma ccheee bbbellooo! So tutti Tedeschi e manco lo sanno? Vabbè ma in fondo che fa...siamo tutti fratelli europei, mica come alle riunioni di condominio dove si scannano per un posto auto. Saluti da Napoli caro Prof. e buona Domenica.

    RispondiElimina
  6. "il desiderio francese di supremazia, presentato, per indorare la pillola, come asse franco-tedesco." e "Come sia finito lo abbiamo potuto vedere: male. "

    Vero e la cosa, fosse veramente questa l'idea iniziale, è ben presente anche ai francesi, se questa anticipazione (non vedo l'ora di leggere il rapporto vero) è fedele al testo: http://www.politico.eu/article/french-influence-brussels-eu-institutions-members-parliamentary-report/

    Noi italiani, ovviamente, queste indagini neanche ci sogniamo di farle, sarebbe certo da "meschini bottegai andare a guardare posizioni con la Cencelli" (questa l'ho sentita davvero) posizioni ed influenza (oltre al fatto che ne uscirebbero, e lo sanno benissimo gli addetti ai lavori, risultati oltre l'umiliante).

    Comunque, sarà forse per questo che l'asse franco-tedesco, portante fino a agli inizi di questo secolo, si è sfaldato? E si è sfaldato, ancor di più di quanto non si veda a livello politico, a livello inter-ministeriale e, ma non si dice, burocratico all'interno della Commissione, dove, appunto, è in corso da una decade un arraffa arraffa di posizioni apicali, ma ancor di più di medio livello, nelle direzioni generali finanziarie ed economiche, fatto (non sfuggito ai francesi) di "secondment" di esperti nazionali che, da una parte, sono quelli che riempiono i gruppi di lavoro che fanno i documenti di policies e, dall'altra, poi vengono "immessi in ruolo" fra pressioni politiche o facendo valere proprio le esperienze fatte con il secondment ("ho scritto il documento di policy, tanto vale che mi fate entrare incommissione adesso che scrivete la direttiva e ne seguite l'implementazione")

    Poi ci sarebbe la favola che chi lavora per la Commissione non risponde agli stati di provenienza, ma questo non è mai valso per i tedeschi, per i francesi e per quasi tutti quelli che vengono dall'Europa orientale. Gli Italiani... beh... c'è gente che ha fatto brillantissime carriere politiche con l'autorazzismo praticato mentre stava all'estero.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Um, chiedo venia, non mi ero accorto che l'articolo era già linkato nel post... Leggevo dal cellulare

      Elimina
    2. Costantini, quello che lei scrive è purtroppo tutto vero. Confermo. E anche peggio

      Elimina
  7. Buona Domenica anche al lei. E grazie Arca (disse Noè). Io, purtroppo, non vedo un'arca. Nemmeno una scialappa di salvataggio.

    RispondiElimina
  8. "A questo punto la domanda diventa: e la Francia? Come ha potuto lasciar fare?"

    Secondo me perche' anche la Francia ha lasciato che si indebolisse troppo la propria sovranita' culturale (ancora molto forte ai tempi di De Gaulle).

    Gli intellettuali francesi hanno apparentemente percorso (in parallelo a quelli italiani) il lungo piano inclinato che, nelle parole di Diego Fusaro, ha condotto "da Antonio Gramsci a Vladimir Luxuria", cioe' dalla nobile figura dell'intellettuale a quella del dissidente.

    Al contrario in Germania si e' cementato il consenso intorno al mercantilismo ed alla 'economia sociale di mercato', che costituisce il modello culturale tedesco che ha guidato l'annessione dell'Est prima ed il tentativo in corso di annessione del resto d'Europa oggi (per interposta EC).

    L'esperienza sovietica (e' emblematico che nell'ultima fase vi fossero nell'URSS solo dissidenti) ha mostrato che se viene meno la sovranita' culturale alla fine si rimane con solo con la bandiera ed il territorio, senza piu' sovranita' diplomatica, economica e militare.

    La Germania, in quanto Paese che ha perso la II GM e che e' ancora un 'enemy state' dell'ONU, gode solo della sovranita' economica ma, forte del suo modello culturale dominante (sempre che gli USA lo permettano) si riprendera' mano a mano tutte le altre sovranita' (perdute nel 1945).

    Italia e Francia invece non potranno riprendersi le sovranita' perdute (all'Italia sono rimaste ormai solo la bandiera ed il territorio) se prima non ritroveranno la propria sovranita' culturale, di cui il 'modello sociale economico nazionale' e' una delle espressioni piu' importanti.

    Riguardo "Chiaro il concetto? Abbiamo di fronte a noi un'alternativa non semplice: o un gesto disperato ma risolutivo, o alcuni decenni di disperazione" mi pare che un solo decennio potrebbe bastare.

    RispondiElimina
  9. Questo post mi ha fatto gelare il sangue per due motivi: il primo è che mi sono venute in mente le parole del prof. Maione pronunciate durante l’ultimo incontro di asimmetrie in merito alla possibile durata ultradecennale dello status quo. Il secondo motivo mi viene dall’esperienza personale. Nella mia carriera di dirigente industriale ho spesso trattato acquisizioni e vendite varie con diversi soggetti europei ed anche americani, e le trattative, che avessero esito positivo o meno lasciavano comunque buoni rapporti, talvolta anche personali, con i contraenti. Non fosse altro che per reciproco riconoscimento del lavoro svolto. Con i tedeschi invece ho sempre avuto difficoltà perché loro partivano sempre da un loro punto di vista prevenuto verso gli italiani, mettendo sul piatto i più noti luoghi comuni, che a certi livelli non ti aspetteresti di trovare. Tantè che quando si andava in riunione per definire i contratti si doveva sempre andare con “la pistola” – metaforicamente parlando, sotto al tavolo, altrimenti si rischiava di tornare con le ossa rotte. Del resto ho sempre cercato di non incorrere nello stesso loro errore, imputando a me stesso un certa dose di prevenzione “antitedesca” che comunque noi italiani abbiamo. Con questo non voglio generalizzare dire che tutti i tedeschi sono così ma guai a intavolare una trattativa con loro senza sapere prima cosa si vuole ottenere. Si rischia di non ottenere nulla, ed è quello che sta succedendo, mi pare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Andare alla trattativa con la pistola sotto il tavolo è proprio quello che si dovrebbe SEMPRE fare. E i nostri avrebbero dovuto saperlo meglio di tutti. Si vis pacem para bellum. O anche parabellum direi

      Elimina
    2. @ Rossi

      Non solo contro gli italiani, believe me.

      Noto il caso VW-USA, dove i dirigenti di VW paragonarono i dirigenti di GM, Ford è Chrysler cioè i big Three del automotive USA a delle casalinge che non capivano un cazzo di ingegneria automobilistica. La reputazione di VW negli USA è sotto lo zero al contrario di qui in Europa, Italia in primis.

      Poi c'è il caso di Daimler-Chrysler, ma mi ferno qui. Solo una cosa, prima della fusione con Daimler, Chrysler era un impresa sana che faceva bei guadagni è con le casse piene. Nel 2009 le casse di Chrysler erano completamente svuotate è Chrysler una carcassa. Chrysler grazie a Fiat ora si stà chiaramente riprendendo è questo da un certo disturbo ai tedesci (non tutti), si chiedono perchè quel cesso di Fiat è riuscita, dove la virtuosa Daimler ha fallito completamente ?

      Elimina
  10. Torna prepotente la citazione fatta dal Prof. circa il disgusto per il metodo tedesco di accumulare il denaro.

    Una volta che li abbiamo lasciati salire sul piedistallo questi non ci pensano due minuti a schiacciarci come formiche, forti tra l'altro di aver imposto se stessi come guida morale di noi corrotti ladri e straccioni.

    Oggettivamente l'unica speranza di uscirne a breve sta nella voglia di Putin di rimettere la bandiera (stavolta russa e non rossa) in cima al Bundestag, ma nessuno sa quanto orrore e quanto dolore porterà a noi questa cosa.

    Se no saranno decenni di umiliazione, paura e disperazione.
    Comunque vada, sarà un successo...

    RispondiElimina
  11. Parlando di probabilità. Datemi solo una probabilità su sei, come un lancio di dadi, che venga il numero da me scelto (uscire da questo puttanaio) e io mi ci metto anima e corpo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Dotti rassegnati . Il dado è truccato . Un faccia è fatta
      leggermente di un materiale più pesante e quindi......
      Ma soprattutto non lo fanno mica lanciare a noi !

      Elimina
    2. Su cinque facce c'è scritto "MISFIRE", e sull'ultima c'è una freccia semovente che punta sempre a destra.
      Oggi è Mardi Gras, se non erro. Force le frappe.

      Elimina
  12. “Dalla difettosa educazione del nostro popolo in politica estera risulta, per il giovane movimento, il dovere di infondere nei singoli dirigenti e nelle larghe masse le grandi linee d'una forma di pensiero in politica estera, che permetta un giorno di realizzare un lavoro di ricupero della libertà tedesca e della reale sovranità del Reich.
    Nel trattare questo problema, dobbiamo sempre essere guidati dal principio che anche la politica estera è solo un mezzo per raggiungere il fine, il fine dell'incremento della nostra nazione.
    Ogni considerazione di politica estera deve partire da questo punto di vista: «giova ciò al popolo nostro oggi o in futuro, o gli recherà danno?».
    Questa è l'unica opinione preconcetta che può valere nella trattazione di questo problema. Si deve ripudiare in modo assoluto ogni altro punto di vista, politico, religioso, umano.”

    Vuoi tu Germania Tedesca prendere come tua legittima sposa la qui presente Francia Francese, per amarla, onorarla e rispettarla, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi ?

    No! Non la voglio!

    Allora si proceda con la convivenza incivile.

    RispondiElimina
  13. Sono passato al bar dove l'occhio è caduto sull' articolo domenicale del solito Scalfari su Repubblica. Se qualcuno fosse in grado di fargli pervenire il pensierino odierno del dott. Bagnai sarebbe una cosa grande. Che un simile megafono di balle facesse almeno un pò di autocritica sarebbe già tanto!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Una delle cose che ci toccherà mettere a posto, è quella idea per cui siccome uno è vecchio è certamente saggio.

      Elimina
    2. Ma anzi, l'articolo di Scalfari parte dalle premesse, sottintese e date per scontate, che il Prof esplicita in questo post.
      In sintesi Scalfari dice: "Grande idea quella di Draghi, creare un ministero economico europeo unificato e affidarlo alla Germania. Forse con questo [regalo] Angelona si decide a prendersi l'Europa e fare lo Stato Continentale".

      Elimina
    3. Con Scalfari e' una guerra persa, e comunque non ne vale la pena.

      Elimina
    4. Ma quant'è bello capicce quarcosa de Europa! La Repubblica lo legge chi 'n capisce 'n cazzo e 'n sanno che sse perdono. Lassateli perde...

      Elimina
    5. Scalfari è uno dei principali colpevoli della disfatta culturale in cui viviamo. Uno dei più granitici rappresentanti del "gli italiani fanno tutti schifo tranne me". Uno che - a capo del giornale de sinistra - invoca la Troika per il suo paese e denuncia le politiche "keynesiane" di un Renzi secondo lui non più abbastanza sorvegliato dalla saggia Germagna.
      Scusate, ma devo smettere di scrivere: in fondo ho meritato la fama di "noeuro, ma gentile" (come mi ha galantemente definita tra gli altri un prof della Bocconi, appena prima di bloccarmi, il che mostra quanto sia utile essere gentili con certa gente) e se vado avanti a parlare di Scalfari potrei perderla.

      Elimina
    6. Ricordiamo una cosettina di questo signore: debuttò alla grande accusando il prefetto Libero Mazza di fascismo perché aveva denunciato le nascenti Brigate Rosse. Da allora, ne ha fatta di carriera ... la capacità diagnostica è rimasta la stessa.

      Elimina
    7. Se avete tempo vi invito a leggere i commenti all'articolo pubblicato on line. A parte una sparuta minoranza di rappresentanti di "castacriccacorruzzzzzzione", la maggior parte dei commenti fanno a pezzi l'omelia domenicale del secondo pontefice romano. Alcuni commenti, a mio avviso, sono scritti da persone che hanno studiato su questo blog e in modo intelligente, cioè senza mai citare il prof., come lui strategicamente ha suggerito.

      Elimina
  14. ...e adesso, caro Francesco Z, è il tuo momento. Immolati!

    Avrai capito che, anche qualora avessi ragione te, non deve esistere che questi signori calpestino i nostri paesi. Ah, dimenticavo, tu non sei più in Italia, va bè...

    RispondiElimina
  15. Grande Prof.
    Mi consenta la battuta che dopo questa disanima di politica ad alti livelli, poi come fa a dire che non vuol fare il partito?
    Ma scherzi (o quasi) a parte, questo articolo offre, a chi come il sottoscritto, non è un economista, ma è molto interessato al presente e soprattutto al futuro del nostro Paese, ottimi spunti di riflessione.
    E' evidente che nel lavoro quotidiano, ognuno di noi "risponde" ad un padrone...il salariato al suo datore di lavoro, il medico ai suoi pazienti, il commerciante ai suoi clienti, il politico ai suoi elettori (!) e così via discorrendo.
    Nel caso degli organismi tecnici di Bruxelles, è impensabile pensare che ognuno agisca "motu proprio", ma è logico ritenere (a meno che non pensiate che loro rispondano a noi, cioè al popolo)che dietro il parterre (peraltro già molto nascosto di suo), ci sia qualcuno, di cui non conosceremo mai le sembianze od il nome, che tira le fila di tutto il progetto.
    Il fatto che nel Tratto di Lisbona è contemplato nell'Eurozona il ricorso alle politiche dell'Economia Sociale di Mercato o Ordo-liberiste (guarda caso provenienti dalla scuola di Friburgo non da Chicago)e che i Trattati, compreso il famigerato Fiscal Compact, siano stati suggeriti e studiati a livello tecnico dalle principali lobbyes europee come Europe Business ed European Roundtable of Industrialists, già dovrebbe far riflettere molto su chi possano essere i burattinai.
    Se poi continuiamo ad unire i puntini e ci domandiamo chi sia il Paese con la più alta concentrazione di grandi industriali, allora il quadro si fa più definito...

    RispondiElimina
  16. Ma un filo di Storia.....con una semplice analisi delle politiche, costantemente egemoniche, da Federico Il Grande a Bismarck; a Ludendorff e Hindenburg ; a Hitler e poi a Kohl ( Adenauer moderato dalle stimmate della IIGM) e Merkel, ma vi sembra sia veramente cambiato qualcosa o esista un "carattere nazionale" tedesco tale che , lasciarli riunificarsi sia stata una cosa intelligente ? Non ci sono neanche piu' le 345 divisioni tra corazzate, motorizzate e di fanteria dell'
    Armata Rossa servite a chiudere il conto a Berlino...Il costo per Putin di rimettere la bandiera sul Bundestag e' insostenibile....e ricordatevi che per decenni la formazione corazzata piu' potente d'Europa e' stata la 7a Panzer tedesca, che negli anni '80 comprendeva 400 carri Leopard e altrettanti veicoli da combattimento Marder per i granatieri panzer. Non casualmente denominata esattamente come la PanzerDivision di Erwin Rommel che schiaccio' in 2 settimane di BlitzKrieg i Francesi nel' 40 ( sotterranee....ma alle tradizioni la Bundeswher ci teneva). A suo tempo e' stata disciolta...ma distribuita in varie unita' per tutta la Germania. Saranno i decenni...perche' un Primo Ministro italiano con l'intelligenza di fare un gesto disperato da statista non esiste nemmeno all'orizzonte. Ed e' meglio essere pagato per fare il Quisling che fare la fine di Enrico Mattei.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Saranno decenni. Ma noi custodiremo l'onore e la memoria del nostro paese.

      Elimina
    2. Certo che tra Quisling e Mattei non lasci molta scelta, Maurizio. In Francia spesso mi sento rispondere che l'euro ci protegge, non dalla Cina, ma dalla guerra con la Germania. Se provi a rispondere che la guerra è questa alzano le spalle e il ciclo di Frenkel che pure mi ha nominato per primo uno di loro, alla fin fine non li convince (o più probabilmente la mia spiegazione del).

      Elimina
    3. Li convincerà la "la dureté de la vie".............tranquilla Pellegrina.

      Elimina
    4. Mi permetto di dissentire, la potenza bellica tedesca è in diminuizione da 20 anni e comunque il numero di mezzi corazzati non ne è un buon indicatore parliamo invece di mezzi aeri e sistemi balistici in quel caso vedrai che come quantità e qualità i russi sono in netto vantaggio 10 volte i mezzi tedeschi, il problema comunque non esiste putin e la russia non hanno nessun interesse ad aggredire la russia al contrario putin ha tutto l'interesse a strappare dal vacino nato la germania.
      Comunque è da temere l'opposto, la germania che diventa militarmente aggressiva è una probabilità non cosi remota.

      Elimina
    5. E se l'antagonista non e' Putin....i rapporti di forza tornano a favore dei Tedeschi. E' comunque vero che la BundesLuftwaffe e' stata parecchio trascurata e soffre di un grosso numero di aerei non in condizioni di volo...anche tra gli squadrons di Eurofighter e Tornado.

      Elimina
    6. Putin rimane l'antagonista ma non per sua volontà, diciamo che hanno provato con l'ucraina ad aprire un conflitto europa russia e hanno fallito perche gli interessi economici èrano troppo forti.
      Comunque chiediti chi sono le minaccie piú grandi all'egemonia americana e di conseguenza chi trarebbe vantaggio da tale conflitto.

      Elimina
  17. Prof. Bagnai, salto i preamboli e la ringrazio per il suo lavoro di questi anni: quando in un corso di economia con 250 persone sei l'unico che sostiene certe cose cominci a chiederti se forse quello che non ha capito una mazza sei tu. Poi un giorno un amico ti segnala un blog e cominci a pensare che forse non sei completamente rincoglionito.

    Ciò detto, vorrei riportare la mia esperienza con la Francia.
    Frequento una delle scuole dell'élite francese (quella delle grandi famiglie del commercio francese e di alcuni settori dell'apparato pubblico) e devo constatare come qui la consapevolezza che l'euro non è adatto alla Francia sia quasi completamente assente.
    Quando parliamo dell'argomento (raramente ahimé) ogni affermazione, ogni ragionamento, ogni esempio contro la moneta unica viene visto quasi come un attacco alla Francia o ai valori repubblicani, sono stato accusato di essere del FN o, peggio per questioni di orgoglio, di non capire nulla di economia e di parlare di cose impossibili...

    Quando si parla del 2017 e delle elezioni nessuno contempla una vittoria del FN come una possibilità realistica ma qui (nel Nord) la situazione economica continua a peggiorare e il Fronte ad avanzare.

    Tuttavia sembra che qualcosa si stia muovendo: a metà marzo si terrà una conferenza dal titolo "Faut-il sortir de l’euro pour défendre l’emploi et retrouver la croissance?", spero che non sia un dibattito guidato ma cercherò di difendere la causa.

    Lorenzo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sarà un dibattito guidato. I francesi sono dove noi eravamo nel 2011 con la Rangeri e la Rossanda. Ma va bene così. In quel periodo sono in Francia, fatti sentire.

      Elimina
    2. Le mando l'invito.

      http://www.groupe-edhec.fr/news/inscription-conference-faut-il-sortir-de-l-euro-pour-defendre-l-emploi-et-retrouver-la-croissance--225123.kjsp

      Dovrebbe essere il 17 di Marzo a Lille.

      Elimina
    3. Sono anni che voglio venire a Lille per visitare il mio costruttore di cembali francese preferito. Magari quest'anno riusciamo a combinare. Ho un seminario anche a Parigi, ma la settimana successiva.

      Elimina
    4. Agosto 2015: scambio due chiacchiere con la cassiera di un grande magazzino di Rouen sulla crisi economica che secondo lei è tutta colpa dell'euro.....il popolo ci arriva sempre prima delle élites, la crisi la prova sulla propria pelle.

      Elimina
  18. 1) secondo me se vogliamo risalire al peccato originale dobbiamo ricostruire la storia a partire dalla ceca; monnet, potente lobbista con amicizie altolocate negli usa (da cui prendeva ordîni) credeva che mettendo in comune le risorse carbosiderurgiche tedesche la Francia avrebbe acquisito l'egemonia in Europa (la Germania era divisa e dall'altra parte della cortina si temeva potesse giungere un attacco improvviso come stava accadendo in Corea), tanto agognata dai tempi del bonapartismo farsesco di Napoleone iii
    2) la crisi dei migranti l'abbiamo provocata noi e sopratutto i francesi che la giurarono ad assad, la germania forse l'alauita voleva tenerselo
    3)che la germania abbia conseguito l'egemonia politica ed economica in Europa è ormai chiaro. Chiaro non è quando gli usa apriranno anche a un deciso riarmo tedesco, avvallando la leadership militare della germania, come ha segnalato anche Sapelli
    una decisione in tal senso è già n parte avvenuta http://it.sputniknews.com/politica/20160115/1896493/Germania-NATO-Russia-Geopolitica-Occidente.html
    4)l'allargamento a est dell'ue avviene perché non c'è più il cane da guardia sovietico e perché c'è la nato che si espande in quelle zone; requisito per l'ingresso nell'ue è prima l'ingresso nella nato

    RispondiElimina
  19. Diceva anche un'altra cosa, de Gaulle: "La démocratie, pour moi se confond exactement avec la souveraineté nationale".

    RispondiElimina
  20. La ringrazio dell'articolo Professore anche se mi deprime enormemente. Sono davvero pessimista su quello che può succedere all'Italia.

    RispondiElimina
  21. da Politico.Eu “The quality of debate between France and Germany is severely degraded,” he said. “[German officials] are rigid on economics, and dialogue is difficult on that front … If France doesn’t make an effort to enter the German logic a bit more, I’m concerned that this dialogue will not improve.”

    Mi chiedo in quale logica si debba entrare. I Tedeschi non scenderanno dallo scranno, non è nel loro interesse. Piaccia o meno credo che la Francia attuale, da sola, non uscirà mai dall'angolo; per creare una classe dirigente ci vuole tempo, che non c'è! La Germania ormai ha un vantaggio incolmabile a meno che, in futuro, un black swan di nome Marine scombini le carte

    RispondiElimina
  22. Diagnosi....https://youtu.be/vK0LwnkGOnw?t=71

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ...cioè? Sta sostenendo che qui ce la suoniamo e ce la cantiamo come pare e piace a noi? Chiarisca un attimo il concetto 'chè forse sono io che non ci arrivo.

      Tekkaman

      Elimina
  23. E poi abbiamo pure il coraggio di festeggiare la liberazione. Siamo messi peggio che con la repubblica si Salò, almeno allora i tedeschi erano qui coi carri armati, ora facciamo tutto da soli. Ma la cosa che mi lascia più sgomento è che non si capisce ,come nell'ultima guerra, l'obiettivo della Germania, la Vittoria Finale? o ragionano come dei virus? Qui va finire male.

    RispondiElimina
  24. Prof. l'ultimo risultato elettorale (per quanto, se ho capito bene, abbastanza "monco") del Front National non ha proprio nessun valore in merito al fatto che, almeno in parte, la Francia si sta (lentamente) svegliando?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dopo che il Prof. Ebbe modo di incontrare Marco Zanni europarlamentare mandai il link del suo blog ad un mio figlioccio che vive in Francia che si chiama anche lui Marco Zanni. Nel chiudere la mail prima dei saluti auguravo una presa di posizione anche da partr dei francesi che al momento vedono solo nella Le Pen uno spiraglio di cognizione di cosa significhi questa Europa. La risposta... Quí da noi (Parigi) tutti odiano la Le Pen. Da parte di un figlioccio poco piú ventenne non me lo sarei aspettato. E giú elogi del welfare francese per i giovani incerca di occupazione

      Elimina
    2. Mirco non ho capito benissimo il tutto ma forse ho capito che vuoi dire che Parigi sarà difficile da espugnare...mi era però parso che nel resto della Francia ci sia stato un pizzico di ribellione al sistema U€ ...pizzico di ribellione che mi faceva sperare almeno un po'...mi chiedevo quindi se vaneggio oppure c'è qualcosa di potenzialmente concreto!

      Elimina
  25. “l'esistenza di un dato culturale, l'identità linguistica, che giustificava l'ambizione a gestire insieme uno spazio comune, anche a costo di qualche sacrificio”

    Volevo solo porre all’attenzione sul fatto che questa identità linguistica al momento dell’unificazione italiana si trattava più di un assunto, o una pretesa che di un dato reale. Arrigo Castellani ha stimato il numero di italofoni nel 1861, cioè coloro che avevano una competenza attiva dell’italiano, intorno al 10% della popolazione. Ovviamente questo 10% apparteneva alla classe sociale che si poteva permettere istruzione e cultura, il restante 90% se la cavava con i dialetti. Mi immagino che per quella minoranza elitaria, dalla loro limitatissima prospettiva, l’unificazione politica della penisola doveva essere la continuazione ovvia e logica dell’unità linguistica, per tutti gli altri invece, c’era mastercard. Se si accetta quest’interpretazione, secondo me, si comprende meglio perché l’unificazione europea, dal personale punto di vista dell’élite nazionali e europeiste, diventi un passo necessario: “Ma in un mondo dove tutti conoscono l’inglese, e tutti sono connessi con tutti, che senso ha starcene in isolamento nei nostri staterelli??!!” Come al solito la situazione italiana è stata premonitrice. Secondo me, la scellerata integrazione europea si sbatterà anche su questa “questione della lingua” e il suo legame con la partecipazione politica, e anche lì prevedo che ci saranno vincitori e perdenti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro, fammi capire (prima che inizi il lisanteggiamento, che sotto a questo post non sarà tollerato): hai un'idea di quale percentuale della popolazione votasse allora? Perché se non fornisci questo dato, al tuo ragionamento manca un pezzo importante.

      Elimina
    2. Può darsi che stavolta la scampiamo. Ma la via che è stata intrepresa per mettere i poverini al riparo dal processo democratico (cit.) non fa presagire nulla di buono, anche se questi poverini ora sono milioni di disinformati. Sarò banale dicendo che le dinamiche delle lingue sono dinamiche di forza tra gruppi sociali.

      Elimina
  26. Parafrasando ciò che disse Schumann di Chopin, dopo aver sentito uno dei primi pezzi del Polacco, Signori, giù il cappello di fronte a un post di tale spessore intellettuale e culturale. Qui ci confrontiamo con un metodo di ricostruzione della rete di potere, stesa sull'Europa dalla Germania, che agli antichisti fa venire in mente il grandissimo sir Ronald Syme. Scavare nella prospografia dei personaggi intermedii di questa vicenda storica mette a posto tutte le tessere di un puzzle, che, alla fine, offre allo spettatore la spiegazione storica, chiara e parlante, di quanto è avvenuto e sta avvenendo. Il lungo lavoro di divulgazione "economica" di Alberto si completa così in maniera perfetta, scoprendo la lunga e complessa trama di un certosino lavoro di occupazione da parte di chi aveva un progetto ben preciso in testa, che aspettava solo il nulla osta degli americani. La definizione di Mitterand è semplicemente perfetta: il tempo si è incaricato di dimostrare la mediocrità colpevole della fatua e arrogante classe dirigente francese tra gli '80 e i '90. E, personalmente, non ho mai creduto alla balla diffusa e ripetuta da tutti (La Malfa compreso) che l'€ è una creatura dei francesi. La mia ammirazione per Alberto è nota a tutti, e non manco , quando capita, di ribadirla (spero di farlo con discrezione, perché non esiste modo migliore, per far venire sulle scatole qualcuno, che lodarlo); ma oggi quell'ammirazione, ormai "antica" vorrei dire, aumenta ulteriormente. Alberto mi lascerà, spero, aggiungere una riflessione amara, che vorrei esplicitare compiutamente una volta per tutte, come non ho mai fatto. Sono indignato, molto indignato, che le cose lette in questo blog ce le dica un professore associato di Pescara, il cui stipendio, del tutto inadeguato alla sua levatura e al suo impegno, non prevederebbe una attività "politica" di tale portata (informazione didattica, informazione politica sui mezzi di comunicazione, conferenze, dibattiti). Dove sono quei "figli del popolo" a 12/13000€ al mese (o quant'altro sia, non lo so), sui cui scaffali, a casa, prendono la polvere Il Capitale, Il Manifesto, i Grundrisse, e, of course, Che fare (1905)? E dove sono i pallidi discendenti dei "figli della lupa", che si sono sempre riempiti la bocca con la "nazione"? E gli "autonomisti" o "indipendentisti"? E quei quattro patetici individui che un tempo si definivano "liberali", lungo la cui schiena correva sempre un fremito d'orgoglio, quando si evocava il Risorgimento, sono proprio tutti morti (o più semplicemente rimbecilliti)? Ma insomma chi lo dirà alto e forte, in tutte le sedi opportune e soprattutto tra la GENTE, che ci dobbiamo ribellare e dire "ora basta"? Ai cultori delle "decisioni irrevocabili", agli attenti osservatori del "punto di rottura degli equilibri" vorrei ricordare che siamo già fuori tempo massimo (anche nella costruzione di una larga intesa er salvare questo paese, cioè esseri umani in carne e ossa). Naturalmente non ho evocato i "governativi" per ovvii motivi: ormai li abbiamo persi (fino a "rottura degli equilibri" avvenuta, ovviamente). A loro ci penserà la Germania.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non merito tanto. La definizione di Mitterrand è mia. La prosopografia viene dalla mia rete: vedo gente, faccio domande... E siccome siamo arrivati al punto che c'è chi teme di perdere il posto per dire cose che stanno su Wikipedia, ecco che la verità tocca dirla a me, che guadagno poco perché in teoria rischio poco. Quanto io rischi in pratica lo sapremo solo dopo, con un caveat: non vale solo per me. Anche per loro. Se interessa, qui c'è la lectio difficilior.

      Elimina
    2. Come non concordare con Syme? Un appunto Celso, se posso, ma tu parli di qualcosa che non esiste più! Ora c'è il rottamatore con le sue belle statuine ambosessi, ma da quanti anni non ci sono più lettori con il Capitale e quant'altro in libreria a guadagnare stipendi con 4 zeri? Stiamo parlando di ultrasettantenni e se è vero che in Italia la longevità di attività è senza senso, (basti l'esempio che fa andare la sorella Nat fuor dal suo consueto stile), veramente oggi che conta una generazione che aveva vent'anni mezzo secolo fa? Che presa ha nel discorso pubblico? Quella cultura non esiste più, è stata demolita, si è autodemolita per ignavia, molto spesso, e mi viene anche da dire peccato, perché almeno, sia pure con tutta la spocchia dei cooptati nelle élite (ma quanti ne erano poi estranei realmente?), sapevano cosa fossero un libro e un ragionamento, anche se poi, si sa, contro la fede nei sogni poco si può. Adesso appunto c'è il gufismo, che non è il Goofy né il nomics, altrimenti il Capitale almeno l'avrebbe letto.

      Elimina
    3. @Alberto Bagnai

      Ancora più interessante, questa versione. Mi ricorda, con le dovute differenze, ciò che hanno fatto i fiamminghi in Belgio, per rovesciare i rapporti politici di forza, mettendo nei posti chiave dell'amministrazione fiamminghi. Da questi tuoi interventi le persone avvedute dovrebbero capire, perché è stato criminale "consegnare" due dei più importanti musei al mondo a due tedeschi. La difesa della libertà e dell'indipendenza nazionali è assicurata anche dalla struttura amministrativa. Naturalmente, però, per far questo, devi avere un minimo di classe dirigente indipendente, ma senza moneta, senza Banca Centrale, ecc ecc.

      p.s. In quanto ho scritto da me prima c'è un errore: ho scritto "qualcun'altro". Lo considero una vergogna, che testimonia il passare inesorabile del tempo. Con le conseguenze del caso

      Elimina
    4. "[...]
      Lettore:Non andare in collera:così possa tu guarire dei segni delle staffilate che rilevasti da Milone per amore della bellezza.Dimmi in cortesia:che figura intendevi tu di adoperare in questo passo?quella che i miei pari chiamano della gradazione,o qualche altra?
      Sallustio:Maestro si',quella.
      Lettore:La gradazione sale o scende com'è l'occorrenza;ma qui conviene che salga,cioè a dire che delle cose che tu nomini,la seconda sia maggiore della prima,la terza della seconda,e così l'altre,in modo che l'ultima vorrebbe essere la maggiore di tutte.Non dico io vero?
      Sallustio:Oh verissimo.
      Lettore:Ma tu,caro Crispo,sei andato come il gambero,o come vanno le persone prudenti quando veggono l'inimico.La prima cosa che tu nomini e' la ricchezza,la quale dice Teognide che si dee cercare al caldo e al freddo,per terra e per acqua,balzando a un bisogno giù dalle rocce,scagliandosi in mare,e non perdonando a pericolo ne' a fatica che torni a proposito.La seconda è l'onore,del quale una gran parte degli uomini fa capitale,ma non tanto,che non lo venda a buon mercato.La terza e' la gloria,che piacerebbe a molti,se la potessero acquistare senza fatica e senza scomodo,ma non potendo,ciascuno si contenta di lasciarla stare.La quarta e' la libertà,della quale non si ha da far conto.L'ultima è la patria,e questa non si troverebbe più al mondo,se non fosse nel vocabolario.Insomma la cosa che tu metti per ultima,non solo non è maggiore di tutte l'altre,ma già da un gran pezzo non è più cosa;l'altre importano ciascheduna più della susseguente;e la prima è tale che gli uomini per ottenerla sono pronti a dare in occasione la patria,la libertà,la gloria,l'onore,che sono quegli altri tuoi beni;e darli tutti in un fascio;e farci la giunta se occorre[...]"

      Leopardi nazzziiiooonaliiiistaaaaaa!

      Elimina
    5. Celso,giusto per tirarla un po' su di morale:"Insisto:vendere tutto il patrimonio della Regione Veneto per finanziare sempre più servizi.Governo faccia leggi per facilitare cessioni!"
      Luca Zaia;Twitter;08/02/16.

      Elimina
    6. @Alliv

      Già, la Lega, che noi identifichiamo con Borghi e il Salvini pescarese; ma sarà davvero tutta così? Qualche dubbio è lecito. I Veneti poi dovrebbero avere gli occhi iniettati di sangue, invece dobbiamo leggere queste scemenze. Ma chi sono i loro consiglieri?

      Elimina
    7. @Celso
      Ho letto il commento di Borghi alla sparata di Zaia,il quale ne ha fatta un'altra che preferisco non riportare.Io mi fido solo del prof,gli altri andassero a fare in culo(Borghi compreso).
      Parlo per me,gli altri facciano come gli pare.

      Elimina
    8. Purtroppo leggere quell'uscita non mi ha affatto stupito, e da lombardo, spesso non mi stupisce Maroni..

      C'è del buono nel lavoro di Salvini e su certe prese di coscienza circa l'euro e l'ue, però temo che vi siano troppe incongruenze e problemi nelle fondamenta.
      Autonomista e federalista dicono, quando qui serve un programma di salvezza NAZIONALE, perchè la barca che sta affondando è la stessa.

      Capisco la posizione diplomatica e rispettosa di Borghi: può essere che mandarlo pubblicamente a quel paese non sia la strada maestra.

      Zaia insiste e ripete ai quattro venti di vendere tutto il patrimonio pubblico veneto.. d'accordo rispettare le gli altri, però anche no, perchè c'è poco spazio per il rispetto di chi vuole il male per i suoi concittadini.

      Privatizzare tutto, svendere, cedere.. anni che le sento ripetere da beceri traditori: odio queste parole, sono irricevibili, e chi cerca di farmele anche piacere, mi spiace ma è il più grande degli impostori e dei ladroni.

      Non ci siamo proprio, io così non mi posso fidare a votare un partito che con una mano mi protegge (fuori dall'euro) e con l'altra mi pugnala alle spalle.. (vendita patrimonio pubblico)

      ("Insisto: vendere tutto il patrimonio della @RegioneVeneto per finanziare sempre più servizi. #Governo faccia leggi per facilitare cessioni!")

      Elimina
  27. Sarò anche monotono e monotematico ma io , dopo aver letto un tale post , non posso che ripetere che alla fine desidereremo e ci impegneremo affinchè Germania = DRESDA... once for all.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. NO eh? NO Germania=Dresda!

      Neanche per scherzo si auspichi la ripetizione di un massacro abietto di civili, perdio! Per di più, seduti in poltrona, col termosifone che ronfa. NO!

      Elimina
    2. Se succederà, avremo sbagliato bersaglio.

      Su questo blog ho imparato - fra le altre cose - che il popolo tedesco è esso stesso vittima di quelle élite che comprimono i loro salari e che danno la colpa a quelli del Sud se la povertà continua a salire nonostante l'immane surplus commerciale. Al limite, la loro colpa è quella di continuare a fidarsi delle persone sbagliate, colpa che però condividono con buona parte dei popoli europei.

      Dall'incendio di Dresda, i veri colpevoli scapperebbero senza difficoltà.

      Elimina
    3. La Germania non è una signora bionda che abita in nord Europa.La Germania è un insieme di interessi eterogenei e contrapposti tra loro,le grandi elite dell'economia tedesca stanno schiacciando i salari ed i diritti del loro stesso popolo,questo ci ha insegnato il prof.Bagnai attraverso la sua opera di divulgazione scientifica su questo sito.

      Elimina
    4. "Bomber" Harris fece un orribile esperimento a Dresda su una città' che non aveva quasi nessun obiettivo militare, solo per vedere se fosse riuscito a ricreare appositamente l'orrore accaduto casualmente su Amburgo, il " FEUERSTURM" la tempesta di fuoco. "Bomber" Harris fu accuratamente emarginato nel dopoguerra proprio per la tremenda e imbarazzante ombra nera di Dresda. Curtis Le May fece lo stesso con Tokyo, sperimentando lo stesso lancio alternato di bombe dirompenti e soprattutto incendiarie, il bombardamento di Tokyo della notte tra il 9 e 10 Marzo 1945 fece 100,000 vittime civili, quanto un'arma nucleare; ma li' passo' inosservato, perché il bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki mise l'orrore dei "feuersturm" di Tokyo in secondo piano, e l'ordine di sganciare le bombe atomiche fu direttamente di Harry Truman. Grazie a questo, Curtis Le May rimase il signore e padrone dello Strategic Air Command fino al '57 e divento' Capo di Stato Maggiore dell'US Air Force dal '61 al '65. Per i numerosi scontri con Kennedy e McNamara durante la Crisi dei Missili di Cuba nel '62, (Le may definì' la soluzione pacifica di Kennedy la più grande sconfitta della storia degli USA...) ebbe l'onore di essere il carattere su cui Stanley Kubrick modello' il Generale Buck Turgidson ( un grande George C. Scott) in Dr. Stranamore. I guerrafondai non a posto col cervello NON sono un'esclusiva tedesca....mai dimenticarlo.

      Elimina
    5. D'altra parte, essere generale d'aviazione e non fare un Feuersturm è come essere flautista e non fare un secondo Brandeburghese. Io vorrei farlo...

      Elimina
    6. I tedesci si sarebbero risparmiati la totale distruzione di Dresda, Amburgo, Monaco, Berlino, Colonia è tante altre città, sè avrebbero preso l'esempio italiano. Capitolazione è resa totale.
      Dopo la sconfitta a Stalingrado la guerra per i nazisti era persa, secondo mè già prima. Forse la Germania non sarebbe nemmeno stata invasa è anche il successivo trattato di pace sarebbe stato meno pesante. Diversi generali tedesci dopo la sconfitta di Stalingrado chiesero a Hitler di arrendersi è capitolare, lui rifiutò è in più esclamò la guerra totale, i tedesci risposero con JAAAAAAAAAAAAAAA.

      Gli americani con chiara supremazia di uomini è materiale, prima di entrare ad Aachen nel 1944 proposero ai tedesci di arrendersi, loro rifiutarono. Gli americani entrarono in città è Aachen fù rasa al suolo. Una resa tedesca avrebbe risparmiato la città è tante vite umane.


      Elimina
    7. La nazione di Beethoven e di Goethe? Ogni nazione europea è un unicum meraviglioso di cultura, arte, paesaggio e merita di continuare a vivere senza essere distrutta o snaturata da improbabili multiculturalismi. Ma cbi può riuscire ad immaginare un mondo senza Beethoven e la Sainte Chapelle, senza Shakespeare, Dante e Leonardo da Vinci?

      Elimina
    8. A volte penso che l'invenzione dell'aeroplano sia stata un'immensa disgrazia. Una tragedia, il meraviglioso, liberatorio sogno del volo in realta' ha realizzato il perfetto scenario classista, che neppure i faraoni...

      Elimina
    9. @Paolo Corrado
      Gli Alleati imposero la resa incondizionata gia' dalla Conferenza di Casablanca, nel Gennaio 1943, condizione imposta da Roosevelt contro il parere di Stalin e Churchill. La battaglia di Stalingrado finisce il 2 Febbraio del '43....manco a farlo apposta. Parecchie analisi ex-post della guerra riconoscono che la richiesta di resa incondinzionata stronco' sul nascere il supporto al movimento di resistenza all'interno dell'Esercito Tedesco. Se Stauffenberg avesse potuto sperare di negoziare condizioni con gli Alleati, forse anche fallito l'attentato avrebbe trovato abbastanza sostenitori per far arrestare Hitler e neutralizzare le SS e realizzare un colpo di stato...ma l'impossibilita' di negoziare rendeva indifferente e pericoloso opporsi.

      Elimina
    10. Maurizio

      Dare la colpa agli americani, perchè imposero la resa incondizionata al regime totalitario nazista del fallimento di Stauffenberg è pura speculazione. Stauffenberg non fù il primo che cercò di rimuovere il regime nazista tedesco. Tutti fallirono anche senza "aiuto" americano.

      Poi non sò cosa c'è di strano ad imporre una resa incondizionata al tuo nemico, lo fecero anche i tedeschi ai russi nella 1° GM. è i Russi accettarono. Ti consiglio di leggere attentamente le condizioni per il trattato di pace che i tedeschi imposero ai Russi. Poi fù tutto annullato perchè i tedeschi perserò la guerra. È adesso ti puoi fare 2 calcoli che cosa avrebbero imposto i tedeschi ai loro nemici sè avrebbero vinto la 1° GM. Della 2° GM non voglio nemmeno parlare.

      È adesso torniamo al presente è paragoniamo i dettami tedeschi verso i greci è attualmente verso i portoghesi
      Interessante l'intervento sulla questione di Commerzbank, che critica duramente che nel Portogallo ci sono troppi interventi statali. Questo lo dicono le merde di Commerzabank che a loro volta furono salvati solo grazie ad un intervento dello stato di 10 mrd. Interessante no?
      Non voglio esagerare ma io intravedo certe sommiglianze di comportamento tra Brest-Litovsk è oggi.

      Salut è buona lettura.
      (Sè il link non funziona, googlare "trattato di Brest-Litovsk").

      Elimina
    11. @Giuseppe
      E' da un po' che mi preoccupo del fatto che, quando riesco a far passare l'idea che non e' colpa delle nazioni del Sud, l'interlocutore comincia ad odiare Germania e tedeschi tutti (non e' il tuo caso, che se sei qui sei sicuramente piu' preoccupato per i possibili sviluppi, ma permettimi di usare questo termine per riassumere miei dialoghi di mesi e anni scorsi).
      Cerco grafici che mi permettano di far intuire il contrario, perche' se ben spiegato un grafico vale piu' di mille parole sentite al telegiornale. Qualche post fa credevo di averlo trovato (e mi son fatto magistralmente fraintendere, visto che giustamente va inserito nel contesto).

      Adesso ottengo risultati a volte incoraggianti dopo Target2 (problema, e mica solo nostro), vantaggi comparati (non siamo tutti uguali, e ce n'e' uno che e' nostro concorrente), e mentre racconto di Peter Hartz uso o un grafico delle regioni tedesche in surplus e deficit (solo quelle manifatturiere) o un grafico del salario pro capite (segare ramo e tronco).

      Anche se gli ultimi due grafici son difficili da far "sentire", e resto con l'amaro di chi lascia uno/a che si sta focalizzando sulla nazione invece che sulle regole..

      Elimina
  28. Ci sono post (questo è uno, un altro è la sua conversazione con Sapir di qualche tempo fa, quello in francese) che sembrano davvero adatti a circolare con copertina di cartone. Disclaimer: Questo NON è un consiglio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non era una conversazione con Sapir. Non capisco da cosa lo abbiate inferito.

      Elimina
    2. Ha ragione, prof: mi scuso, in effetti ricordavo male e Sapir non è affatto citato in quel post, come mi sembrava di ricordare. Probabilmente quando l'ho letto per qualche motivo ho identificato l'interlocutore con Sapir (senza peraltro soffermarmi sul punto) e poi mi è sempre rimasta quell'idea. In ogni caso di quel post mi aveva colpito il taglio da breve saggio.

      Elimina
  29. La prima parte del post di Bagnai è talmente chiarificatrice,che la seconda parte,del post,è quasi superfluo leggerla.Smigol Schulz vuole una tassa sui carburanti,da applicare in tutta Europa,per affrontare la crisi dei migranti che sta colpendo la Germania;Inutile domandarsi cosa sarebbe successo se qualche altro paese avrebbe o ha avuto(ad esempio l'Italia) lo stesso problema.Amen,fine del discorso,il resto è idiozia Transalpina.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ovviamente Smigol è Schaeuble.Quando stavo scrivendo avevo in mente gli Euroburocrati di stirpe germanica ed in particolare la faccia di Schulz,per questo ho digitato il suo nome.

      Elimina
  30. Nota ortografica: forse, nella descrizione del capo di gabinetto di Junker, l'ortografia corretta era "fuck-totum"

    RispondiElimina
  31. Nonostante la discussione che ho avuto con lei qualche post fa mi permetto di dire la mia: l'attuale assetto di supremazia politica tedesca non sarà a lungo compatibile con l'inferiorità militare tedesca.

    In altre parole mi piacerebbe sapere se il conteggio delle barre esauste estratte dai loro reattori torna; visti anche i giochetti che hanno tirato al resto del mondo con Volkswagen e Deutsche Bank non mi stupirei se in sordina avessero avviato anche un programma nucleare a fini militari.

    Solo il tempo dirà se ho colto nel segno ma una cosa è certa: pensare di mantenere la supremazia senza una reale capacità coercitiva è velleitario.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. e qui penso proprio che ti sbagli ma di grosso ,sono troppo intelligenti per fare una cavolata del genere , mentre possono avere tutto il nuclerare che vogliono , basta saper aspettare ancora un pochino e ce la potrebbero anche fare , sempre che la France non si svegli e cambi il vento . Altrimenti una volta che tutto diventa germanocentrico anche il nucleare francese diventa disponibile anche a loro , una specie di alleanza con la madre russia ed i giochi sono fatti : ma servirebbe veramente o è solo gioco per complottisti della domenica ? la risposta è: non lo so , se hai a che fare con gente razionale, molto è logico ma basta che tra di loro ci sia nascosto un paranoico che tutto diventa possibile .

      Elimina
    2. Se fossero razionali non avrebbero iniziato la seconda guerra mondiale. Anche una volta iniziata non avrebbero provato ad invadere la Russia. etc.

      Se fossero razionali oggi non saremmo a questo punto.

      Nel dettaglio non so quello che intendono fare, la mia è solo un ipotesi ma sono sicurissimo che il problema della questione militare se lo stanno ponendo.

      Potrebbe anche essere che stiano pensando di rimpiazzare Putin come hanno fatto con Berlusconi ? Si spiegherebbero la crisi ucraina e le sanzioni. A quel punto avrebbero la Russia che li spalleggia.

      Oppure magari ci proporranno una bella difesa comune, un unico esercito europeo (comandato da loro).

      La popolarità dell'UE è in picchiata e prima o poi qualcuno che defeziona ci sarà. Che sia l'Italia, la Francia o il Portogallo poco importa. A quel punto la Merkel che fa ? Si mette a cuccia e fa la figura della bischera ? Dopo aver basato l'economia sulle esportazioni, dopo essersi riempita di immigrati che fa ? Se i suoi satelliti se ne vanno e smettono di importare la Germania crolla.

      Non credo che i tedeschi non stiano valutando un simile rischio.
      Sono megalomani, mica scemi.

      Elimina
    3. La Bundeswehr conta 178,000 soldati regolari e 40,000 riservisti, la seconda maggiore forza militare in Europa (la prima resta la Francia...). Con 34 Miliardi di Euro di spesa , e' tra le 10 migliori forze militari del pianeta come disponibilità' di fondi. Hanno appena approvato di portare a 328 carri Leopard II (i nuovi delle varianti A7 e A7+) la forza corazzata, e hanno ricevuto i fondi per sviluppare un successore del Tornado (Il bombardiere da penetrazione di un consorzio Italo-Anglo Tedesco) e ammodernare e incrementare la flotta sottomarina. A Gennaio 2016 il budget della difesa tedesco ha avuto il terzo maggior incremento del mondo. In Europa, non hanno nessun bisogno di ordigni nucleari. Tutti i libri sulla guerra corazzata li hanno scritti loro. Una curiosità' , il nome Bundeswehr fu suggerito da un politico liberale....di nome Hasso Von Manteuffel (googlatelo per vedere chi era nella 2aGM). Teoricamente, fanno risalire la loro tradizione ai grandi riformatori di inizio 19 secolo Scharnhorst, Gneisenau e , ovviamente, Von Clausewitz. Ufficialmente, della 2aGM riconoscono solo gli oppositori a Hitler, Claus Stauffenberg ed Henning von Tresckow. E' una macchina da guerra convenzionale potente, moderna e magnificamente comandata. Non ha, tecnicamente, bisogno di ordigni nucleari.

      Elimina
    4. Ma l'alleanza con la madre russia c'è già. La Germania ha ottimi raporti con i russi è Schröder siede nella direzione di Gazprom. Altrimenti perchè hanno fatto saltare South Stream è ora costruiscono una 2° Pipeline Nord Stream ?
      Sempre ricordare che gli USA hanno un PIL di 16 B. la russia di 2 B. Per gli industriali tedesci gli USA sono decisamente più importanti che la russia è non possono in nessun modo permentersi di perdere il mercato USA. Gli USA sono di gran lunga il primo Partner commerciale della Germania.

      Non credo che i francesi diano il loro potenziale nucleare in mano ai tedesci, never.

      Io credo invece che sempre più paesi prenderanno le distanze del mostro UE è dei pazzi di Brüssel.
      Sempre più paesi incominceranno a ignorare regole, trattati è leggi che vengono dettate da Brüssel. Già oggi è così, questo trend si intensificerà. Tranne naturalmente per i deliranti governanti italiani che non hanno ancora capito un cazzo del gioco che si gioca a Brüssel, qui viene al pettine un ignoranza è un incompetenza spaventosa, il tutto mischiato con una grottesca indifferenza o menefregismo, tanto il calige pieno di merda dovrà svuotarlo il popolo italiano. Il nemico più grande per gli italiano non sono nemmeno i tedesci ma i loro governanti.


      Il punto debole degli USA è la loro delirante finanza speculativa, secondo mè sono loro che non vogliono che l'euro si spacchi. Secondo mè c'è una certa alleanza forzosa tra Germania è finanza speculativa anglosassone, a tutti è due conviene tenere in vita l'euro, ma con objetivi diversi.

      Elimina
    5. Tutto quello che vuoi Maurizio, ma per avere il solo permesso di mettere in moto tutta questa ferraglia devono chiamare un signore che ha una decina di CVN.

      Elimina
    6. CVN.....come in Cruiser Voler Nuclear ?

      Elimina
    7. CVN come CVN..... per tutto il resto c'è mastercard!

      Elimina
    8. Infatti. Cruiser Voler Nuclear e' l'esteso di CVN, la sigla seguita da un numero sullo scafo delle portaerei d'attacco nucleari USA.

      Elimina
  32. Come è stato detto precedentemente non c'è quella preparazione culturale necessaria per fare la cosa razionale.

    RispondiElimina
  33. Aggiungo: Werner Hoyer capo della BEI. Poi hanno messo un italiano a capo del FEI, che comunque riguarda solo le piccole e medie imprese e possiede la BEI come azionista di maggioranza. Quindi comunque tedesco ordina e italiano obbedisce.

    RispondiElimina
  34. Faremo felici gli amici del "Siamo un paese che merita la situazione in cui si trova, io mi farei governare dai tedeschi".

    RispondiElimina
  35. A questa stimolante discussione, a mio parere manca un tassello...e gli ammerigani?
    Cioè sicuro che questo sistema complesso dell'Euro, creato per sottrarre democrazia, capitali ed asset agli stati soovrani, sia solo frutto di una tendenza egemonica tedesca?
    Personalmente vedo il popolo tedesco come il principale e momentaneo beneficiario di un progetto dirigista che affonda le sue radici qualche decennio fa e che molto probabilmente riscuote più che una semplice benevolenza da parte del grande capitale d'oltreoceano.
    I veri collaborazionisti di tale progetto secondo me, non sono i soli grandi industriali tedeschi, ma anche quelli degli altri Paesi dell'EZ, grazie ai vantaggi che hanno ottenuto in termini di compressione salariale, possibilità di delocalizzazione e facilità di circolazione di persone(manodopera) e capitali.
    Chiaramente i politici tedeschi, nonostante qualche incidente di percorso (sanzioni alla Russia e libero ingresso degli immigrati siriani)sono molto abili nel distribuire le briciole del loro tradimento al popolo, martellato dai false flag dei media che ripetono fino alla nausea il loro genetismo razziale nei confronti dei Paesi mediterranei.
    Addirittura le ultime statistiche (se vere) ci dicono che negli ultimi mesi c'è stata una ripresa della domanda interna dalle loro parti, sostenuta da una moderata ripresa salariale.
    In questo senso la politica sta svolgendo come sempre un ruolo molto infido, ma particolarmente studiato (saranno forse i consigli dispensate nei pensatoi delle loro madrasse?)come osserviamo da noi grazie alle giravolte del nostro beneamato premier, ma anche in Grecia con Trippas od in Francia con Hollande.
    Infine, credo che un ulteriore prova a sostegno di quanto ho riportato, possa essere intravista nel comportamento unitario assolutamente pro (pro-eurista, pro-immigrati, pro-gender ecc.)da parte di tutti i media nazionali.
    Questa unità di vedute comporta una sola spiegazione da ricercare negli azionisti e negli sponsor delle varie testate private(sky,mediaset,La7 e giornalame vario) e nel totale controllo della RAI da parte dei partiti del PUDE.

    RispondiElimina
  36. “Spira entusiasmo nei cantori
    inesauribile il colmo di bellezza
    infinito il mare del sublime
    ma prima d'ogna cosa io t'ho eletta
    con tremito profondo io ti vidi
    con tremito profondo io t'ho amato
    te, regina del mondo, te, Urania”

    Friedrich Hölderlin, Inno alla dea dell'Armonia

    RispondiElimina
  37. “[German officials] are rigid on economics, and dialogue is difficult on that front … If France doesn’t make an effort to enter the German logic a bit more, I’m concerned that this dialogue will not improve.” Il rapporto di Caresche è terrificante per l'idea che insinua neppure troppo velatamente giocando magari sul prestigio nazionale senza dirlo che sia necessario ancora uno sforzo di addestramento alla mentalità Hartz se i Francesi vogliono essere non repubblicani bensì influenti in UE. Quanto ai giovani polli si trovano bene anche nel ruolo di consulenti di chi sta disfando l'Europa in ciò che di meglio abbia prodotto per soddisfare le esigenze tedesche e dei grandi investitori, presenti anche alla porta accanto a quella di chi vorrebbe far credere di essere lui a governare costaggiù.
    Il processo avvenuto in Francia non sembra estremamente diverso da quello che c'è stato in Italia: la riscossa della mentalità e della politica economica liberiste sono state senza confini. La Francia ha resistito un po' di più perché, anche per alcune scelte del Mitterand pre euro, poi intaccate successivamente fino al più drastico di tutti, Sarkozy, le cui azioni furono per molti versi analoghe a quelle del governo Berlusconi, era ed è più avanti in tema di welfare e di salari. Tuttavia anche lì si sta recuperando il terreno perduto. Padoa Schioppa non scriveva cose diverse da David Kessler (nomen?) sulla necessità di uscire dal'45. Le leggi Macron la situano oggi più vicina al jobs act e effettivamente, potrebbe presto arrivare un macellaio ancora più deciso al posto di Hollande. Le Pen non ha chance reali, credo, davanti alle larghe intese che già si sono sperimentate alle amministrative ed è realmente vista come un pericolo pubblico da una parte dell'elettorato più che sufficiente a bloccarla sia pure da sponde opposte.
    Non so se si possa parlare di effetto Modigliani anche per la Francia: la mancanza di un gesto follemente fuori dall'ordinario come le leggi razziali. La diseducazione politica della sinistra umanitaria, l'idea che si vinca al centro, propalate per vent'anni, pesano anche lì: Hollande è stato scelto anche su questo calcolo.
    Certo i Francesi sono a livello medio, apparentemente consapevoli anche a livello civico, di certi valori fondanti della repubblica e del "pubblico" in generale, e più disposti a menggiare la complessità e attenti a una dimensione collettiva. Basterà per comprendere quanto Bruxelles strida con tutto questo? Potrebbe, ma ci vorrebbe comunque uno scarto dalla favola rassicurante necessaria per far prendere il posto rimasto vuoto a sinistra della necessità di giustizia sociale.
    La difficilior è molto interessante.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. sia necessario ancora uno sforzo di addestramento alla mentalità Hartz se i Francesi vogliono essere non repubblicani bensì influenti in UE

      Scusa, per curiosità, stai facendo una velata citazione di De Sade?

      Elimina
  38. Ultimo commento, prometto: del resto Juncker è stato eletto non pacificamente ma dopo un tentativo di imporre Schultz come presidente. Il meno che ci si potesse aspettare era un Selmayr a quel posto, tra gli altri.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Da questo punto di vista e' interessante capire l'uscita di renzi sulle primarie per il prossimo presidente della commissione. Se serviva a spaventare junker direi che e' un'arma spuntata, ma allora a che serve?

      Elimina
    2. Serve in Italia per continuare a fottere gli antropologicamente piddini. Fuori di qui fa scompisciare dalle risate.

      Elimina
  39. Non ho molte speranze, per quanto riguarda la Francia. Sono qui da due ani e mezzo, ormaim nella provincia normanna. Attorno a me, sul posto di lavoro, ho ragazzini di 18-22 anni, cresciuti a Euro e grandeur. Su facebook parlo, abbastanza spesso, con gente sulla cinquantina, francesi da sempre o italo francesi. Provo a diffondere i suoi post, quelli di Sapir, ma è come buttarsi contro un muro di gomma.
    La Francia vive la sua condizione come se si fosse ancora nella Belle Epoque (e, all'interno delle PMI, la separazione tra governanti e governati è fortissima. All'ultima riunione generale, il "patron" ha definito chiaramente il futuro: "Assumiamo una ventina di persone in interim, voi fate i supervisori e gli insegnate il minimo indispensabile. Se van via ne prendo degli altri").
    I più di sinistra mi sembrano degli ortotteri, tutti corruzione e Sarkozy. L'Euro è solo una moneta e Le Pen è il diavolo con coda e zanne, pronta a divorare la pace e scatenare la guerra contro la Germania.
    No. Dovrà passare molta acqua sotto i ponti di Parigi, ancora.
    Mi dispiace, ma non vedo soluzioni miracolose a breve. E mi dispiace davvero.

    Buona vita
    Guglielmo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Una soluzione politica non la vedo possibile, la mia grande curiosità è vedere come sarà tenuto in piedi il sistema bancario assicurativo tedesco durante la prossima e imminente crisi finanziaria, in europa è rimasto poco da ripulire e la voragine tedesca è immensa.

      Elimina
  40. Prof. come mai a Londra? Ci sono eventi all'orizzonte. Anch'io sono nella perfida Albione. Tra l'altro atterrato or ora da Hannover (non potete capire che ansia di posto). Se non sa proprio cosa fare possiamo andare a prenderci una ale con un fish n' chips.

    Saluti

    Antonio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono a Roma. È che nel quadro del programma di espansione del mio ego ho deciso di scrivere un best seller internazionale, ed ero andato a parlarne con una amica...

      Elimina
    2. https://youtu.be/hTPH7jrxqKY
      Vabbe' a sto punto del dibattito regalatevi una sincera risata tutta in argomento.

      Elimina
    3. Che impressione hai avuto di hannover?

      Elimina
    4. Stavo un po' scherzando (ci sono stato solo mezza giornata) quando vado in Germania sono basato a Bonn che è quasi carina Pet gli standard tedeschi. Di Hannover mi ha colpito la assurda bruttezza architettonica, la predominanza totale del colore grigio sui palazzi e sulle cose e dal fatto che semplicemente li la gente non parla. Silenzio, silenzio continuo e assordante anche in pieno centro.
      Anche in mezzo alla gente. Non so se sia la suggestione del conoscere le statistiche ma quando vado lì ho la netta sensazione che siano tutti vecchi, che sia tutto vecchio, i negozi le persone e le cose.

      Elimina
  41. Buonasera. Anzi buona notte, Professore

    Ho avuto la (s)fortuna di imbattermi nella intervista dellA Presidente della Camera . Devo dire che ho avuto dei gravi conati. Il livello di subalternia' della sinistra e' disarmante. Tra l'altro il tutto in un post di un gruppo su Facebook che si chiama "SINISTRA ITALIANA", si porprio in grassetto. E mi sono trovato a dover discutere con un "luogocomunista", ed e' sempre incredibile come il registro da questi usati sia sempre lo stesso:" Si, la crisi e' causata dal neoliberismo, ma l'euro ci fa bene" "La flessibilita' del cambio ostacola la crescita". Cose terribili.
    Tutta questa storiella e' in realta' per ringraziarla, perche grazie alla sua attivita, credo di aver acquisito consapevolezze che prima non avevo-sono sempre stato un "travaglista"..- e ora mi ritengo in grado di ribattere ed argomentare in maniera molto efficace. Almeno lo spero.
    Grazie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Time pass, the river roll. Sorrow?

      Sì! è un dolore sapere che la signora lasci. Ma il suo è un attimo da non cogliere!

      Elimina
  42. Sarà una domanda retorica, ma, avendola vissuta sulla mia pelle (il primo dicembre del 1980 scendevo da un AR dell'esercito a Sant'Angelo dei Lombardi [Av]) come mai noi italiani si svenano, solidarizzano e si compattano durante tragedie epocali, poi rovinano tutto? Almeno all'estero risultare compatti (politicamente parlando), poi se ci scanniamo tra noi: be', se il "migliore" emerge...

    RispondiElimina
  43. "L'asse franco-tedesco è morto" non v'è dubbio per le cose illustrate in modo molto chiaro nel post. Mi piacerebbe però introdurre nel mosaico ricostruttivo le due variabili USA e Russia che in fondo stanno legittimamente alla base dell'"Europa" politica. L'elite dominante tedesca non è monolitica rispetto alla potenza egemone e la vicenda NorthStream 2 ne è un'indicazione come segnalato dall'Economist - http://www.economist.com/news/europe/21690055-nostalgia-ostpolitik-fouling-up-german-diplomacy-bear-backers . Qualcuno auspica esplicitamente per gli italiani un nuovo "8 settembre" con annessa "liberazione" dal gioco tedesco: io andrei molto più cauto nel fomentare il sentimento antitedesco perché questa volta l'occupazione americana sarà più esplicita, senza alcun miracolo economico connesso, base per operazioni militari che non ammetteranno obiezioni.
    Piergiorgio Rosso- Roma

    RispondiElimina
  44. By the way, so far le fusioni e accordi di industrie automobilistiche tedesche con partner esteri sono falliti miseramente nonche' costosamente. Pare che i tedeschi volessere comandare a prescindere...

    RispondiElimina
  45. Date le premesse che conosciamo sulla direzione dell'asse tedesco-tedesco, la domanda nasce spontanea: in quale Paese extraeuropeo fondare la comune di goofy?

    RispondiElimina
  46. Buongiorno,
    non mi sono ancora letto tutti i commenti e magari l'ha già scritto qualcuno: ma una regolina per cui le poltrone devono ruotare e/o non vengano monopolizzate da un singolo paese no?
    Chissà chi le ha scritte 'ste c@zzo di regole... ma soprattutto chi è il genio che le ha sottoscritte?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. @Marcus

      Una regolina per cui le poltrone devono ruotare? Marco, scusa, ma che cosa stai dicendo?

      Elimina
    2. Servito. A qualcosa sarà servito il 26 a laboratorio di meccanica.

      Elimina
  47. Www.bbc.co.uk/programmes/b01jgj0p
    St. Morgenthau. Santo se non fosse l'ennesimo inascoltato profeta di religione giudaica.

    RispondiElimina
  48. se mi è permesso un'aggiornamento sulla Grecia

    http://www.finanzaonline.com/notizie/grecia-borsa-atene-paga-timori-su-tenuta-governo-banche-in-picchiata-17-563468

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il Sole 24Ore alle 17,30: torna il rischio Grecia Atene a picco ( va beh.... al Sole si erano dimenticati di quella protuberanza balcanica )
      Merkel-Erdogan; fermare i migranti " a tutti i costi " ( turco e germanico insieme.....aiiiii )
      Padoan "Europa percepita come problema per l'occupazione", ( un TSO a questo punto ci vuole ).
      Scusate ma comincio ad avere paura veramente per me, i miei figli sono perduti e basta.

      Elimina
    2. Di tutte le notizie che ho letto, secondo me la peggiore è che oggi è tornato a farsi sentire sulle pagine di Repubblica l'uomo che nel 2011 diede il mandato governativo al quisling. L'uomo che oggi, secondo le sue parole del 1978, sostiene un "europeismo retorico e di maniera" e un "calcolo irresponsabile e velleitario".
      Lo dico con sincero terrore, perché da quando ha lasciato il quirinale le sue dichiarazioni sono state sempre ben calcolate mai messe lì a caso.

      http://www.repubblica.it/politica/2016/02/08/news/giorgio_napolitano_intese_piu_larghe_per_rilanciare_la_ue_renzi_non_escluda_merkel_e_popolari_-132974655/

      Elimina
    3. ...anche grafici come questo sono indicativi:

      ZH: Don't Show Wolfgang Schaeuble This Chart
      At this rate, Germany will be asking Greece for a bailout...


      Indicativi non tanto della via d'uscita, ma della violenza che ci scaricheranno addosso.

      Elimina
  49. A proposito di Politiche Economiche dei Paesi Area Euro, anche i più liberisti analisti economici hanno oramai chiaro il livello di insostenibilità della situazione.
    Vi segnalo questa breve analisi comparata di Patrick Artus (Natixis Research)il cui summary riporto sotto ed il Link è il seguente:
    http://cib.natixis.com/flushdoc.aspx?id=89445
    Insomma: piano piano tutti giungono alle conclusioni del Prof. Bagnai.
    Buona lettura


    "La Commission Européenne a mis en place en octobre 2015 l’EFB (European Fiscal Board), une institution fiscale chargée de donner une opinion indépendante sur la situation budgétaire de la zone euro, du point de vue du respect des règles (Pacte de Stabilité et de Croissance) et de la coordination des politiques budgétaires des pays de la zone euro.
    Quelles devraient être aujourd’hui les recommandations de l’EFB, et pourquoi y a-t-il problème ?
    - si on regarde la situation globale de la zone euro, on voit que le problème essentiel est l’excès d’épargne domestique (l’insuffisance de la demande intérieure), qui ne peut plus être corrigé par la politique monétaire, et qui est aggravé par la dépréciation de l’euro ;
    - il faudrait donc une politique budgétaire plus expansionniste de la zone euro ; mais certains pays (France, Espagne, Italie, Pays-Bas, Finlande, Grèce, Slovaque, Slovénie) doivent au contraire réduire leurs déficits publics pour retrouver leur solvabilité budgétaire. La seule solution est le passage à une politique budgétaire expansionniste dans les pays qui ont des marges de manoeuvre budgétaires, mais ces pays, en particulier l’Allemagne, refusent cette évolution qui serait coûteuse pour eux.
    L’absence de possibilité de coordination des politiques monétaires nationales dans la zone euro rend donc impossible la mise en place d’une politique budgétaire pertinente pour l’ensemble de la zone euro, en l’absence d’un budget fédéral de taille suffisante"

    RispondiElimina
  50. CRASH!!!

    - Deutsche Bank -9%
    - Commerzbank -9.4%
    - PNB Paribas -5.5%
    - Crèdit-Acrigole -5.0%
    - Société-Générale -6.0%
    - Unicredit -4.2%
    - Intesa S. Paolo -3.6%

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mps, i vertici devolvono parte stipendio
      al fondo di solidarietà per i dipendenti
      500mila € dal presidente, 250 mila dall'ad
      Dall'estero: C.Suisse, Ceo riduce retribuzione.

      Cominciano a farsela addosso?

      Elimina
  51. Una letterina l'hanno mandata...
    http://www.bundesbank.de/Redaktion/EN/Standardartikel/Press/Contributions/2016_02_08_weidmann_galhau.html?startpageId=Startseite-EN&startpageAreaId=Teaserbereich&startpageLinkName=2016_02_08_weidmann_galhau+361962

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Già. E proprio alla luce delle considerazioni di questo post "sembrerebbe" che i francesi abbiano un "piccolo" problema con il loro banchiere centrale. Demenza o alto tradimento? In entrambe i casi sembrerebbe consigliabile una rimozione, cortese ma sollecita.
      Ma tanto non succederà, e sarà tutta da vedere (mi sembra di sentire un FATEPRESTO! che si avvicina).

      Elimina
  52. http://www.zerohedge.com/news/2016-02-08/dont-show-wolfgang-schaeuble-chart

    Boom!
    Ndr 1 trilione = un milione alla terza

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nel mondo anglosassone 1 trillion e' 10^12, cioe' mille milardi, non 10^18. (che sarebbe un miliardo di miliardi). Cio' non toglie che 64 trillions sia uno sproposito.

      Elimina
    2. "market leaders in uncleared cds"
      Pffff...!! Mutley! fa qualcosaaa!
      Www.db.com/ir/en/images/deutsche_bank_strategy_2020_27_April_2015.pdf

      Meanwhile il rating viene tagliato da A- ma non se ne ha notizia

      Elimina
    3. Www.db.com/ir/en/content/ratings.htm
      Scommettiamo in una misura per le too big to fail che però esclude le banche non non "sistemically important" cioè tutte le altre? A breve dagli scranni del reichstag

      Elimina
  53. Con una lettera congiunta ai quotidiani Le Monde e Suddeutsche Zeitung, il presidente della Bundesbank Jens Weidmann e il governatore della Banque de France Francois Villeroy de Galhau propongono la costituzione di un Ministero delle Finanze europeo
    "Oggi l'Europa si trova davanti a un bivio"

    http://www.finanzaonline.com/notizie/europa-bivio-bundesbank-banque-de-france-propongono-ministero-del-tesoro-europeo-563480

    RispondiElimina
  54. Uno dei post più belli.
    la sensazione é quella di chi sente le sirene che urlano prima dei bombardamenti di Londra ...

    RispondiElimina
  55. Forse le cose le capiamo meglio se partiamo da una premessa che è opposta a quella che ho letto in alcuni commenti. Se partiamo, cioè, dal fatto che i tedeschi sono un grande popolo, in ogni senso, con uno stile di vita, un'educazione civica, un attaccamento alle istituzioni democratiche, un senso di responsabilità e, per quello che vale la mia esperienza, una generosità verso il prossimo notevoli.
    Se partiamo da qui (e non dalla ontologica malvagità teutonica), allora possiamo domandarci COSA È SUCCESSO negli ultimi 40 anni per arrivare dove siamo adesso.
    Il post del prof. Bagnai è esemplare nel tratteggiare le carriere ordo-burocratico-liberiste dei tedeschi che occupano i posti di potere a Bruxelles e Strasburgo, e il fatto che siano stati selezionati e allevati a tale monocoltura fin dalla tenera età, con stages, periodi di formazione vari e poi carriere nei templi del liberismo.
    Questi sono tedeschi solo sulla carta di identità. Personalmente li considero, al pari delle elites degli altri Paesi €uro, apolidi nel senso proprio del termine, cioè persone che hanno rinunciato a essere cittadini.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. @Duccio Tessadri

      Duccio, ma che cosa stai dicendo?

      Elimina
    2. E cosa combinano tedeschi guidati da multinazionali americane:
      Tredici lavoratori della Kavo Promedi saranno in aspettativa retribuita per 75 giorni, il tempo della procedura di licenziamento collettivo, intanto il 15 febbraio azienda e sindacati torneranno ad incontrarsi in Confindustria, gli altri tre verranno mantenut in organico dalla società. E' il primo risultato strappato nel corso di un incontro tesissimo che ha visto la partecipazione anche degli assessori Emanuele Piazza del Comune ed Edoardo Rixi della Regione dopo il tentato blitz di sabato . L'azienda, che produce apparecchiature per dentisti in via del Commercio a Nervi, aveva fatto partire le lettere di licenziamento ai 16 dipendenti più 6 interinali venerdì pomeriggio e aveva mandato i camion dei traslochi per smontare i macchinari e portare via tutto nel fine settimana, prima che le lettere arrivassero. Il blitz è stato sventato per caso da un dipendente che passando ha visto i camion e ha lanciato l'allarme. Sabato sono arrivati in azienda subito i sindacati e i rappresentanti delle istituzioni e due Tir sono stati bloccati.

      Elimina
    3. E' un popolo generato da una caserma. Con i relativi (statistici) pregi e difetti.

      Elimina
  56. Anche Sky (ch 28 Dtt) è pro-euro: stasera mi sono disgustato a vedere quasi un'ora del documentario "The euro disaster" una denuncia degli errori dei politici europei, con il continuo martellamento del concetto che la soluzione è solo "più Europa". Stanotte avrò gli incubi..il pude dilaga ovunque.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Luca, sei un eroe se sei riuscito a vedere quel documentario per un'ora!!!!!!!! A me è bastato vedere la presentazione dove prefiguravano la nascita di due dittature fasciste in Francia e Gran Bretagna dopo le vittorie di Le Pen e Farage rispettivamente per cambiare canale disgustato.

      Elimina
    2. La cosa incredibile è che, oltre all'aspetto economico,se si esce si possono generare alcuni fenomeni spiacevoli,il punto è che già abbiamo il populismo(prodi nell"entrata ),la dittatura(bce),la guerra(le tensioni che si stanno creando la renderà probabile) e il razzismo(grecia) dentro l'euro.

      Elimina
  57. nel frattempo, la Zecca dello Stato tedesca emetterà una moneta da 5 euro dedicata al pianeta Terra. Verrà emessa il 14 aprile 2016. L'anello interno è fatto di ‪un materiale speciale sviluppato e brevettato in Germania, simile alla plastica. Moneta per collezionisti valida solo in Germania, non in Europa.

    3 considerazioni:
    1) prima moneta dal valore nominale che vale solo in Germania, i tedeschi stanno tornando al marco per primi;
    2) in effetti l'euro é diventata una moneta di plastica;
    3) il pianeta terra è in linea con la mania tedesca di conquistare il mondo. Quando credono di raggiungere l'obiettivo, succede che prendono una tranvata colossale...

    RispondiElimina
  58. Caro Bagnai nn tieni conto di una cosa. Lo zio Sam nn permetterà l'avvicinamento dei crukki, col loro Neuro ristretto, al signore della vodka. La nato è più importante dell'economia. I così detti mkt saranno lo strumrnto. La db il tallone d'achille. Purtroppo credo che neppure tu sarai in grado di nn considerar follia ciò che ho appena scritto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Guarda, spiritosone, che di tutte queste cose ho già parlato. Grazie, ma torna nel tuo bar.

      Elimina
    2. Qualcuno può tradurre in italiano corrente?

      Elimina
  59. Potrebbe essere un'idea? stampare lire celebrative.
    In quantità adeguata..
    Da tenere nel cassetto pronte per l'uso.

    RispondiElimina
  60. Ma gli inglesi sono d'accordo col Ministero delle Finanze europeo? Mi sembra che sarebbe un incoraggiamento al Brexit. Appare più che altro come una mossa suggerita dalla disperazione. Non mi pare che tra Bruxelles, Parigi e Berlino si raccolgano questi geni della politica e della finanza. Tutte le Borse hanno perso e tutti i bancari europei sono andati a picco. L'esame del DEF è stato prorogato, il Portogallo per ora è stato graziato.....secondo me non sanno nemmeno loro cosa fare.

    RispondiElimina
  61. Gli scorpioni pungono, le rane bollono.

    Panta rei.

    PS_I nomi, l'orrore di ogni giornalista venduto e perbene. Grazie.

    RispondiElimina
  62. Oggi sul Corriere dalla Serva, viene detto che lo spread nel 2011 era calato dopo che Dreghi disse le famose paroline magiche. Ma non erano state le politiche di austerità di Monti (e soprattutto quella sessuale) a farlo scendere?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mai dire la verità se non ti mettono con le spalle al muro.
      Qualcuno ha paura.

      Elimina
  63. mi sorge un dubbio, professore, che giro a tutti voi non pretendendo risposta, e che mi preoccupa un tantinello.
    dalla Storia sappiamo, lo imparammo qui, come vanno a finire gli agganci valuta debole a forte.
    ma stando sempre alla Storia, come vanno a finire le annessioni territoriali?

    RispondiElimina
  64. http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/banca-rotta-pm-arezzo-chiede-insolvenza-etruria-che-118192.htm

    L'ultima frase dell'articolo di Repubblica è un virgolettato da brividi attribuito al Procuratore Roberto Rossi:
    «Il decreto [sul bail-in, ndr] si conforma a una direttiva Ue – sostiene il procuratore – quindi a una fonte giuridica equiparabile alla Carta [Costituzionale, ndr]».

    RispondiElimina
  65. Credo varrebbe la pena tradurre questo post in altre lingue.

    RispondiElimina
  66. Marcello Messori: “Per non tornare al 2011 servono iniziative forti”

    Dal "Fate presto" alle iniziative forti, cinque anni ed é un attimo.

    RispondiElimina

Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.